Dall’ultima vittoria del Napoli al Maradona (3 marzo 2024) sono passati 175 giorni: un buco nero epocale. Fu Raspadori a firmare il sorpasso sulla Juve, quasi sei mesi fa, regalando ai tifosi azzurri una delle rare soddisfazioni della scorsa stagione.
Ma il trend negativo a Fuorigrotta è continuato anche con l’inizio del nuovo corso, visto che Antonio Conte si è dovuto accontentare nel debutto in casa di uno stentato successo ai rigori, contro il Modena, dopo aver concluso con un pari senza gol la sfida di Coppa Italia del 10 agosto.
Si può dunque intuire lo stato d’animo dei 45 mila fedelissimi attesi stasera (20,45) allo stadio per la delicata partita con il Bologna: già difficile di per sé per il valore dell’avversario e preceduta una settimana fa dal tracollo al Bentegodi con il Verona. La crisi morde e non vuole smetterla di tartassare Di Lorenzo e compagni, per l’ennesima volta a caccia di riscatto e chiamati a una prova di orgoglio che si sta facendo attendere da troppo tempo: tra errori e omissioni. Il dodicesimo uomo – 22 mila abbonati e altrettanti paganti – risponderà invece presente come al solito e meriterebbe finalmente di essere ripagato con i tre punti, lasciandosi alle spalle un calvario tanto lungo quanto immeritato. Il dopo scudetto si è trasformato infatti in una via crucis, pagata a carissimo prezzo con l’esclusione dall’Europa.
Il mercato si sta sbloccando e presto il Napoli potrà giocarsi le sue carte con un organico più adeguato. Ma con il Bologna gli azzurri scendono in campo di nuovo in emergenza e con gli uomini contati, anche se rispetto alla trasferta horror di Verona c’è quasi sicuramente il recupero in difesa di Buongiorno, pronto a prendere il posto di Juan Jesus.
Il Bologna è una squadra dal gol facile e sarà fondamentale per Conte coprirsi le spalle, in 90’ in cui i tifosi del Maradona sperano di vedere dalla loro squadra un concreto passo avanti.
Nel debutto in campionato di una settimana fa sono rimasti al di sotto delle loro possibilità parecchi giocatori e per questo il tecnico leccese sta studiando un paio di staffette (confermato viceversa Mazzocchi sulla fascia destra a centrocampo), con Spinazzola e Simeone insediati da Olivera e Raspadori. Il falso nueve firmò l’ultima vittoria a Fuorigrotta contro la Juve e avrà la chance di ripetersi, in attesa di cedere il suo posto a Lukaku al centro del reparto offensivo. Il tridente sarà completato da Politano e dal neo papà Kvaratskhelia, con il nuovo acquisto Neres smanioso comunque di subentrare in corsa. Il brasiliano si è presentato a Castel Volturno tirato a lucido e per lui ci sarà sicuramente un po’ di spazio.
Per ritrovare la vittoria al Maradona il Napoli ha bisogno di sbloccarsi in zona gol, dopo essere rimasto a secco nell’amichevole con il Girona, in Coppa Italia contro il Modena e in campionato con il Verona. L’astinenza sta diventando un problema e gli azzurri devono affidarsi soprattutto alle motivazioni di Politano (che ora rischia il posto con l’arrivo di Neres) e Kvaratskhelia, carico più che mai per dedicare una prodezza al figlio Damiane, nato a Tbilisi nel pomeriggio di mercoledì scorso. Ma Conte chiederà alla sua squadra – niente ritiro, alla vigilia – di affondare i colpi con raziocinio e senza perdere equilibrio, per non esporsi alle ripartenze del Bologna di Vincenzo Italiano. Si prospetta una serata impegnativa per i difensori, che anche nella fase di impostazione dovranno fare i conti col pressing alto dei loro rivali.
Al Napoli serviranno cuore, testa e organizzazione, insomma. Il Bologna si è attrezzato sul mercato per partecipare alla Champions e sulla carta si presenta al Maradona con i favori del pronostico, oltre che con un migliaio di tifosi al seguito. Fuorigrotta deve però ritornare a tutti gli effetti la casa degli azzurri e dopo 175 giorni di astinenza è tempo di voltare pagina. La nuova era di Conte ha bisogno per decollare di una notte di festa.