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Juventus, una Champions da inesperta: contro il Psv esordio per mezza squadra

Quella di martedì contro gli olandesi sarà la prima volta nella coppa più importante per metà della rosa bianconera

L’emozione dell’inno della Champions sarà un’esperienza mai vissuta per quasi metà della rosa della Juventus. Martedì sera contro il Psv Eindhoven, esordio europeo dopo un anno di assenza per i bianconeri, Motta vivrà le stesse emozioni di una buona parte della sua squadra. Quasi un paradosso che la regina del mercato, letteralmente restaurata dal lavoro di Giuntoli fatto di cessioni e nuovi arrivi, abbia un’inesperienza di fondo: condizione che la rende un’entità tutta da scoprire. Ancora più particolare il fatto che anche il tecnico, che con la maglia dell’Inter ha vissuto da vero protagonista l’anno del triplete, alzando la Champions dopo una trionfale cavalcata, vincendola anche con il Barcellona e che ha collezionato diverse partite con il Paris Saint Germain, quest’anno farà il suo esordio nella massima competizione mondiale per club da allenatore.

Un sostanziale pareggio con il Psv

Anche se per qualità della rosa, storia e ambizione la sfida con il Psv Eindhoven sembra pendere dalla parte dei bianconeri, visto anche che si giocherà all’Allianz Stadium, sono i numeri e le statistiche a delineare un quadro di sostanziale parità tra l’esperienza accumulata dalle due squadre in Champions League. Considerando tutta la rosa di Motta, sono 202 le presenze accumulate in carriera, con 13.442 minuti, contro le 199 della squadra di Peter Bosz con 13.344 minuti. Risultato che viene ribaltato se si considera il ruolo fino a oggi di alcuni giocatori della Juventus: Danilo, il recordman di presenze con 62 di cui 23 in bianconero, fino a oggi ha disputato soltanto 5′, uno spezzone di partita contro il Verona, mentre Arthur, mai utilizzato e inserito in lista Champions quasi a sorpresa, è a quota 27. Un totale di 89 presenze che fa pendere l’ago della bilancia a favore degli olandesi, almeno per esperienza accumulata.

Lo zoccolo duro all’esordio in Champions

La verità è che il cuore pulsante della squadra di Motta, almeno in queste prime quattro partite di campionato, è sostanzialmente all’esordio nella “coppa dalle grandi orecchie”. In porta l’esperienza è quella di Perin, con 3 presenze, visto l’esordio assoluto del titolare Di Gregorio, mentre in difesa anche calciatori ormai inamovibili e dal rendimento assicurato come Bremer (3) e Gatti (2), non hanno la continuità propria dei difensori delle grandi squadre. Dopo Danilo e Arthur, spiccano le 24 presenze di McKennie e dell’infortunato Milik, che non sarà della partita e che comunque avrebbe avuto un ruolo marginale alle spalle di Vlahovic.

Proprio il centravanti serbo, però, è la dimostrazione che le presenze non sono tutto: al suo esordio in Champions, negli ottavi contro il Villarreal, ci impiegò soltanto 30″ per segnare il suo primo gol in Europa, dimostrando che l’esperienza aiuta ma non è un fattore chiave. Non hanno ancora giocato in Champions due pezzi pregiati del mercato bianconero, cioè Nico Gonzalez, che ha disputato 22 partite in Conference League, e Douglas Luiz, con 2 partite nelle qualificazioni e altre presenze anche lui in Conference. L’assenza di Conceicao toglierà 15 caps alla rosa, mentre Koopmeiners ha già ascoltato il motivetto più famoso del calcio mondiale per 5 volte, quando vestiva la maglia dell’Atalanta. Tra le certezze c’è Locatelli (12), mentre sono trascurabili le 2 partite di Thuram con il Monaco, 48′ da subentrante.

L’impatto emotivo della Champions

Anche se Motta ha più volte sottolineato che la sua squadra affronta gli impegni partita dopo partita, è inevitabile pensare che il pensiero dell’esordio in Champions, il peso delle aspettative, l’adrenalina del confronto con il meglio del calcio europeo abbia in parte inciso sulla mente dei suoi calciatori. Contro l’Empoli la Juventus è venuta a mancare proprio nei singoli che martedì pomeriggio all’Allianz Stadium si dovranno caricare la squadra sulle spalle: Koopmeiners è stato impalpabile come Douglas Luiz, Vlahovic ha sbagliato molto mentre Cambiaso, anche lui all’esordio in Champions, non ha brillato come successo in altre sfide di campionato. La giovane età e la poca esperienza di alcuni giocatori chiave, come Yildiz, Cabal e lo stesso Cambiaso, ha indubbiamente avuto un peso: tuttavia la qualità della rosa, il carattere e la personalità dei calciatori non deve essere trascurata. Anche se per molti sarà la prima volta, la curiosità per rivedere la Juventus in Champions cresce minuto dopo minuto. Per i tifosi ma anche per gli stessi giocatori e per Thiago Motta, arrivato all’esame europeo del suo calcio e del suo progetto tecnico.

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