Un minuto, dodici passaggi, e gol. Una partenza studiata quella dell’Italia contro il Belgio all’Olimpico. Che, con le dovute proporzioni, potrebbe ricordare quella dell’Olanda nella mitica finale contro la Germania Ovest ai Mondiali del 1974.
Italia-Belgio, dodici passaggi e gol in un minuto
Sessanta secondi esatti: quelli passati dal fischio d’inizio d’inizio di Italia-Belgio al gol del vantaggio degli azzurri. Una piccola tela tessuta con pazienza da i difensori, Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori. Per far salire il pressing degli ospiti e poi veritcalizzare all’improvviso. Dodici passaggi, solo lievemente sporcati per un istante dal belga Doku dopo il lancio di Ricci per Retegui. Poi Dimarco, la triangolazione con Pellegrini e il cross sul secondo palo per l’altro esterno, Cambiaso: primo tocco, parata e gol facile a porta vuota sulla respinta.
Uno schema studiato a Coverciano
Una tela di dodici passaggi per portare avanti l’Italia. Una situazione certamente studiata a tavolino dal ct Spalletti e dal suo staff sulle caratteristiche del Belgio, che ama pressare alto. E perfettamente realizzata in campo dagli azzurri.