“Volete sapere la formazione? Va bene ve la dico”. Un Paulo Fonseca senza misteri ha deciso di annunciare direttamente l’undici titolare del Milan che scenderà in campo martedì sera contro il Bruges in Champions League. “Giocheranno Maignan, Emerson, Gabbia, Tomori, Theo, Fofana, Loftus-Cheek, Reijnders, Leao, Pulisic e Morata”. Quindi Theo e Leao, assenti contro l’Udinese (il primo per squalifica, il secondo per scelta tecnica) ci saranno.
Con il Bruges non è decisiva, ma serve vincere
Dopo le sconfitte con Liverpool e Leverkusen, Fonseca si trova a un altro bivio, stavolta in Champions: “È una competizione particolare, che abbiamo cominciato contro due tra le squadre più forti in Europa in questo momento. Sono state due partite diverse: difficoltà col Liverpool, qualità col Leverkusen, soprattutto nel secondo tempo. Non abbiamo fatto punti, ma abbiamo dato segnali di crescita. Domani è difficile, il Bruges gioca molto bene. È una squadra con grande qualità offensiva. Se guardiamo la partita che hanno perso col Dortmund hanno dominato e creato tanto. È importante difendere bene, non tanto, ma bene. Sono una squadra con grande qualità offensiva e sugli esterni, dobbiamo essere molto concentrati sulla fase difensiva e non lasciargli la possibilità di attaccare perché sono molto pericolosi. Non è decisiva ma è importante, dobbiamo vincere”.
“Vicini alla mia idea di calcio dominante”
Dunque un Fonseca determinato, convinto della bontà della sua idea di gioco: “È un cambiamento grande per raggiungere la mia idea di calcio dominante – ha spiegato -. Sento che piano piano stiamo arrivando a cose che penso saranno importanti per la squadra. I primi 30 minuti con l’Udinese abbiamo visto tante cose belle. Mi aspettavo di avere più continuità, ma con il rosso di Reijnders è stato difficile, anche se ci sono state altre cose importanti. Una squadra non si forma solo con quello che facciamo tatticamente, anche l’attitudine e la crescita del gruppo è una crescita importante. In futuro spero che questo atteggiamento possa essere la normalità, e con questo atteggiamento possiamo costruire altre cose, possiamo crescere, e secondo me stiamo crescendo”.
