Milano — Fonseca ha vinto senza i suoi due migliori calciatori, scavalcando in zona coppe l’Udinese, in capo a una partita contrassegnata da episodi non di calcio in senso stretto: le offese a Maignan con sottofondo razzista, il discutibile arbitraggio di Chiffi, la protesta degli ultrà milanisti per la decisione della questura di revocare gli striscioni dei gruppi infiltrati dalla ‘ndrangheta. Si può vincere anche senza Theo Hernandez, squalificato, e nonostante l’epurazione dei reprobi Abraham, Tomori (entrambi entrati, l’attaccante ha sbagliato un gol e si è fatto male) e soprattutto Leao, immusonito in panchina per 90 minuti. Così, però, si fa più fatica. E se Bruges è la Venezia del nord, il Milan deve sperare che il Bruges sia il Venezia del nord, per artigliare martedì a San Siro la prima vittoria in Champions, stavolta con entrambi gli illustri assenti: il 4-0 col Venezia a settembre è stato infatti il successo finora più largo. Una partita davvero serena sembra per l’allenatore portoghese un’utopia.
«La cronaca della gara»
Qui l’illusione è nata dal gol firmato presto da Chukwueze: l’1-1 di Kabasele in mischia nei minuti di recupero lo ha annullato Chiffi al video, via Var, per scovare un fuorigioco al microscopio di Ekkelenkamp. Non si è trattato dell’unica decisione controversa: opinabili sia l’espulsione di Reijnders alla mezz’ora, per la caduta in corsa di Lovric, che in fuga verso Maignan è stramazzato al suolo dopo lievissimo contatto, sia il possibile rigore risparmiato a Pavlovic nella ripresa. Il divario numerico ha stravolto la tattica, permettendo a Runjaic — che già aveva accarezzato il pari prima dell’intervallo (check video per Ehizibue, pizzicato infine in fuorigioco) — una perfidia: «Mi aspettavo dal Milan un calcio più propositivo» Anche l’aspettativa bipartisan sull’arbitraggio era più alta, dopo l’autocritica del designatore Rocchi. «L’ultima giornata ci ha creato problemi, perché abbiamo sbagliato le interpretazioni». A giudicare da Milan-Udinese, la tendenza non si è interrotta.
Tifosi friulani contro Maignan
Ancora più censurabile è stato comunque l’attacco a Maignan, che la scorsa stagione al Friuli aveva abbandonato il campo per gli insulti razzisti. Qui, novello capitano, ha incassato gli insulti dei tifosi ospiti e uno striscione-minaccia per il ritorno di aprile: «Oggi solo un saluto, a Udine il giusto tributo». Intanto i tifosi milanisti in toto — Milan club compresi — sono rimasti in silenzio e non hanno esibito alcuno striscione, per la revoca della questura di quelli riconducibili al capo Luca Lucci e ai gruppi infiltrati. Era già accaduto a Torino, nell’inchiesta del 2019, con conseguente perdita di potere e di business degli ultrà coinvolti. In questo contesto a prendersi la scena è il caso Leao: «Deve essere la normalità — la stilettata di Fonseca — la squadra è più importante di qualche calciatore. Rafa ha accettato la decisione, siamo un gruppo unito. Ora mi aspetto che si alleni bene, abbiamo bisogno di lui». Martedì in Champions dovrebbe necessariamente tornare titolare con Hernandez e con Gabbia, tenuto a riposo per un dolore al polpaccio.
Milan-Udinese 1-0
Milan (4-2-3-1): Maignan 7 – Emerson Royal 6, Thiaw 6, Pavlovic 6, Terracciano 6 – Fofana 6.5, Reijnders 5 – Chukwueze 6.5 (43’ st Tomori sv) – Pulisic 7, Okafor 6.5 (1’ st Musah 6.5) – Morata 6.5 (27’ st Abraham 5.5, 33’ st Loftus-Cheek 5.5). All. Fonseca 6.
Udinese (5-3-2): Okoye 6.5 – Ehizibue 5.5 (15’ st Kamara 6), Kabasele 6, Bijol 6, S.Touré 6, Zemura 5.5 – Lovric 6 (25’ st Payero 6) , Karlstrom 5.5 (36’ st Brenner sv), Zarraga 5 (25’ st Ekkelenkamp 6) – Iker Bravo 5 (15’ st Davis 5.5), Lucca 5.5. All. Runjaic 5.5.
Arbitro: Chiffi 4.5.Rete: 13’ pt Chukwueze
Note: Espulso al 30’ st Reijnders. Ammoniti Bijol, Lucca, Maignan. Spettatori 71.214.