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Yildiz il predestinato: dal gol in Champions al Psv al record sottratto a Del Piero, la Juve ha un tesoro in casa

La prodezza del fantasista turco ha illuminato la serata del ritorno dei bianconeri in Europa

A volte il destino è capace di scrivere le migliori sceneggiature. Non si spiega in nessun altro modo la splendida storia di Kenan Yildiz, il racconto di un ragazzo poco più che 19enne, diventato eroe della Champions League della Juventus con un gol che profuma di storia, di mito bianconero. I paragoni si sprecano, anche se il segreto per consentire al giovane turco di sbocciare definitivamente, ed entrare nella ristretta cerchia dei migliori di sempre, è rispettare le sue caratteristiche e il suo percorso, centellinando i paragoni con i miti del passato: le sceneggiature più efficaci si vedono soprattutto dal finale, non soltanto dall’incipit.

Sulle orme di Pinturicchio

Eppure il parallelo con Del Piero, il capitolo più romantico e apprezzato del romanzo bianconero, è inevitabile. Quello che sorprende è la timidezza quasi tenera di Yildiz, specialmente quando, in collegamento con Sky al termine della partita contro il Psv, aveva di fronte a sé proprio il suo mito, Pinturicchio: la dinamica del gol, l’esultanza con la lingua di fuori, la grinta e le sembianze quasi trasformate in campo, la dolcezza a bocce ferme. “Scusa per questo Alex”, ha sussurrato al suo idolo dopo aver capito di avergli sottratto il record di più giovane marcatore della storia della Champions bianconera: rispettoso e timido fuori, spietato dentro il campo.

Un talento precoce alla Continassa

Spesso il termine predestinato è abusato, utilizzato quasi per prendersi i meriti di aver visto il suo futuro prima degli altri: un vaticinio. Di sicuro il contratto fatto firmare a Yildiz dall’Adidas quando aveva solo 10 anni è stato la testimonianza della sua tecnica e del suo innato talento, la certificazione del suo possibile futuro radioso. Il resto è stato lavoro, impegno, investimenti, decisioni a volte dure e scomode, ma che al momento hanno dalla loro hanno i risultati fin qui raggiunti. Da quando ha lasciato il Bayern Monaco per raggiungere la Continassa nell’estate del 2022, la sua carriera è decollata: prima lo strapotere il Primavera, troppo più forte dei coetanei, quindi il salto in Next Gen, forzando un po’ la mano attraverso il suo entourage ma, con il senno di poi, scelta più che condivisibile. Dopo l’esordio con l’Udinese all’inizio della scorsa stagione, alla prima da titolare, il 23 dicembre contro il Frosinone, trova anche il primo gol in Serie A: un rapporto splendido con gli esordi, visto che qualche settimana prima aveva inaugurato il suo percorso con la Turchia con un gran gol contro la Germania, la nazionale con cui avrebbe potuto giocare avendo la mamma tedesca, e neanche un anno dopo ha festeggiato allo stesso modo con la Champions, dando il via alla netta vittoria della Juventus.

Il parallelo con Del Piero

Inevitabile, anche per la mai nascosta passione di Yildiz, il parallelo con Del Piero. L’ultimo atto è stato il divertente confronto tra Pinturicchio e il turco nella notte di Champions ai microfoni di Sky, anche se già in precedenza i due si erano parlati. “È sempre stato il mio idolo” disse Yildiz qualche tempo fa dopo aver segnato il gol con la Turchia festeggiandolo con la linguaccia e le braccia aperte, proprio come il 10 bianconero. Cresciuto nel mito di Alex, lo ricorda in parte per ruolo, naturalezza nel dribbling e soprattutto per quelle traiettorie che riesce a disegnare con il piede destro. Potente fisicamente, più di Del Piero, è l’evoluzione del ruolo di fantasista, abbinando potenza, tecnica e velocità.

Le parole di Del Piero

Le basi sono sicuramente ottime e oggi ogni tifoso della Juventus rivede in Yildiz la stessa parabola di Pinturicchio: servirà comunque calma nel vivere il percorso di Yildiz, che a 19 anni, 4 mesi e 21 giorni è già riuscito a diventare il più giovane marcatore della storia della Champions bianconera, battendo proprio Del Piero ma anche campioni come Pogba e buoni giocatori come Kulusevski. Proprio in questa fase della sua carriera serviranno costanza e un po’ di fortuna, oltre che tanta umiltà: quella mostrata ad esempio al cospetto del suo idolo dopo la meraviglia dipinta in Champions contro il Psv. “Sono molto felice per lui: ha fatto una bella partita, ha iniziato bene la stagione e ha fatto bene l’anno scorso. Si è assunto una responsabilità importante: sono felice per te, Kenan”: parola di Pinturicchio.

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