Teun Koopmeiners è nel pieno delle sue lezioni integrative dal docente Thiago Motta. La pausa per le nazionali è stato un assist, la specialità dell’olandese, per riacquisire confidenza con il campo dopo un’estate di passione, con il lungo braccio di ferro tra Juventus e Atalanta (“grazie all’Atalanta, ma volevo solo la Juve”) e il “titolo” di acquisto più caro del mercato di Serie A. Dopo i 45’ giocati contro la Roma quasi a sorpresa, si è calato nel programma stilato da Motta e dal preparatore fisico Colinet, binomio che coinvolge tattica e condizione atletica. Il tempo scarseggia, tra qualche giorno si inizierà con la Champions League che renderà fitto e senza soste il calendario: “È stato bello avere un po’ più di giorni per prepararmi e lavorare con la squadra”.
La scelta di vestire il bianconero
Secondo qualche spiffero, tutto nacque proprio all’Allianz Stadium dopo una partita tra la Juventus e l’Atalanta. Secondo Koopmeiners la scelta di vestire il bianconero ha radici molto più profonde, fino all’infanzia quando il giovane Teun (“Tun” la pronuncia conferma dal diretto interessato, ndr) sognava di vestire una maglia prestigiosa e la Juventus era tra queste: “Da bambino ho sempre guardato le grandi compresa la Juventus, seguivo il campionato italiano. Quando sono arrivato in Italia mi sono reso conto quanto fosse eccezionale, ho giocato con l’Atalanta in questo stadio, ho vissuto l’atmosfera del club. Quando c’è stata la possibilità, ho voluto solo la Juventus”. Centrocampista con doti offensive, Koopmeiners è stato stregato dai suoi colleghi di reparto del passato, modelli e riferimenti come “Zinedine Zidane, un calciatore eccezionale e fonte di ispirazione per molti, ma anche Pirlo o Marchisio, che aveva il mio stesso numero di maglia, l’8”.
L’addio a Bergamo e il futuro alla Juventus
Dopo tre anni a Bergamo, Koopmeiners ha scelto il salto in una grande. Non che l’Atalanta non lo sia diventata, ma il fascino della Juventus e del progetto di Motta hanno avuto la meglio: “C’è voluto un po’ di tempo, ma sono felice di essere qua. Il mondo del calcio a volte è difficile, è un mondo in cui non tutto è garantito anche per i calciatori. Ero fiducioso che sarebbe andata bene, abbiamo centrato l’obiettivo e sono molto eccitato per il futuro”. Guarda avanti l’olandese, e anche nella risposta alle parole di Gasperini, che l’aveva definito “vittima” del lungo braccio di ferro, non c’è tono polemico ma la consapevolezza di un passato bellissimo: “La cosa più importante è che ho trascorso bellissimi anni all’Atalanta, soprattutto l’ultimo in cui abbiamo vinto un trofeo, il primo per me. Oltre alla squadra sono cresciuto come uomo e come calciatore, la città è sempre stata meravigliosa, sono stati anni eccezionali”.
Il suo ruolo a disposizione di Motta
Proprio gli anni con Gasperini l’hanno aiutato nel passaggio alla Juventus di Motta, in cui l’intensità e la voglia di pressare alto sono dei punti di incontro: “Ci sono delle similitudini, anche lui ama allenamenti intensi, vuole fare molto pressing. È perfetto per il mio ruolo. Cambia invece lo schema, ma la cosa che hanno in comune è l’intensità”. Dopo tre anni con il tecnico di Grugliasco, Koopmeiners è un giocatore diverso rispetto a quando è arrivato in Italia. Nato difensore centrale in Olanda, già ai tempi dell’Az Alkmaar aveva avanzato il suo raggio d’azione fino a diventare un centrocampista offensivo a Bergamo: “Penso che il mio ruolo adesso sia avanti, dietro gli attaccanti, mi piace molto. Ma ho imparato anche molto in tutte le posizioni a centrocampo, posso avere un ruolo a 360 gradi: magari ci si abbassa un po’ di più, ci si sposta. Sono sempre stato un giocatore a disposizione della squadra e anche qui alla Juventus l’allenatore mi ha chiesto questo. Voglio prendermi le mie responsabilità, integrarmi aiutando la squadra, magari segnando, ma il calcio va oltre questo”.
Dopo il periodo di rodaggio, Koopmeiners è pronto all’esordio da titolare: “Mi sento molto bene, mi sono allenato e ho recuperato la forma, sono pronto per partire. Scudetto? La Juventus è un club che ha vinto tanto, quindi questo è il nostro obiettivo. Ma dobbiamo procedere per gradi, partita dopo partita, ne ho parlato con l’allenatore. Siamo tanti nuovi, ci vuole tempo, ma vincere è quello che ogni calciatore vuole”.