EsalTaty. Buenos Dia. La coppia-gol della Lazio scatena la fantasia dei tifosi e dà ragione alla Grande Idea di Marco Baroni, che ha varato una squadra con due centravanti, due ali e due terzini d’attacco, una specie di 2-2-6 iper offensivo. Ma quel tandem lì, Castellanos & Dia, sta facendo impazzire il popolo biancoceleste: 4 gol in due gare consecutive e un feeling sorprendente, considerando che si sono conosciuti da pochissimo. Più tecnico l’argentino, più esplosivo il senegalese: complementari e vincenti.
Baroni li esalta con la moderazione sua: «Sono due giocatori mobili, che non danno punti di riferimento. Questo mi piace molto. Se lavorano insieme alla squadra come hanno fatto finora nelle partite e in allenamento, è giusto che giochino loro». Solo che Taty si è fatto male e c’è apprensione per le sue condizioni. La prima ecografia è stata confortante, ma per il verdetto definitivo bisognerà attendere la risonanza magnetica in programma oggi a Villa Mafalda: l’argentino si è fermato al 20’ della ripresa, contro il Verona, per un fastidio all’adduttore sinistro, quasi scontata la sua assenza domenica con la Fiorentina. Baroni e i tifosi sperano che lo stop non sia più lungo, insomma che non ci sia lesione: sarebbe una beffa, proprio ora che il tamdem è in volo.
«Per la furbizia, il Taty mi ricorda Marcelo Salas», sottolinea Dario Marcolin, ex giocatore biancoceleste ora commentatore Dazn. In un minuto, tra il 19’ e il 20’ del primo tempo contro l’Hellas, Castellanos nell’ultima partita ha mostrato tutto il suo repertorio: stop di classe, dribbling secco, cross di rabona e poi, sul corner successivo, ha utilizzato fisico, opportunismo e fiuto del gol per firmare il 2-1 nonostante il placcaggio di Daniliuc.
E l’altro? Dia lunedì è stato il migliore in campo: «Sono arrivato da poco — dice l’ex attaccante della Salernitana — e non pensavo di inserirmi così in fretta. Mi aiutano i compagni, sento la fiducia di tutti. Questa Lazio è forte, pensiamo di poter vincere tante partite». Ha impressionato, il senegalese, per la capacità di muoversi tra le linee, di girarsi e andare al tiro (potente e preciso) anche in spazi stretti. Solo un grande intervento di Montipò su un siluro di destro gli ha negato la doppietta. Da applausi, nell’azione del primo gol, l’intesa con Zaccagni, autore poi dell’assist del 2-1. Il capitano è il leader tecnico della squadra, i suoi guizzi aprono le difese avversarie, le combinazioni con Nuno Tavares sulla sinistra si sono confermate letali: il portoghese è micidiale quando può scatenarsi in progressione sulla fascia. E Guendouzi a centrocampo è tornato Guendovunque.
Va trovato l’equilibrio per evitare di concedere troppi spazi in fase difensiva, Gila deve recuperare la forma migliore, ma i tifosi apprezzano spirito, voglia e aggressività della squadra. Adesso arriva la settimana della verità per la Lazio: tre trasferte consecutive misureranno lo spessore e le ambizioni dei biancocelesti. Si parte da Firenze domenica (ore 12.30), poi ci sarà la sfida alla dinamo la Dinamo Kiev ad Amburgo il 25 (ore 21) e infine, domenica 29, la partita a Torino con i granata di Vanoli (di nuovo alle 12.30).
Ieri intanto è scattata la campagna abbonamenti per le quattro partite in casa della fase a gironi di Europa League, chiusura domenica 22.