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Napoli da Higuain a Lukaku: il romanzo dell’attacco che riparte dopo 11 anni

In volo verso Cagliari il Napoli sembra pronto a modificare il suo assetto tattico. Per dare più consistenza al suo centrocampo. Diventa la grande curiosità della quarta di campionato ma segnala anche l’impegno di Antonio Conte della ricerca della migliore fluidità di gioco. Con Lukaku si completa l’evoluzione del ruolo di prima punta in tredici anni di studio.

Quasi un romanzo. Dal 2023 al 2024, da Benitez a Conte, poche squadre italiane e persino europee in undici anni hanno espresso un laboratorio così fervido di ricerche, test, risultati. Tutto comincia con Benitez, un professore di tecnica, che arriva a Napoli dopo aver abbandonato a Valencia il 4-4-2 per il 4-2-3-1. Motivo della svolta: deve stabilmente inserire tra le linee di centrocampo e attacco il talento dell’argentino Pablo Aimar, detto “El Payaso”. Non cambia a Napoli. Fonda il gioco sull’ampiezza che rimane un tema distintivo del Napoli moderno.

Higuain prima punta classica, Callejon a destra Insigne a sinistra, Hamsik sottopunta al centro. Soffre accanto ad Allan solo Jorginho che esploderà in un centrocampo a tre con Sarri.

Il passaggio al 4-3-3, formula che porterà allo scudetto, arriva quasi per caso. Sarri predilige il 4-3-1-2 ma chiede invano come regista offensivo Saponara dell’ìEmpoli. Adatta Insigne con due punte: Higuain più avanti e Callejon. È solo un caso che il Napoli vinca 5-0 in Europa League il 18 settembre 2015? Quel giorno un giornalista scrive che sarebbe da recuperare l’ampiezza in orizzontale, con Callejon e Insigne esterni ai lati di Higuain.

La sera stessa Sarri schiera il 4-3-3 che non cambierà più, lasciandolo in eredità a Gattuso che lo sfrutta male e Spalletti e che ne farà la formula scudetto.Il 4-3-3 è comunque modellato dall’estro di Sarri, perché Higuain si abbassa, taglia sugli esterni, con soluzione doppia.

Avanza per concludere sugli inviti di Callejon e Insigne (o Mertens) oppure il gol nasce da un geniale schema. Da esterno a esterno, con Higuain, lascia uno spazio libero al centro. Il “finto 9” può essere uno spazio, non sempre un giocatore, insegna Guardiola.Ci si mette ancora Sarri, dopo la fuga di Higuian. Risolve la concorrenza a sinistra con Insigne titolare. Mertens frenetico nel gioco corto da prima punta è la copia del brasiliano Romario.

Un trionfo: Il Napoli incassa 90 milioni dalla Juve e Sarri ne trova gratis in casa il sostituto. Dopo il grigio anno di Gattuso, esplode Osimhen in una nuova interpretazione del 4-3-3, premiata dallo scudetto. Osimhen che attacca la profondità in poderose ripartenze, con Politano a destra e Kvara a sinistra.

È sembrato quindi strano che in estate non si sia tentato di ripristinare il modulo, reinserendo Osimhen rifiutato dai mercati.Conte ha comunque recuperato quell’idea, imponendo Lukaku, più anziano di Osimhen, ma grande falcata nella ripartenza, coraggio nello scontro in velocità con l’avversario, in più la testa alta per aprire sui lati, magari a sinistra. Kvaratskhelia è pregato di mandare a futura memoria questa idea. Da Cagliari all’infinito. Il romanzo del gioco moderno del Napoli promette ancora tante pagine.

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