ZINGONIA – A unire Inter e Atalanta, in campo questa sera a San Siro per il primo big-match del campionato, è un credito. I conti non c’entrano, è un fatto di gol. Le due nerazzurre lombarde nelle prime due giornate di campionato avrebbero dovuto segnare più di due reti a partita. Lo dicono i dati degli XG, gli expected goals, vale a dire quelle chiare occasioni che, secondo un calcolo probabilistico, dovrebbero trasformarsi in numeri sul tabellino a fine gara. Nessuna squadra ha più gol attesi dell’Atalanta in questo campionato finora: 4.9 in novanta minuti più recupero. Segue l’Inter, con 4.4. E non a caso gli scommettitori prevedono che il match al Meazza finirà “tanti a tanti”, per dirla all’inglese.
Nessuno crea occasioni come le nerazzurre
Occhio allora ai marcatori. Compreso Lautaro Martinez, che nel suo stadio non segna dal 28 febbraio scorso, proprio contro l’Atalanta. Il capitano dell’Inter è in fase avanzata di recupero dal fastidio muscolare che lo ha tenuto ai box nella sfida vinta dalla squadra di Inzaghi contro il Lecce. Potrebbe partire titolare, al fianco di Thuram, oppure dare il cambio dalla panchina a Taremi. Il Toro in dieci sfide contro i bergamaschi ha messo il piede in otto gol: sei reti e due assist. Nell’Atalanta – unica squadra della Serie A ad avere mandato in gol almeno un difensore, un centrocampista e un attaccante – l’osservato speciale è Retegui. Dell’italo-argentino, Gasperini in conferenza stampa ha detto: “Ha fatto due gol straordinari. Non sono due gol casuali (all’esordio contro il Lecce, ndr), la squadra deve approfittare delle sue qualità, non è un giocatore che gioca solo con la testa, ha buone capacità di tiro”.
L’Inter aspetta Lautaro
Se Inzaghi aspetta che si sblocchi capitan Lautaro, e nell’ultimo vero allenamento utile ha mischiato le carte provando come titolari anche Carlos Augusto e il nuovo arrivato Zielinski, per l’Atalanta il tabù da sfatare è ben più pesante. “Da quando sono qui non abbiamo mai vinto a San Siro, ma c’è sempre una prima volta. L’Inter è una squadra molto forte, è una cosa che condividiamo con tante squadre”, ha detto il Gasp. Poi in riferimento al mercato aperto col campionato in corso, che da sempre osteggia, ha aggiunto polemico: “È una gara che arriva troppo presto, con tutte le vicissitudini, contro una squadra che ha vinto il campionato. Dopo la partita di Torino ho detto che ci mancavano tredici rispetto alla finale di Dublino. Questo non significa che abbiamo giocato in dieci, mi è sembrato di aver detto una cosa abbastanza chiara. Mi si può dire tutto tranne che sono in malafede”.
Atalanta ancora in pieno mercato
L’Atalanta è ancora in pieno mercato, con Gasperini che scherza sul fatto che “mi aspetto ancora cinque o sei giocatori nuovi”, annuncia che Zaniolo non sarà a disposizione e ammette che “Lookman è stato un problema”. Se l’Inter i giochi sono quasi fatti – sta andando a soluzione anche la questione del complicato tesseramento del difensore 21enne argentino Palacios, il cui cartellino è condiviso da Indipendiente e Talleres – a Bergamo la squadra è ancora in costruzione dopo la partenza di Koopmeiners verso la Juventus, un affare da 60 milioni che per Gasperini ha comunque soddisfatto tutte le parti: “Il giocatore ha raggiunto quello che voleva, e a noi ha dato tanto. Sono tutti quanti felici, lo è la Juve, lo è lui e anche l’Atalanta. Tutti vissero felici e contenti”. Questo non significa che le settimane calde del mercato non abbiano lasciato il segno a Zingonia: “Fino al 10 luglio ho vissuto tutto molto bene, poi c’è stato il caldo, abbastanza pesante. Da domani comincerà un’altra stagione”. Una stagione senza più trasferimenti di cartellini (almeno in entrata) che l’Atalanta vuole cominciare sfatando il tabù di San Siro e che l’Inter vorrebbe approcciare con tre punti, preziosi per rispondere alla Juventus, che di punto finora non ne ha lasciato per strada nemmeno uno.