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Donnarumma: “Fatto un esame di coscienza dopo l’Europeo, la responsabilità di quello che è successo è di tutti. Contro la Francia gara stimolante”

Il portiere e capitano azzurro alla vigilia della sfida di Nations League al Parco dei Principi

PARIGI – Sempre più calato nel ruolo di capitano dell’Italia, dall’alto delle sue 66 presenze a 25 anni (contro la Francia diventeranno 67 e in proiezione lo mettono in condizione di pensare al record delle 176 del suo modello Gigi Buffon, predecessore anche al Paris Saint-Germain), Gigio Donnarumma è l’anfitrione ideale per i suoi compagni di Nazionale: il Parco dei Principi è il suo stadio dal 2021. Ma la vera novità, rispetto al passato anche recente in cui il portiere del Psg combatteva contro l’idea diffusa che si trattasse quasi di un precario di lusso nel ricco club degli emiri qatarini, è che alla quarta stagione, ormai, lui si sente un parigino a tutti gli effetti, come ha raccontato a Radiorai: “Questa città per me ora è diventata come una seconda casa. Merito anche del rapporto speciale coi tifosi: per me ci sono sempre stati, pure nei momenti di difficoltà. E io ho imparato bene il francese, si comunica bene con tutti”.

“Responsabiltà dell’Europeo è di tutti”

Superati la barriera linguistica e la concorrenza interna – prima dell’Europeo i media francesi avevano spiegato come l’allenatore del Psg Luis Enrique fosse intenzionato a farlo partire alla pari col russo Safonov e con lo spagnolo Tenas – Donnarumma si è sempre orgogliosamente detto sicuro di potere fare parlare i fatti. Ci è riuscito all’Europeo, dove è stato tra i migliori di una spedizione incolore. E ora, appunto da capitano, racconta che la squadra si è resa perfettamente conto di non essere stata in Germania all’altezza della situazione e di doversi riscattare, a cominciare proprio da questa partita parigina: “Io sento particolarmente la responsabilità di essere il capitano. Ci siamo confrontati e ci siamo fatti un esame di coscienza. La responsabilità di quello che è successo in Germania è di tutti, nessuno escluso. Vedo il ct molto motivato, più tranquillo e sereno. Siamo contenti di continuare con lui”. La soluzione, conclude, è una sola: “Abbiamo iniziato un nuovo ciclo: creare un bel gruppo, un gruppo da Italia. Questa è una partita molto difficile nel mio stadio, ma anche per questo è particolarmente stimolante, per fare vedere che ci siamo. L’attacco della Francia è fortissimo, conosco bene la maggior parte dei nostri avversari. C’è chi come Barcola gioca con me, ha fatto lo step per essere ancora più imprevedibile, come Dembélé. E c’è chi come Mbappé, che ho appena salutato, era mio compagno fino a pochi mesi fa. Credo che Kylian troverà una grande e bella accoglienza, gioca per la Francia e ha dato il massimo per il Psg”. L’avvertenza è principalmente tattica: “Dobbiamo fare attenzione soprattutto alle loro ripartenze. Hanno molti velocisti. Non c’è partita migliore di questa per dimostrare che non siamo quelli dell’ultima partita dell’Europeo. Vedo allegria nel gruppo, molto affiatato, e soprattutto senso di appartenenza. L’atmosfera è diversa”. Il duello tra portieri con Maignan, successore di Donnarumma al Milan, è aperto.

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