Una deviazione di Busio e un colpo di testa di Niccolò Pisilli. Le note positive della Roma di Ivan Juric contro il Venezia finiscono qui. Ma tanto basta a battere 2-1 gli uomini di Di Francesco e rilanciare le ambizioni in campionato dei giallorossi. Seconda vittoria consecutiva e quarto posto più vicino. Un viaggio all’inferno e ritorno. Con l’unica gioia dei tre punti. Perché attorno al risultato c’è tutto il resto, che mostra in maniera plastica come la Roma targata Juric sia ancora un enorme cantiere aperto.
«La cronaca della gara»
Il Venezia fa tutto meglio dei giallorossi. Gioco, organizzazione, proposta offensiva. Ma perde. Per una deviazione sfortunata di uno dei suoi migliori giocatori e una grave disattenzione su calcio d’angolo. Brava la Roma ad approfittarne, dopo 75’ in balia degli uomini di Di Francesco.
Venezia, un primo tempo perfetto
Il primo tempo è un’ode al calcio offensivo dell’allenatore abruzzese. Che lascia il possesso palla ai giallorossi (72%) per fare male ad ogni affondo: 13 tiri in 45’, un gol di Pohjanpalo, due occasioni con Oristanio e il colpo del ko fallito da Ellertson con il salvataggio provvidenziale di Mancini. La Roma è confusa, squilibrata difensivamente e poco reattiva nelle marcature. Se la difesa balla, l’attacco latita. Soulé, schierato al posto di Dybala, non incide. Così come Pellegrini, non al 100% della condizione. Dovbyk viene imbrigliato da Idzes e Svoboda.
I veneti mancano più volte il raddoppio…
Il secondo tempo segue la falsa riga del primo. La Roma tiene palla, il Venezia gioca. E segna con Haps, servito da Zampano. Ma l’arbitro annulla per fuorigioco (giusto). Il mancato raddoppio è la scossa che sveglia la Roma e Juric. Che cambia modulo e giocatori. Difesa a 4, fuori Koné e Mancini, dentro Pisilli e Baldanzi. Con la gioventù al potere la Roma cambia marcia. E inizia ad assediare l’area di Joronen.
… e la Roma li punisce
Ma è un tiraccio di Cristante, deviato da Busio, a stappare la partita dei giallorossi. Il pareggio accende anche l’Olimpico (anche oggi in protesta per i primi 15’ di partita). La Roma preme, il Venezia si abbassa e a nove minuti dalla fine trova il gol vittoria con Pisilli, di testa su angolo di Paredes. Proprio il giovane prodotto del vivaio romanista, coccolato da Juric nei giorni scorsi e a fine partita: “Abbiamo 4-5 giovani con cui si può lavorare bene. Hanno entusiasmo, talento e gamba, hanno un’energia pazzesca. Bisogna essere lucidi nelle scelte ma sono belli, puri e mi piacciono molto. Pisilli è un ragazzo che si allena in modo pazzesco, va sempre oltre e vuole sempre fare di più di quello che chiediamo. Ha questa felicità di giocare, ha un margine di miglioramento pazzesco”.
Roma-Venezia 2-1 (0-1).
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini (13′ st Baldanzi), Ndicka, Angelino; Celik, Koné (13′ st Pisilli), Cristante, El Shaarawy; Soulé (40′ st Hermoso), Pellegrini (35′ st Paredes), Dovbyk. All.: Juric.
Venezia (3-4-2-1): Joronen; Candela (40′ st Gytkjaer), Idzes, Svoboda; Zampano, Nicolussi Caviglia (32′ st Andersen), Ellertson (32′ st Doumbia), Haps; Oristanio (32′ st Crnigoj), Busio; Pohjanpalo (40′ st Raimondo). All.: Di Francesco.
Arbitro: Abisso di Palermo
Reti: nel pt 44′ Pohjanpalo; nel st 30′ Cristante, 38′ Pisilli Angoli: 6 a 3 per la Roma
Recupero: 2′ e 4′
Ammoniti: Idzes e Candela per gioco falloso Spettatori: 62.165