Torino – Sembrava finita ma Paul Pogba potrà tornare a marzo in campo. La riduzione della squalifica per doping del campione francese, più che dimezzata passando da 4 anni a 18 mesi grazie al pronunciamento del Tas, è l’ennesimo colpo di scena della sua splendida e tormentata carriera. La vita calcistica del Polpo sembrava ormai finita, spazzata via dalla positività al Dhea del 20 agosto 2023 e dalla conseguente e pesante squalifica: la sentenza di ieri, ancora non ufficiale, ma di cui si attende soltanto la pubblicazione, è l’ennesimo “Pogback” del suo percorso che ripartirà a gennaio 2025, quando potrà tornare ad allenarsi, per poi essere nuovamente disponibile a marzo per la ripresa agonistica.
Sempre in allenamento per farsi trovare pronto
Dal suo 11 settembre, quello del 2023 quando è iniziata la sua squalifica, ad oggi, ha sempre lavorato in autonomia per farsi trovare pronto, convinto di aver subito un’ingiustizia: «Il mio obiettivo sarà rimanere in forma e aspettare fino alla data dell’appello», era stato il suo proclama poco più di due mesi fa. Quel momento è arrivato, anche se mentre il francese era fermo ad allenarsi, il mondo del calcio e soprattutto la Juventus,sono andati avanti, cambiando strada e ricostruendo un’identità che oggi fatica a sovrapporsi con quella del centrocampista campione del Mondo nel 2018. Pur avendo sempre sostenuto pubblicamente il calciatore, ancora sotto contratto con il club bianconero pur percependo, a causa della squalifica, il minimo sindacale (poco più di 40.000 euro annui), oggi è difficile immaginare un ritorno in campo con la squadra di Motta: la società, in attesa di avere comunicazioni ufficiali in merito, non cambia la sua posizione.
Ma difficilmente nel futuro sarà della Juventus
Anche se Pogba è ancora un calciatore bianconero, difficilmente lo sarà in futuro per questioni tecniche e anche economiche: pesa, e molto, il suo contratto originale, quegli 8 milioni più bonus che, pur addolciti al lordo dal Decreto crescita, lo rendevano il calciatore più pagato della rosa. Senza dimenticare che l’ultima partita intera giocata dal Polpo risale ormai al 12 marzo 2022, quando vestiva la maglia del Manchester United: difficile pensare che il calciatore visto per una manciata di minuti (213 in due stagioni) nel suo ritorno alla Juventus possa tornare utile a Thiago Motta. Tuttavia, il francese non vede l’ora di riprendere a giocare e sui suoi profili social ha celebrato la notizia pubblicando una foto dei suoi piedi con i calzettoni della Francia in evidenza: “Finalmente l’incubo è finito. Questo periodo è stato estremamente difficile per me, poiché tutto ciò per cui ho lavorato così duramente è stato sospeso”.
La gioia di Mbappé, le mosse della Juventus
Sintomatico che i colori fossero quelli dei Bleus e non il bianconero. Post accolto con gioia dai suoi amici e colleghi: Mbappé ha commentato con un eloquente “Oh Signore”, mentre Vlahovic e McKennie, suoi (ex?) compagni, hanno messo “like” alla foto: il centravanti serbo ha anche aggiunto “PogBack2Back”. Plausibile pensare che, in un periodo in cui la Vecchia Signora persegue la sostenibilità, si proceda verso la rescissione: la positività al doping e la squalifica, anche se ridotta dal Tas, restano motivazioni per procedere alla rescissione unilaterale, risparmiando 12 milioni netti per un anno e mezzo di contratto residuo. Il Polpo in questo momento festeggia però la fine di un calvario lunghissimo, iniziato il 20 agosto 2023 al termine della partita tra Udinese e Juventus, in cui paradossalmente non mise neanche piede in campo: l’esito del controllo antidoping a cui si sottopose per sorteggio evidenziò la positività al deidroepiandrosterone.
Quel tentativo di estorsione
Un colpo duro da incassare per un calciatore che era reduce dall’operazione al menisco, ultimo di tanti problemi fisici, e da una stagione ormai persa, con le polemiche per la scelta iniziale di non operarsi. Un quadro generale completato dal tentativo di estorsione perpetrato ai suoi danni dal fratello Mathias e da un gruppo di 13 persone, attualmente rinviati a giudizio. A 30 anni e con una carriera complicata da far ripartire, Pogba venne squalificato fino al 2027, pena che sarebbe finita un anno dopo la scadenza del contratto con la Juventus. Club che ridusse al minimo sindacale il suo stipendio e che non lo licenziò per giusta causa in attesa della sentenza definitiva, oltre che per non perdere i vantaggi fiscali derivanti dal Decreto crescita in caso di interruzione del rapporto prima dei due anni. I 28’ giocati il 3 settembre 2023 contro l’Empoli restano la sua ultima apparizione in campo: da quel momento solo silenzio, rotto dalle rivelazioni sul “guru del benessere” di Miami, Gary Brecka, che gli avrebbe prescritto gli integratori incriminati, e la convinzione che la sua carriera fosse ormai finita. Un potenziale fuoriclasse distrutto dagli infortuni, da scelte discutibili e anche dalla sfortuna: fino alla sentenza del Tas che potrebbe dare un nuovo significato, decisamente più profondo, al concetto di Pogback.