Udine – “Si va a giocare con la speranza di convincere sempre qualcuno in più. Io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra. E noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire”. Così Luciano Spalletti al Tg1 da Coverciano, prima della partenza per Udine, sulla partita di Nations League Italia-Israele di domani sera allo stadio Friuli, che arriva a poco più di un mese di distanza dalla gara di andata, giocata in campo neutro a Budapest.
Il ct rileva a Radiorai che il calcio può avere in questo caso anche la funzione di portare l’attenzione sull’atrocità della guerra: “Non ci sono disposizioni diverse di Urea e Fifa, perciò si gioca, cercando di comportarsi bene sul campo”. Il Friuli sarà comunque semivuoto, al di là delle numerose prese di posizione politiche sul fatto che la disputa della partita non fosse opportuna. Dell’atmosfera particolare, con le misure di sicurezza massime attorno allo stadio e al corteo Pro Palestina in centro, tre ore prima del fischio d’inizio, parla il portiere Guglielmo Vicario, che gioca nel Tottenham ma è nato e cresciuto a Udine: “La situazione è complicata, particolare e questo ci dispiace. Avremo meno emozione della gente, soprattutto del popolo friulano, che è un popolo passionale”.