LIPSIA – Thiago Motta non è l’allenatore più espansivo del mondo né il più originale nelle dichiarazioni pubbliche. Tutt’altro. Però si sta distinguendo con un modo di fare tutto suo, in netta controtendenza con la maggior parte dei colleghi. Ha già deciso la formazione da opporre al Lipsia? “Certo”. Ha ancora qualche dubbio? “Nessuno, sono sicurissimo delle scelte che ho fatto”. Le ha anche comunicate ai giocatori? “Naturalmente”.
Thiago Motta va contro le consuetudini
È raro che un allenatore faccia così. Venerdì scorso Motta aveva addirittura snocciolato dal primo all’undicesimo (con una curiosità: lui parte ad elencare da chi gioca a sinistra, mentre per convenzione nei cosiddetti tabellini si comincia da destra) la formazione che avrebbe schierato l’indomani a Marassi. Sembrava un’eccezione, invece è la regola: non certo dichiararla coram populo (“Ve l’avevo detto di non abituarvi”), ci mancherebbe, ma ai suoi giocatori sì. In genere, i tecnici leggono alla squadra i nomi degli undici che giocano e dei dodici che vanno in panchina due-tre ore prima del fischio d’inizio, durante l’ultima riunione tecnica. Certe volte la formazione di partenza viene addirittura comunicata allo stadio, negli spogliatoi, e magari neanche a voce, ma appendendo la distinta al muro. È invece rarissimo che tutti sappiano tutto già 24 ore prima anzi di più, visto che si suppone che Motta abbia deciso chi far giocare a Lipsia più o meno quando ha stabilito chi schierare a Marassi. Così nessuno sta sulla corda, i delusi avranno il tempo di macerare la delusione prima che la partita cominci e il piano di gara risulta molto chiaro e dettagliato con largo anticipo.
Il mistero sacro dell’undici di partenza
Certo, di solito i giocatori fiutano l’aria, intuiscono l’andazzo, interpretano le intenzioni dell’allenatore. In genere è decisiva la partitella che chiude l’allenamento della vigilia, quando vengono distribuite le pettorine: i titolari di qua, le riserve di là. Ma non è una regola, specie se l’allenatore fa capire cosa ha in testa ma non lo comunica fino all’ora canonica. Un sacco di tecnici, e tra loro Allegri e Conte, hanno ammesso di avere delle improvvise illuminazioni notturne o delle intuizioni dell’ultima ora, cambiando idea in extremis. Spesso si trascinano un ballottaggio il più a lungo possibile, per soppesare ogni dettaglio. Oppure, al contrario, istruiscono per tempo un giocatore non abituato a giocare titolare e a cui magari vengono richieste delle mansioni particolari. C’è chi ritiene che sia meglio, specie quando si tratta di lanciare un giovane, metterlo al corrente il più tardi possibile, per non caricarlo di pressioni eccessive, oppure che sia preferibile tenere sulla corda i giocatori fino all’ultimo, per evitare cali di tensione sia in chi gioca sia in chi starà fuori. Il più delle volte, comunque, l’undici di partenza resta un mistero sacro anche per i giocatori stessi.
La formazione che Motta ha in testa
È in ogni caso un’anomalia la formazione largamente anticipata, vale a dire il metodo che sta applicando Thiago Motta, uno che pure non lesina le mosse a sorpresa, le quali, anzi, sono quasi la sua cifra stilistica. Chi giocherà contro il Lipsia, i giocatori lo sanno da lunedì, almeno. Noi ammettiamo invece di non avere risolto tutte le incognite, perché comunque l’ordine è che dallo spogliatoio non filtri nulla, anche se Motta ci sorride sopra e non si dichiara poi tanto preoccupato da un’eventuale fuga di notizie. In ogni caso, proviamo con questa, che è la stessa che ha battuto il Psv al debutto europeo (4-1-4-1): Di Gregorio – Kalulu, Gatti, Bremer, Cambiaso – Locatelli – Nico Gonzalez, McKennie, Koopmeiners, Yildiz – Vlahovic. Però Douglas Luiz, Thuram e Conceição scalpitano: sanno qualcosa che noi non sappiamo?