I bimbi d’oro. Con Nicola Zalewski fuori rosa, in balia del rinnovo giallorosso dopo il rifiuto del trasferimento al Galatasaray, quasi tutti i “bambini” di José Mourinho sono andati a vivere da soli, lontani da Trigoria, la casa che li ha cresciuti. Resta soltanto Niccolò Pisilli, nuovo protagonista del centrocampo di Daniele De Rossi, che l’ha lanciato titolare allo Stadium contro la Juventus e a Marassi contro il Genoa con risultati sempre convincenti.
Lo scorso gennaio Daniele aveva parlato di Pisilli alla prima conferenza da tecnico giallorosso: «Niccolò mi ha impressionato». Qualche settimana prima era arrivato il battesimo col gol romanista nel 3-0 contro lo Sheriff Tiraspol in Europa League, facendo commuovere pure Mourinho. Insieme a lui l’allenatore portoghese aveva cullato e poi lanciato tante altre promesse, da Edoardo Bove a Benjamin Tahirovic. Emblematica, al proposito, la foto che li ritrae insieme al mister sugli spalti del Tre Fontane per supportare la Primavera.
Ora il loro valore non si misura più sul campo, ma sul bilancio. Perché i bambini di Mourinho sono diventati la miniera d’oro della Roma. Partiamo dall’allucinazione più abbagliante: Felix Afena-Gyan, il ghanese autore di una doppietta decisiva contro il Genoa il 21 novembre del 2021. Il giorno dopo Mou gli aveva pure regalato un paio di scarpe da 800 euro. «Gli avevo promesso un regalo, dopo il gol è venuto in panchina a dirmi di non dimenticarmi», aveva confessato lo Special One. Una favola durata poco.
Al rinnovo era seguito un incidente durante un allenamento all’inizio della nuova stagione, con Felix che aveva colpito involontariamente il nuovo acquisto Georginio Wijnaldum. Frattura alla tibia. Il 29 agosto del 2022 il passaggio alla Cremonese per poco meno di 12 milioni di euro. Ora il ghanese gioca in prestito nella Juventus Next Gen.
Riportando le lancette al presente, la partenza di Edoardo Bove, in prestito alla Fiorentina per 1.5 milioni con diritto di riscatto fissato a 10.5, ha fatto soffrire molti tifosi. Di lui Mou diceva: «Bravo ragazzo, studioso, un professionista che sembra abbia 30 anni». Quest’estate ha salutato pure Joao Costa, ceduto agli arabi dell’Al-Ettifaq per 9 milioni. Qualche settimana prima è stata la volta di Riccardo Pagano, in prestito al Catanzaro con diritto di riscatto a 2 milioni di euro e controriscatto a 2.4 milioni di euro. Stesso destino seguito da Luigi Cherubini alla Carrarese.
Ma è stata l’estate del 2023 a garantire le entrate più grandi dalle cessioni dei baby calciatori, nell’ambito delle operazioni dell’ex general manager Tiago Pinto, impegnato a far rientrare la Roma nei paletti del fair play finanziario. Così Cristian Volpato è finito al Sassuolo insieme a Filippo Missori per un totale di circa 10 milioni di euro, più un diritto del 15 per cento sulla futura rivendita di entrambi i calciatori. In quella sessione anche Tahirovic ha lasciato la Roma. L’Ajax lo aveva acquistato per 7,5 milioni più uno di bonus e il 15 per cento sulla rivendita, ma oggi l’ex pupillo di Mourinho sconta la bocciatura del club olandese, accantonato fuori rosa dal tecnico italiano Francesco Farioli.
A Trigoria non c’è più nemmeno Francesco D’Alessio, lo scorso giugno passato a parametro zero al Cittadella. Mourinho l’aveva fatto esordire in Europa League contro il Servette: «Quando aveva 7 anni era davanti ai cancelli di Trigoria a chiedere gli autografi, stasera era in campo». E infine i meno noti: Jordan Majchrzak, lanciato nella sconfitta subita in casa contro il Sassuolo nel marzo del 2023, e Mattia Mannini, in campo per gli ultimi minuti contro lo Sheriff la scorsa stagione. Il primo non è stato riscattato dal Legia Varsavia, mentre il secondo gioca ancora nella Primavera giallorossa. Il bilancio dei saluti, tra prestiti e cessioni, recita circa 40 milioni. Insomma, mica male l’eredità di Mourinho.