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Gli anni in Qatar e l’incontro con Vanoli: chi è Lino Godinho, l’allenatore che ha guidato il Torino con l’Inter

Il 38enne tecnico portoghese in panchina al Meazza per sostituire lo squalificato Vanoli. La sua storia

Cinquanta giorni fa, a San Siro contro il Milan, Paolo Vanoli aveva celebrato il suo debutto in serie A. Ieri sera, sempre a Milano, sponda Inter, è toccato al suo vice Lino Filipe Neves Godinho assaggiare la A da allenatore titolare, seppur solo per una sera, a causa della squalifica di Vanoli. Proprio il debutto in campionato del vice allenatore granata è stata una delle poche note liete di una serata iniziata male (leggi espulsione di Maripan) e finita peggio, con la sconfitta per 3-2 del “suo” Toro e con l’infortunio al ginocchio di Zapata.

Godinho, gli inizi al Benfica e il Qatar

Ma chi è Lino Godinho? Portoghese, trentotto anni, il vice di Vanoli parla fluentemente quattro lingue e ha vissuto cinque anni intensi in Qatar. Nato nel gennaio 1986 ad Almada, non distante da Lisbona, Godinho inizia prestissimo la sua carriera da collaboratore tecnico tanto che ad appena diciotto anni viene inserito tra i tecnici del settore giovanile del Benfica. Poi, nel 2011, dopo sei anni trascorsi in patria, si trasferisce in Qatar dove inizia a lavorare nello staff della Nazionale femminile, mentre dal 2015 al 2020 a Doha viene promosso vice allenatore delle nazionali giovanili.

La collaborazione con Vanoli

Ma quando è iniziato il lavoro spalla a spalla con Vanoli? La collaborazione fra i due prese il via esattamente ventitré mesi fa quando l’attuale tecnico granata iniziò l’avventura al Venezia. “Una volta completata l’esperienza allo Spartak Mosca – ricorda quei giorni l’attuale tecnico granata – ho dovuto cercarmi un vice perché Marco Donadel, che collaborava con me in Russia, voleva provare l’avventura da primo allenatore. A quel punto mi sono detto: ‘Chi vorrei al suo posto?’ e quindi ho cercato una persona con una mentalità opposta a quella italiana per vedere se mi potesse insegnare qualcosa professionalmente e a livello di metodo”.

Godinho parla quattro lingue

I primi contatti fra i due erano avvenuti ai tempi dello Spartak e a fare da anello di congiunzione fu Giampiero Ascenzi, l’attuale responsabile dei preparatori atletici al Torino: “Lino era amico di Ascenzi e venne a trovarci a Mosca: io apprezzai alcuni suoi lavori e l’idea mi ha stuzzicato” sorride Vanoli. Una scelta che si è rivelata vincente perché Godinho – che oltre al portoghese, parla fluentemente inglese, spagnolo e italiano – nello spogliatoio del Venezia è risultato essenziale fin dal primo giorno, soprattutto nel coagulare la multiculturalità del gruppo. Un compito che adesso sta cercando di ripetere anche a Torino, dove almeno il reparto difensivo per il momento non sembra ancora riuscire a parlare la stessa lingua.

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