BERNA – Gasperini, quando giocò qui con l’Atalanta, arrivò a definire il calcio sul campo sintetico “un altro sport”, lamentando l’eccessiva velocità della palla e il rischio infortuni. Simone Inzaghi, che con la sua Inter si appresta ad affrontare in Champions lo Young Boys (mercoledì alle 21) sul prato in materiale plastico dello Stadion Wankdorf, è stato meno drammatico. Ma la preoccupazione è la stessa, anche nell’ottica di scegliere l’undici di partenza, evitando sovraccarichi muscolari ai giocatori più stanchi: “Devo decidere se schierare Bastoni e Dimarco, che domenica hanno giocato la terza partita consecutiva. Dovremo fare valutazioni attente, il sintetico cambia. Non è uguale all’erba ed è per questo che oggi ci alleneremo qui, cambiando le nostre abitudini. Ci dovremo abituare in poco tempo, bisognerà prestare molta attenzione”. Partendo dagli stessi presupposti, Allegri nel 2018 a Berna decise di preservare i fragili Alex Sandro e Chiellini.
La statistica e l’abitudine
La stampa sportiva svizzera difende l’utilizzo del prato artificiale, citando le statistiche della Nfl americana, secondo cui i dati sugli infortuni sarebbero sovrapponibili fra campo sintetico e naturale. La statistica dell’associazione dell’associazione professionistica del football americano nel 2023 ha assegnato 0,043 possibilità di farsi male per un giocatore ogni 100 azioni sul sintetico contro 0,042 sull’erba naturale. Ma il football americano non è il calcio. E molto dipende dall’abitudine che i giocatori hanno di correre su superfici diverse. “Dovremo sfruttare il fattore campo”, ha ammesso in conferenza stampa Loris Benito, giocatore dello Young Boys. L’Inter ha svolto l’ultimo allenamento sul campo di Berna, dove dovrà poi giocare in partita. E i giocatori hanno utilizzato scarpe con tacchetti bassi. Chi non è abituato, rischia infatti di soffrire il campo. Ne sanno qualcosa Udinese, Napoli e Juve, che negli anni qui hanno perso.
Frattesi titolare e una mezzala in regia
Quanto influirà il tipo di campo nelle scelte di formazione di Inzaghi, si vedrà. Di certo, un ruolo determinante nella definizione dell’undici titolare lo avranno gli infortuni. Acerbi, Calhanoglu e Asllani non saranno della partita. La coperta è quindi corta soprattutto a centrocampo. “Io sono stato contento di quello che ha fatto Barella davanti alla difesa domenica, come l’aveva fatto l’anno scorso a Lecce o a Udine. Ci sta dando una grande mano, domani uno fra lui e Zielinski giocherà lì. Barella, Mkhitaryan e Frattesi hanno speso tanto: sicuramente giocherà Frattesi, poi degli altri tre ne partiranno due dall’inizio e uno probabilmente entrerà”, ha detto l’allenatore. E a chi gli ha fatto notare l’approccio prudente della sua squadra nella gara vinta all’Olimpico contro la Roma, ha risposto: “Sono quattro anni che alleno l’Inter e sono quattro anni che vinciamo a Roma, prima mi sembra capitasse molto meno”.
Turnover profondo in vista della Juve
Inzaghi in conferenza ha ovviamente detto che pensare già alla partita contro la Juve di domenica, con la Champions ancora da giocare, sarebbe un errore. Ma in realtà – vuoi per il rischio di infortuni su una superficie insidiosa e vuoi per buon senso – si prepara a fare un turnover deciso, salvando energie fresche per il big match in campionato. Sommer in porta non si discute. A destra nel trio di difesa, spazio a Pavard, con De Vrij in mezzo e Bisseck spostato sulla sinistra. In fascia destra correrà Dumfries e a sinistra Carlos Augusto. Centrocampo a tre formato da Barella in regia, affiancato da Mkhitaryan e Frattesi alle mezzali. In attacco, confermata la coppia che ha battuto la Stella Rossa a San siro: Taremi e Arnautovic. E così facendo Inzaghi dà riposo a molti dei gioielli della rosa.
