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Milan all’esame Champions. Fonseca-Leao, col Bruges l’ora della verità

In Europa l’allenatore deve trovare la prima vittoria, dopo le sconfitte con Liverpool e Bayer. E il numero 10, fuori con l’Udinese, deve riconquistare tecnico e tifosi. Il Milan Futuro crolla davanti a Ibra, è la rivincita di Abate

MILANO – La partita di Champions col Bruges è senza dubbio l’ennesima prova della verità per Fonseca. Al di là del turnover più o meno dichiarato, l’allenatore portoghese, con la scelta forte di non fare giocare nemmeno un minuto contro l’Udinese al connazionale Leao e di avere tenuto in panchina fino quasi alla fine della partita Tomori e Abraham, mentre Theo Hernandez si era autoescluso con le due giornate di squalifica, ha di fatto voluto dimostrare che ha lo spogliatoio in pugno, dopo l’insubordinazione dei rigori di Firenze. Il risultato gli ha dato ragione, anche se l’annullamento finale dell’1-1 di Kabasele, scovato dal Var e deciso al video dall’arbitro Chiffi, è stato questione di millimetri. Non è comunque in dubbio il fatto che la vittoria col Bruges sia necessaria: sia per rafforzare il ruolo di Fonseca sia per la classifica, date le sconfitte nei primi due turni con Liverpool e Bayer Leverkusen.

Leao osservato speciale

Il caso Leao non è stato smontato dall’allenatore. Fonseca ha sì raccontato di avere visto il numero 10, declassato a riserva, accettare la sua decisione e poi complimentarsi con i compagni alla fine della partita con l’Udinese (lo ha fatto poi anche via social con Chukwueze, autore del gol decisivo), ma ha anche lasciato capire come il comportamento del giocatore non sia in generale sempre in sintonia con le necessità del gruppo. Leao, in questi primi mesi della stagione, ha subito rimproveri dai compagni e censure dai tifosi e dai commentatori. Tocca adesso a lui, contro il Bruges, reagire con una prestazione all’altezza delle sue notevoli potenzialità tecniche. Insieme a Theo Hernandez, è l’osservato speciale, mentre Abraham, infortunato alla spalla anche se sono state escluse fratture, non potrà andare neppure in panchina.

Pulisic leader tecnico, Maignan candidato capitano

Il leader tecnico sta diventando Pulisic, ma c’è curiosità sull’assegnazione della fascia da capitano. Il ruolo, secondo Fonseca, ha valore anche morale. In questa stagione la fascia, dal braccio di Calabria molto spesso assente, è passata su quello di Hernandez, una volta di Leao e occasionalmente di Tomori, fino alla partita con l’Udinese, quando il capitano è stato Maignan. Ora il compito potrebbe di nuovo spettare al portiere, la cui liderança nello spogliatoio, per dirla con Fonseca, non è in discussione. Ma si attendono le parole di Fonseca sulla questione.

La rivincita di Abate su Ibrahimovic

Intanto la seconda squadra, il Milan Futuro di Bonera che gioca nel girone B della serie C, è incappata in una sconfitta interna imprevista, contro l’ultima in classifica e adesso è appunto in fondo alla graduatoria insieme al Legnago, che l’ha battuta in rimonta finale (3-1, espulsi per doppia ammonizione l’ex riserva della prima squadra Ballo-Touré e Jimenez) a Solbiate Arno. L’ennesima frenata – si tratta della quinta partita persa su nove, tre i pareggi e un’unica vittoria – è avvenuta sotto gli occhi di Zlatan Ibrahimovic, consulente dell’azionista di controllo Gerry Cardinale, e del ds di Milan Futuro Jovan Kirovski. Intanto, nello stesso girone, al secondo posto con 15 punti in più dei giovani rossoneri, c’è la Ternana di Ignazio Abate, che fino alla scorsa stagione allenava la Primavera del Milan e che sembrava il candidato naturale alla panchina della seconda squadra, prima di essere allontanato da Ibrahimovic. La partita con la Ternana è in programma a Terni l’1 dicembre. E per Abate, il cui stesso padre Beniamino allenatore dei portieri della femminile e prima ancora della Primavera è stato licenziato, avrà tutto il sapore della rivincita.

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