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Inter-Stella Rossa 4-0: nerazzurri sul velluto a San Siro. Ed è tornato il vero Lautaro

Prova di forza per Inzaghi: tutti marcatori diversi in una gara dominata dall’inizio alla fine

MILANO – Dopo il gol del due a zero a San Siro si sono accese le luci dei telefoni, a dipingere sugli spalti il cielo stellato, da vera notte di Champions. E lo stadio intero ha intonato “e per la gente che”, peana della corsa alla finale di Istanbul del 2023, nonostante dalla curva nord non pendessero i soliti striscioni, ma solo il banner istituzionale della Uefa. È presto per dire se il Meazza saprà alleggerirsi del fardello delle minacce, dei condizionamenti e degli affari oscuri messi in luce dall’indagine della procura milanese, ma di sicuro alla prima prova dopo l’alba degli arresti lo stadio è stato un bel vedere. Come lo è stata la squadra di Inzaghi, che proprio sotto la curva è andata a festeggiare dopo avere battuto per 4-0 la Stella Rossa, al termine di una partita a senso unico, cominciata bene e finita benissimo per i nerazzurri, evidentemente impermeabili a quel che succede fuori dal campo.

La diretta del match

La vittoria larghissima alla seconda partita del mini-campionato di Champions dice tante cose. Porta i primi tre punti europei, dopo l’ottimo pari di Manchester. Sancisce oltre ogni dubbio il risveglio di Lautaro, che dopo la doppietta di Udine ha segnato di nuovo, si è procurato un rigore e – da capitano vero – ha lasciato che a calciarlo in rete per il definitivo 4-0 fosse Taremi. Ad aprire le marcature, contro una squadra senza idee e schierata a specchio, dopo dieci minuti era stato Calhanoglu con una bella punizione, deviata da Krunic. Il raddoppio lo aveva segnato Arnautovic, punzecchiato dai tifosi, su assist di Taremi. Ce n’è abbastanza per tornare a parlare di calcio: del fatto che Inzaghi abbia risparmiato per la gara col Toro di sabato alcuni dei giocatori più spremuti, a partire da Dimarco. E dei quattro gol, preziosissimi in un meccanismo di qualificazione agli ottavi di Champions in cui la differenza reti conta molto.

Degli arresti che hanno azzerato i vertici della curva nord ci si è accorti soprattutto prima della partita, per l’accoglienza distratta al pullman della squadra, il cui arrivo al Meazza di solito viene salutato da cori e torce. E per le chiacchiere al Baretto, storico ritrovo degli ultrà interisti. C’è chi rimpiange la guida degli Irriducibili, gruppo di estrema destra da tempo trasmigrato dall’altra parte dello stadio, e chi immagina un ritorno della vecchia guardia del tifo, quella di Franco Caravita e Nino Ciccarelli, protagonisti di stagioni da cavalleria rusticana raccontate dal libro “Il teppista”. Dopo le intercettazioni e le manette, la successione è aperta. Ma la questione, cruciale per pochi professionisti del tifo, sembra interessare poco il resto dello stadio – curva compresa – che si è goduto la partita cantando ed esultando. E che ha applaudito il ragazzino Maksimovic, stellina della squadra di Belgrado e probabile protagonista del mercato che verrà.

Inter 4

Calhanoglu 10’ pt, Arnautovic 14’ st, Lautaro 26’ st, Taremi 36’ st rig.

Stella Rossa 0

Inter (3-5-2)

Sommer – Pavard, De Vrij (19’ st Acerbi), Bastoni (29’ st Bisseck) – Dumfries, Zielinski, Calhanoglu (25’ st Asllani), Mkhitaryan (19’ st Frattesi), Augusto – Taremi, Arnautovic (19’ st Lautaro). All. Inzaghi

Stella Rossa (5-3-2)

Glazer – Seol, Spajic, Drkusic (44’ st Rodic), Djiga, Olayinka – Maksimovic (25’ st Radonji?), Krunic (44’ st Gomes), Elsnik – Silas (25’ st Duarte), Ndiaye (24’ st Ilic). All. Milojevic

Arbitro: Zwayer (Ger)

Note: Ammoniti Mkhitaryan, De Vrij, Elsnik. Spettatori 56.391

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