Questo sito contribuisce alla audience di
 

La giovine Italia: da Maldini e Baldanzi a Fabbian, l’ora dei nuovi azzurri di Spalletti

Dal flop europeo al primo posto in Nations League. La Nazionale si rinnova per lanciare la corsa al Mondiale

MILANO — Baldanzi, Casadei, Fabbian, Fazzini, Bove, Ndour, Prati. E prima di loro Pisilli. E naturalmente Maldini. Spalletti non si fa pregare, quando viene chiamato a fare i nomi dei talentini, come li chiama lui, “che premono” alle spalle degli attuali titolari e puntano a un posto al Mondiale, tra due anni in America. Il trascinatore del gruppo è Daniel Maldini, cresciuto al Milan e sbocciato al Monza. Ormai il cognome ha smesso di pesare come un macigno. Il figlio di Paolo e nipote di Cesare brilla di luce propria. Quando lunedì sera a Udine ha debuttato in Nazionale, a un quarto d’ora dalla fine di Italia-Israele, con un numero di maglia piuttosto impegnativo come l’11 di Gigi Riva, non solo ha inventato subito l’imbucata d’autore che ha spedito Udogie all’assist per il 4-1 di Di Lorenzo, ma ha confermato il dato che più interessa a Spalletti: la crescente concorrenza interna, che stimola l’orgoglio, la concentrazione e impone di tenersi al passo con gli altri.

Un gruppo che spera nel 2026

In soli due mesi, nelle prime quattro partite della Nations League, la squadra del mediocre Europeo ha lasciato spazio a un gruppo che ha fondate speranze di potersi presentare al Mondiale americano del 2026. E con una rosa così ringiovanita e competitiva da rendere complicate le scelte del ct. “La strada è quella giusta”, ammette Spalletti, “però ci sono i talentini”.

Li ha elencati volentieri gli aspiranti al viaggio intercontinentale, tutti in coda con Maldini e col romanista Pisilli, i debuttanti di ottobre, dietro ai titolari e a chi, come Chiesa e Zaccagni, è chiamato a recuperare posizioni: “Ad esempio Baldanzi, Casadei, Fabbian”. Il mese scorso aveva citato Fazzini. E all’inizio di quest’ultimo ritiro a Coverciano aveva teorizzato la necessità che i candidati giochino, all’occorrenza anche all’estero.

La vetrina dell’Under 21 di Nunziata

Martedì pomeriggio la vetrina è stata tutta dell’Under 21 di Nunziata, che ha fatto un po’ di fatica a qualificarsi per la fase finale dell’Europeo, pareggiando a Trieste con l’Irlanda (1-0 di Casadei su assist di Gnonto, che poi ha sbagliato un rigore, e gol degli irlandesi, che hanno messo apprensione al reattivo portiere Desplanches). Ma Spalletti, in tribuna, ha dato presto le pagelle: “Baldanzi è forse il più pronto, Gnonto in Nazionale c’è già stato. Casadei, dopo un periodo in cui giocava poco, ha preso il ritmo fisico: può diventare pronto in poco tempo, ha tenuto in panchina due come Fabbian e Bove ed è il segno che Ndour, Prati e gli altri possono fare parte della Nazionale A”. Il censimento dettagliato racconta che la fantasia di Baldanzi, nella Roma, non è un orpello. Che Gnonto, nel Leeds in Championship, continua ad accumulare esperienza. Che Casadei, mezzala tecnica dalla personalità evidente, venduto dall’Inter al Chelsea per esigenze di bilancio, sta cercando spazio in Premier League. Che Fabbian, una sorta di versione di Frattesi al servizio del Bologna, ha assaggiato la nuova Champions. Che Fazzini, nell’Empoli, è il giocatore dinamico a metà campo per definizione. Che Bove, prestato dalla Roma alla Fiorentina, sta imparando l’eclettismo a centrocampo. Che il cosmopolita Ndour, passato dal Benfica e dal Psg, per giocare da centrocampista duttile è andato in Turchia, al Besiktas. E che Prati nel Cagliari sta imparando la dura legge del tuttofare.

Gli esami superati di Savona e Kayode

La lista potrebbe proseguire, perché Savona, terzino destro lanciato da Thiago Motta nella Juventus, non si è spaventato della responsabilità. Kayode, suo collega di ruolo, ha già retto la scena nella Fiorentina. Koleosho, attaccante italo-americano, è approdato al Burnley in Inghilterra e da lì prova a farsi notare da Spalletti, come l’esterno Palestra nell’Atalanta. Poi ci sono le migliori reclute delle altre Under: il portiere Martinelli (Fiorentina), il 16enne Natali (Bayer, dopo il Barcellona) e il fantasista Pafundi, intuizione di Mancini oggi a caccia di visibilità in Svizzera, nel Losanna. Nella classifica dei sessanta più forti 17enni al mondo del Guardian, guidata da Yamal, oltre al trequartista del River Plate Mastantuono, argentino adocchiato dal Real Madrid anche per via del prezioso passaporto italiano, compaiono infine due italiani con passaporto unico: Liberali, centrocampista offensivo del Milan, e Coletta, mezzala-trequartista della Roma con propensione al gol. Se sono talentini, fioriranno.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Gudmundsson: “Io, accusato ingiustamente alle donne dico: denunciate”

Mer Ott 16 , 2024
“È stato un anno duro, difficile da affrontare. Ne ho passate tante prima di essere assolto in 1° grado. Spero che avermi infangato non danneggi tutte le donne davvero vittime di violenze”

Da leggere

P