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Fame ritrovata, voglia di soffrire e difesa bunker: così il Napoli è tornato a sognare in grande. Ma Conte frena

Il primato in classifica porta la firma del tecnico leccese, che resta però con i piedi per terra

NAPOLI – Scurdammoce ‘o passato. Sono già 5 (in appena otto giornate) i punti in più in classifica messi insieme rispetto allo scorso campionato dal Napoli, che sta voltando rapidamente pagina dopo la stagione di gran lunga peggiore della lunga era di Aurelio De Laurentiis. “Bene così, siamo ritornati a competere con le migliori. Un’annata storta può capitare a tutti, ogni tanto…”, ha infatti sottolineato con ritrovato orgoglio il presidente, che ha avuto il merito in estate di affidare la ricostruzione azzurra ad Antonio Conte ed è entusiasta come i tifosi per l’avvio sprint del nuovo corso.

Tornare nell’Europa che conta

Ritornare subito in Champions League era l’obiettivo del primo anno con il tecnico leccese sulla panchina e le 6 lunghezze di vantaggio sulla quinta piazza assomigliano già a un’ipoteca concreta per la riconquista in tempi rapidi dell’Europa che conta: nel rispetto del cronoprogramma studiato a tavolino da club e allenatore. È invece un dolcissimo imprevisto l’allungo con cui da 22 giorni Di Lorenzo e compagni si sono lasciati indietro le pretendenti dichiarate alla volata per lo scudetto: Inter, Juventus e Milan. Di lusso quanto si vuole, ma lassù svetta una outsider: definizione che meglio si adatta a una squadra reduce da un decimo posto e di conseguenza in totale ricostruzione.

Conte si traveste da pompiere

Non se l’aspettava nemmeno Conte, che è un vincente per antonomasia e si trova adesso in una situazione per lui insolita: costretto com’è a tirare il freno e travestirsi da pompiere. “Sento dire che abbiamo il dovere di difendere il primo posto e francamente mi viene da sorridere”. Le pressioni intorno al Napoli stanno del resto aumentando in fretta e nel primo tempo di Empoli i giocatori le hanno patite in maniera evidente, come ha sottolineato il tecnico. “C’era troppo nervosismo, dovrò capirne le cause…”.

L’entusiasmo dei tifosi, Maradona esaurito

Già alla vigilia della trasferta in Toscana il perfezionista Antonio aveva annusato il pericolo e s’era lamentato per qualche eccesso di entusiasmo, col Maradona sold out in largo anticipo per la sfida di sabato pomeriggio contro il Lecce (ore 15) e quella successiva con l’Atalanta di inizio novembre. Lo scudetto non era a inizio stagione un obiettivo dichiarato, d’accordo. Ma vallo a spiegare ai tifosi, che adesso del ritorno in Champions League non vogliono accontentarsi più.

L’impatto di Buongiorno

Napoli è una polveriera ed è tornata a sognare come due anni fa, quando gli azzurri scattarono in testa in autunno e non si fecero più riprendere, volando in scioltezza verso il terzo titolo tricolore. Qualche analogia c’è: la squadra infatti è di nuovo affamata, i giocatori hanno ritrovato la voglia di soffrire e la difesa è un bunker, con Buongiorno che di gara in gara sta diventando decisivo come Kim.

Kvara e il rinnovo

Ma i paragoni si fermano qui, per ora. Spalletti poteva infatti contare su Osimhen e Kvaratskhelia al massimo del loro splendore. Conte sta provando invece a riempire con Lukaku (lontano dalla sua forma migliore e sostituito a Empoli) il vuoto enorme lasciato dal bomber nigeriano e deve convivere con i disagi del talento georgiano, che non trova l’accordo per il rinnovo del contratto con De Laurentiis. Soltanto dalla cintola in giù, insomma, la capolista sembra attrezzata almeno per il momento per arrivare in fondo. Gli scontri diretti alle porte diranno la verità, in un senso o nell’altro. Lassù c’è un’outsider, non la favorita.

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