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Inzaghi prepara il turnover. Ecco l’altra Inter, reparto per reparto

Dopo la vittoria per 4-0 sull’Atalanta, l’allenatore è stato chiaro: “Tutti troveranno spazio”. Il momento si avvicina, con l’inizio della Champions il 18 settembre a Manchester. Da Augusto a Frattesi, ecco tutte le alternative (di lusso) agli undici titolarissimi

MILANO – Esiste un’altra Inter e presto la vedremo in campo dall’inizio della partita. Magari non tutta insieme, magari non subito. Ma con il via della nuova Champions – si parte il 18 settembre con la trasferta a Manchester contro il City – il turnover sarà uno strumento necessario per districarsi fra i vari tornei. E Simone Inzaghi dovrà fare rifiatare i suoi fedelissimi, concedendo minuti preziosi a calciatori forti, che nei rispettivi ruoli giocherebbero titolari in quasi tutte le squadre di Serie A.

I titolari dell’Inter

Rispetto alla scorsa stagione, l’Inter non ha salutato nemmeno uno dei protagonisti della corsa alla seconda stella. Se nei primi anni di Inzaghi la squadra aveva perso pezzi sul mercato – da Lukaku a Onana, poi benissimo rimpiazzati – in quest’estate nessuno dei big ha salutato la Pinetina. La filastrocca dello scudetto è ancora tutta lì: Sommer – Pavard, Acerbi, Bastoni – Darmian, Barella, Çalhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco – Lautaro, Thuram. Che poi è esattamente la formazione scesa in campo contro l’Atalanta venerdì. E per sette undicesimi, è la squadra che sedici mesi fa ha giocato la finale di Champions a Istanbul. Acerbi, Darmian, Bastoni, Barella, Çalhanoglu, Dimarco e Lautaro sono ancora al loro posto.

Gli altri undici dell’Inter

Dopo i rinforzi di questo mercato estivo, l’Inter potrebbe schierare questa squadra di “riserve”, secondo la vecchia dicitura, che aveva senso quando si giocava una partita a settimana e le sostituzioni erano tre, non cinque: Martinez – Bisseck, De Vrij, Palacios – Dumfries, Zielinski, Asllani, Frattesi, Augusto – Taremi, Arnautovic. Una squadra forte, dall’età media leggermente inferiore rispetto a quella dei titolarissimi, con una sola vera scommessa – il nuovo arrivato Palacios, in sostituzione dell’infortunato Buchanan – e un unico enigma: quanto può reggere in campo Arnautovic? Questioni che si risolvono però nella complessità dell’organico: chi non parte dall’inizio, può sempre entrare a gara in corso.

Porta e difesa

Che il momento per chi finora ha giocato meno stia per arrivare, lo ha detto lo stesso Inzaghi dopo il 4-0 all’Atalanta: “Stanno lavorando bene tutti, ci serviranno tutta la stagione. Stasera ne sono entrati cinque di giocatori, molti dei quali mi avevano messo dei dubbi sulla formazione”. In porta è probabile che Martinez, nuovo acquisto arrivato dal Genoa, sarà in campo in Coppa Italia e in alcune gare di campionato. Bisseck è già da tempo nelle rotazioni, ed è partito titolare a Marassi contro il Genoa nella prima gara della stagione. De Vrij, che ha recuperato dall’ennesimo infortunio, è un veterano della rosa, e a sinistra il 21enne argentino Palacios dovrà dimostrare quel che vale.

Un centrocampo stellare

Dove l’Inter ha più abbondanza, di forza e qualità, è a centrocampo. Dopo Inter-Atalanta, lo ha spiegato bene Asllani: “Tutti vogliamo giocare, ma quando ci vengono dati dei minuti secondo me bisogna sfruttarli, che siano tre, otto o mezz’ora. Ho un grandissimo campione davanti come Hakan, lo ringrazio sempre perché è fondamentale per la mia crescita”. Molto più pronto è Frattesi, spacca-partite che nella scorsa stagione in tutte le competizioni ha giocato con l’Inter 1.555 minuti (meno di 26 ore) segnando 8 reti e servendo ai compagni 7 assist. Ma davanti nelle gerarchie ha Barella, suo compagno anche in nazionale. E Zielinski, che ha cinque anni meno di Mkhitaryan, è stato preso nell’ottica della successione. Intanto, ovviamente, fra coppe e campionato troverà il suo spazio.

Le alternative in attacco

Se sulle fasce Dumfries e Augusto sono ottime alternative, rispettivamente, a Darmian e Dimarco, l’attacco merita un discorso a parte. Taremi, arrivato da svincolato dal Porto, ha le caratteristiche e i numeri per rimpiazzare tanto a Lautaro quanto Thuram: nelle sue quattro stagioni portoghesi ha segnato 91 gol in 182 partite. Una media di un centro ogni due gare, a cui si aggiungono 56 assist. E nel pre campionato ha retto praticamente da solo il reparto, aspettando il rientro del Toro e di Tikus. Meno rosea è l’opzione per la quarta punta: Arnautovic va per i 36 anni e Correa è ancora all’Inter solo perché non si è trovata per lui un’altra destinazione, dopo una stagione a Marsiglia da zero gol e zero assist. Ma Inzaghi non lo dà per perso. Quando dice “in allenamento ho ottime risposte da tutti e cinque gli attaccanti”, il messaggio è rivolto soprattutto a lui: dopo tre stagioni di Inter, sarebbe l’ora che si svegliasse anche in partita.

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