Si sta attenti ai minimi dettagli per cercare di prevenire qualsiasi infortunio muscolare poi può succedere anche di finire sotto ai ferri per un banale incidente domestico. È quanto accaduto all’ex difensore del Napoli Axel Tuanzebe, oggi all’Ipswich, che incredibilmente si è tagliato gravemente un dito mentre stava lavando i piatti in casa: un bicchiere si è rotto all’improvviso e i frammenti gli hanno reciso il pollice, rischiando di causargli un’amputazione. Il peggio è stato evitato soltanto grazie al tempestivo soccorso di medici e infermieri, prontamente allertati dallo stesso giocatore. Sottoposto a intervento chirurgico, dovrà star fuori per qualche settimana.
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Un’incidente simile a quello che si procurò Darren Bent
Quello di Tuanzebe è solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni incredibili avvenuti ai calciatori. L’incidente occorso al congolese ricorda quello che subì Darren Bent, ex attaccante di Tottenham e Aston Villa, che si lacerò un tendine della mano affettando delle cipolle e dovette star fuori per ben due mesi. Dentro casa in tanti hanno combinato guai. Un altro ex attaccante dei Villans, Darius Vassell, andò in ospedale per aver ingenuamente cercato di curarsi un’unghia nera da schiacciamento con un trapano… Non usò un trapano ma si fece male la ceretta l’attaccante del Real Madrid Marcos Asensio che, a causa di un pelo infettato, ebbe tali fastidi a una gamba che fu addirittura costretto a saltare una partita di Champions contro l’Apoel Nicosia.
I clamorosi infortuni casalinghi di Tevez, Hernandez, James e Ferdinand
Andò peggio all’ex attaccante della Juve Carlos Tevez che, ai tempi del Manchester City, scivolò in bagno e diede un forte calcio al lavandino, procurandosi un serio infortunio alla caviglia. Famosa fu pure la caduta sul pavimento della propria abitazione di Onel Hernandez, primo cubano di sempre a giocare in Premier League: scivolò in casa, si fece male a un ginocchio e fu costretto a fermarsi per tre mesi. Molto più stupido fu l’infortunio a cui andò incontro l’ex portiere del Liverpool David James, passato alla storia come ‘Calamity James’ per i tanti errori: nel tentativo di recuperare un telecomando mentre era comodamente seduto sul divano, cadde e rimediò un brutto colpo alla schiena. Stessa sorte toccò a Rio Ferdinand, storico centrale del Manchester United, che si fece male mentre stava guardando la tv sul divano con le gambe stese sul tavolino: si alzò di scatto e si lesionò addirittura i tendini del ginocchio.
I ko nel giardino di casa di Batty, Paquetá e Frey
Anche nel giardino di casa i calciatori sono incappati in infortuni clamorosi. L’ex bandiera del Leeds David Batty fu vittima di un fallo che mai si sarebbe aspettato: il figlioletto lo investì da dietro con il triciclo e gli ruppe il tendine d’Achille. L’ex milanista Lucas Paquetá ai tempi del Lione mentre stava armeggiando un aquilone si ruppe il dito di una mano. Un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, Sebastian Frey, si procurò diverse ferite nel 2001 tuffandosi in una piscina semivuota durante un weekend nella sua casa vacanza in Costa Azzurra. Un tuffo mal riuscito costò caro anche a Gonzalo Higuain. Appena arrivato al Napoli, nell’estate 2013, si lanciò da una barca per farsi un bagno durante un giro di Capri e strusciò il mento sugli scogli rimediando una bella ferita e otto punti di sutura.
Le clamorose disattenzioni di Banega e Raphinha
Clamoroso anche quanto accade all’ex interista Ever Banega: mentre faceva benzina alla sua auto, ai tempi del Valencia, si dimenticò di mettere il freno a mano e venne travolto dal suo stesso mezzo, rompendosi tibia e caviglia. Risultato? Dovette saltare mezza stagione. Tra gli incidenti più sciocchi va ricordato quello del brasiliano Raphinha del Barcellona che, dopo essere stato richiamato in panchina da Xavi durante una partita, per rabbia rifilò un calcione al frigorifero per le bevande della squadra e si fece male al ginocchio.
Le incredibili disavventure dei milanisti Dida, Rami e Mexes
In panchina, durante una sfida al Tardini con il Parma, si fece male in maniera assurda anche un altro brasiliano, l’ex n. 1 del Milan Dida. Richiamato al volo da Ancelotti per subentrare a Kalac, venne colto da un tremendo colpo della strega e venne riportato negli spogliatoi in barella. A un altro ex milanista, il francese Adil Rami, capitò un infortunio curioso: dopo aver ballato con troppa intensità, e probabilmente con scarpe non idonee, il ‘Gangnam Style’ a un evento di beneficienza si procurò delle fastidiose vesciche ai piedi e dovette star fuori per tre partite. Ai tempi del Milan, nel 2013, fece peggio un altro difensore francese, Philippe Mexes che rimase fuori quasi una settimana per un’infiammazione all’occhio sinistro procuratasi durante una seduta di lampada solare. Davvero sfortunato fu anche l’incidente che accadde nel 2008 all’ex fuoriclasse dell’Ajax Jari Litmanen: fu colpito all’occhio da un tappo della bottiglietta di Coca Cola aperta dal direttore sportivo e fu costretto a saltare l’inizio della stagione.
Gli storici ko prima dei Mondiali 2002 di Emerson e Canizares
L’infortunio più strano e storicamente più eclatante che si ricordi però è quello che accadde al brasiliano Emerson alla vigilia del Mondiale del 2002 in Corea e Giappone: si fece male alla spalla per divertirsi a fare il portiere in allenamento e si privò della possibilità di laurearsi campione del mondo. Curiosamente identica sorte, in quegli stessi giorni, toccò al portiere spagnolo Santiago Canizares che avrebbe dovuto essere il titolare alla rassegna iridata delle Furie Rosse. Provò a bloccare con un piede una bottiglietta in vetro di dopobarba che gli era scivolata dalle mani e si lesionò il tendine dell’alluce.
Il cane che mise fine alla carriera di Brodie nel 1970
La storia del calcio, poi, racconta anche di episodio incredibile che costò, di fatto, la carriera a 33 anni al portiere Chic Brodie. Durante la sfida nel 1970 tra Colchester e Brentford, un cagnolino invase il campo e iniziò a correre dietro al pallone fin quando non si schiantò contro la gamba di Brodie che riportò una lesione ai legamenti del ginocchio. L’estremo difensore scozzese tentò di rientrare dopo qualche mese ma dopo 5 partite capì di dover appendere gli scarpini al chiodo.