Ci sono voluti sei minuti per convalidare un gol evidentemente regolare del Como al Bologna. Erano tutti lì, in mezzo al campo ad aspettare. Cosa, non lo sapeva quasi nessuno.
Cutrone, gol convalidato dopo sei minuti
Una telefonata non ti allunga la vita ma magari ti permette di convalidare un gol. Erano passati 7 minuti e 38 secondi del secondo tempo quando Cutrone ha infilato la porta del Bologna per il 2-0 del Como. Ma per esultare davvero ha dovuto aspettare il 14’ della ripresa. Il motivo? Si era spento il Var.
Il silenzio del Var
Dopo il gol, l’arbitro Piccinini cercava, inutilmente, di comunicare con la sala Var di Lissone, distante pochi chilometri da Como, ma completamente irraggiungibile per lui. Cercava disperatamente di capire se Cutrone fosse partito in posizione regolare: i suoi guardalinee non avevano dubbi al riguardo, ma per convalidare il gol non bastava. Serviva un check dalla sala Var. Un check che però non riusciva ad avere.
Un telefonino per convalidare il gol
Così, dopo quasi cinque minuti di tentativi, Guida ha iniziato a comunicare con il suo Var tramite un intermediario munito di telefonino. insomma: è servito uno smartphone per poter riprendere la partita. La scena è quasi inedita: il labiale, chiarissimo, diceva chiaramente “ripristinare la linea”, evidentemente quella del fuorigioco. Hanno probabilmente dovuto ricominciare la review da capo. Solo in quel momento, quindi, dopo sei lunghissimi minuti di attesa, il Como ha potuto festeggiare.