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Lipsia-Juventus 2-3: super Vlahovic, i bianconeri la ribaltano in dieci

Sotto di una rete nella ripresa ed in inferiorità numerica (rosso a Di Gregorio), la squadra di Thiago Motta vince in Germania con una doppietta del serbo e il sigillo finale di Conceicao

Lipsia – La città della squadra artificiale inventata dai signori delle bibite ha raccontato che la Juventus è invece una squadra di carne e sangue, non soltanto di schemi, palleggi, passaggi, rotazioni e così via. Qui ha vinto di testa e di cuore, prima ancora che con la tattica e la strategia. Lo ha fatto rimontando due volte e poi operando il sorpasso finale con l’uomo in meno: il meglio l’ha dato dopo l’espulsione di Di Gregorio per un tocco di mani fuori area per fermare Openda, non visto dall’arbitro ma dal Var, esattamente come il successivo fallo di gomito di Douglas Luiz sulla punizione di Simons. Sotto di un uomo e di un gol, affacciata su un baratro, anziché accettare quello stato di inferiorità e pensare casomai a mantenere la sconfitta dentro margini dignitosi, ha reagito come solo sa fare chi ha il fuoco dentro e un’idea meravigliosa in testa perché qualcuno (Thiago Motta, ovviamente) gliel’ha ficcata.

«La cronaca della gara»

L’allenatore ha tolto Yildiz per mettere Perin, mossa ordinaria. Ma quella straordinaria è stata levare un terzino (e non magari Conceiçao che stava brillando per inconsistenza o Koopmeiners per vaghezza), Savona, per mettere un palleggiatore e trasformare McKennie in una specie di coltellino svizzero, un po’ terzino, un po’ mediano, un po’ tutto. L’idea folle ha contagiato persino Vlahovic, che s’era già riscattato dalla mediocrità con il razziante sinistro d’anticipo dell’1-1 ed è andato a firmare il 2-2 con un sinistro a giro di caratura finalmente internazionale.

Juve aiutata anche da destino

Il destino ha aiutato la Juve, perché ci sono momenti, rari, in cui il dio del calcio smette di essere diavolo e dà una mano a chi la merita: Openda ha colpito due pali (uno lo avevo toccato in avvio di ripresa anche Koopmeiners), ma la questione di centimetri ha acceso un’ulteriore scintilla che ha alimentato la vampata di Conceiçao, capace di andar via a Heinrichs e Raum e di fulminare Gulacsi di classe e giustezza. Episodi, certo, ma la Juve se li è andati a cercare, mica accontentandosi di barricarsi a difesa dal pareggio. Lo farà una volta in vantaggio, ma con ordine e lucidità, con il sangue freddo di Perin e il giganteggiare di Kalulu.

Il capolavoro di Sesko, ma Vlahovic non è da meno

Eppure la partita era cominciata male, con tutto un tempo perduto a pestare l’acqua del mortaio di un gioco di passaggetti senza sbocco. In più, la Juve aveva prestato il fianco al Lipsia, un po’ perché il livello tecnico medio dei giocatori della squadra sassone è superiore (il gol dell’1-0 di Sesko è il manifesto dell’ultimo grido in termini di fuoriclasse internazionali) a quello delle squadre incontrate finora in campionato e un po’ perché le distanze tra centrocampo e difesa sono state rispettate in maniera assai più lasca, forse perché il doppio infortunio iniziale, ovviamente inatteso, ha messo disordine nei piani bianconeri prima ancora che ci fosse modo di attuarli: Bremer s’è arreso dopo appena 6’ e il guaio al ginocchio sinistro è sembrato subito serio, mentre Nico Gonzalez s’è accasciato poco più tardi per un problema muscolare. Al loro posto sono entrati Gatti e Conceiçao, giocatori di vaglia e non certo di livello inferiore, ma è chiaro che se Motta (che aveva di nuovo escluso Locatelli a vantaggio di Fagioli) aveva impostato la sua strategia sugli altri due un motivo ci sarà pur stato. E quando ogni piano è definitivamente saltato, ne è venuta fuori una Juve migliore. Questa vittoria resterà nella memoria e forse cambierà la storia.

Lipsia (4-4-2) Gulacsi – Geertruida (42’ st Vermeeren), Orban, Lukeba, Raum – Baumgartner (1’ st Heinrichs), Seiwald (42’ st Poulsen), Haidara 6 (30’ st Nusa), Xavi Simons – Sesko, Openda (46’ st André Silva). All. Rose.

Juventus (4-2-3-1) Di Gregorio – Savona (15’ st Douglas Luiz), Kalulu, Bremer sv (6’ pt Gatti), Cambiaso – Fagioli, McKennie – Nico Gonzalez (12’ pt Conceição), Koopmeiners, Yildiz (15’ st Perin) – Vlahovic. All. Thiago Motta.

Arbitro: Letexier (Fra).

Reti 30’ pt e 20’ st rig. Sesko, 5’ st e 23’ st Vlahovic, 38’ st Conceição

Note: espulso Di Gregorio al 14’ st. Ammoniti Raum, Conceição, Perin. Spettatori 45.228.

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