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Newcastle, i servizi segreti inglesi furono coinvolti nell’acquisto del club da parte degli arabi

Clamorose rivelazioni del Times: “Operazione per promuovere un dialogo di alto livello con Riad”

LONDRA – Anche lo spionaggio britannico fu in qualche modo coinvolto nel controverso acquisto del Newcastle da parte del fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Lo rivela il Times di Londra, pubblicando una lettera inviata dal Foreign Office, il ministero degli Esteri, all’Mi6, il servizio segreto estero reso celebre in tutto il mondo dai film di James Bond. La missiva è stata trasmessa nel giugno 2020 per conoscenza al segretario privato di Alex Younger, all’epoca direttore dell’Mi6 (un tempo identificato dai media nazionali soltanto come “C”). Il messaggio evidenziava le preoccupazioni del governo allora guidato dal conservatore Boris Johnson per il blocco da parte della Premier League dell’offerta di acquisto del Newcastle presentata dal Fondo di Investimento Pubblico (Public Investment Fund – Pif) saudita.

Il contenuto della lettera

Ottenuta dal Times grazie alle leggi sulla libertà di informazione, la lettera afferma che il governo britannico intende “promuovere un dialogo di alto livello con l’Arabia Saudita” dopo la crisi provocata dalle accuse di violazioni dei diritti umani, in particolare relative all’omicidio nel 2018 del giornalista dissidente Jamal Kashoggi, il cui mandante – secondo un’inchiesta americana – sarebbe stato il principe Mohammed bin Salman, leader de facto dell’Arabia Saudita. Il testo prosegue notando che l’acquisto del Newcastle da parte del fondo saudita viene considerato “una questione urgente” e aggiunge che, “pur rispettando l’indipendenza della Premier League”, il ministero degli Esteri stava valutando di coinvolgere “un interlocutore di alto livello per sottolineare gli interessi” del governo britannico nella vicenda. Una parte del testo ottenuto dal quotidiano londinese è stato censurato, come è la prassi se si nominano persone o situazioni coperte dal segreto di stato.

Le accuse di sportswashing

Non ci sono prove che lo spionaggio abbia risposto o preso iniziative di alcun genere: è possibile che il messaggio servisse soltanto a fare conoscere all’Mi6 la posizione del governo. Una posizione che del resto era nota, perché il caso aveva attratto enorme attenzione da parte dei media inglesi. L’acquisizione del Newcastle da parte del fondo sovrano saudita era stata avviata nel marzo 2020, ma è stata approvata in via definitiva soltanto nell’ottobre 2021, dopo rinvii, ostacoli e una iniziale rinuncia del fondo saudita a proseguire l’operazione. Nel maggio 2020 due deputati conservatori chiesero formalmente al proprio governo di esaminare e bloccare l’offerta, sostenendo che sarebbe stato imbarazzante permettere a un Paese accusato di violazioni dei diritti umani e pirateria di diritti televisivi sportivi di diventare proprietario di un club della massima serie inglese. In aggiunta a questo, l’Arabia Saudita era accusata di “sportswashing”, come si definisce la pratica di usare investimenti nello sport per migliorare la propria reputazione, danneggiata per altre ragioni.

Le proteste dei tifosi

Nel luglio 2020 l’apparente rinuncia del fondo saudita all’acquisto provocò vivaci proteste da parte dei tifosi del Newcastle, che speravano in un rilancio della squadra grazie agli investimenti di un ricco proprietario arabo, come avvenuto in precedenza quando lo sceicco di Abu Dhabi ha comprato il Manchester City portandolo a titoli e trofei. Dopo l’impegno saudita a non permettere atti di pirateria televisiva nei confronti dei diritti alla trasmissione delle gare di Premier, e l’assicurazione che il governo di Riad non avrebbe avuto il controllo diretto del club, l’acquisto è stato infine autorizzato nell’ottobre del 2021, pagando 305 milioni di sterline (circa 350 milioni di euro) per l’80 per cento della società, fino ad allora di proprietà dell’uomo d’affari inglese Mike Ashley. Non tutti i critici dell’operazione, fra cui l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch, sono convinti che il fondo sovrano non sia controllato dal governo saudita. I tifosi sono abbastanza contenti: nella prima stagione di proprietà saudita, il campionato 2021-’22, iniziato con una serie di 14 sconfitte, la squadra si è piazzata all’11esimo posto, e nella stagione 2022-’23 si è qualificata per la Champions League per la prima volta in vent’anni. La scorsa stagione si è piazzata al settimo posto. Chissà se sono contenti anche gli 007 di Sua Maestà.

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