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Vlahovic isolato e i gol che mancano: cosa non va nella Juve dopo la prima sconfitta della gestione Motta

Il ko in Champions contro lo Stoccarda ha confermato la difficoltà nel creare gioco e pericoli. Al netto delle assenze, servono ancora tempo e lavoro ai bianconeri per risolvere alcune questioni ormai palesi

La sconfitta contro lo Stoccarda, la prima in un inizio di stagione decisamente positivo per i risultati ottenuti, è stata la sintesi dei problemi fino a qui mostrati dal progetto tecnico di Thiago Motta. Al netto delle assenze di Koopmeiners (“non bisogna però parlare di chi non c’era, sarebbe un alibi”, ha sottolineato nel post partita l’allenatore), Bremer e Nico Gonzalez, servono ancora tempo e lavoro ai bianconeri per risolvere alcune questioni ormai palesi. I dati della partita con i tedeschi, che hanno tenuto il pallino del gioco in mano per tutto il tempo lasciando solo le briciole nel finale, sono inequivocabili: il primo tiro in porta è arrivato al 67’, una conclusione centrale di Yildiz controllata da Nubel, il computo totale è stato di 10 a 1 per la squadra di Hoeness. Se in difesa la Juventus regge molto bene, in attacco i problemi rimangono e Vlahovic, isolato e poco servito, non può che soffrire questa situazione.

Quali sono i problemi in attacco della Juventus

La superiorità dello Stoccarda nella partita di martedì sera è stata evidente a tutti: “È stata complicata dal primo minuto, loro stanno bene e giocano bene, hanno vinto meritatamente e noi abbiamo sofferto tantissimo con la nostra pressione saltata da loro sistematicamente – è il riassunto tattico di Motta -. Abbiamo subito grande parte del tempo, nella costruzione da dietro abbiamo avuto difficoltà, quando eravamo alti loro si abbassavano quasi facendo una linea di cinque giocatori. Complimenti a loro, hanno meritato, dobbiamo accettare e migliorare e pensare alla prossima partita”. I dati sono inequivocabili: alla voce tiri complessivi con 22 a 7, fino agli expected goals, con un misero 0,25 per la Juventus e 2,52 per lo Stoccarda. Se non fosse stato per Perin, oggi il ko avrebbe proporzioni decisamente maggiori.

I problemi della Juventus in attacco

Quando si parla di gol, troppo spesso viene chiamato in causa chi gioca centravanti. Vlahovic ha faticato dannatamente, non ricevendo mai un pallone in area e chiudendo con 14 tocchi, troppo pochi per una squadra che punta sulla qualità del gioco come la Juventus. Se ad inizio stagione le partite con il Como, il Verona e il Genoa, inframezzate dai tre gol al Psv, avevano in parte illuso l’ambiente, oggi è evidente che mancano i gol di centrocampisti e difensori. Tutto pesa sulle spalle di Vlahovic, la Juventus ha la miglior difesa del campionato ma anche l’ottavo attacco della Serie A, frutto del dodicesimo posto per tiri tentati con 86. Non è un caso che la preparazione della partita di Hoeness, tecnico consapevole dei problemi in difesa della sua squadra (15 gol fatti e 15 subiti in Bundesliga), è stata un assalto all’arma bianca: “La Juve non ha molti punti deboli secondo me – ha spiegato alla vigilia -, se dovessi pensarne uno però direi la produzione offensiva e i tiri in porta. Vediamo chi segnerà più gol dell’altro”.

Juve, la situazione infortunati

Domenica contro l’Inter si vedrà sicuramente una Juventus diversa, anche per la tipologia di avversario. L’Inter gioca bene ma ha meno bisogno del controllo della palla rispetto allo Stoccarda, che ha tramortito i bianconeri con triangolazioni rapide, sovrapposizione, una fitta rete di passaggi. Inoltre la sensazione è che Motta abbia scelto la sfida con i tedeschi per far rifiatare alcuni titolari come Gatti, sostituito da un Danilo decisamente arrugginito, e Cambiaso, che quando è entrato insieme a Weah ha arginato la propulsione sulla sinistra di Leweling e Mittelstadt, semplicemente incontenibili nel primo tempo. Difficile vedere nuovamente in campo Koopmeiners e Gonzalez, due assenze che indubbiamente pesano nell’economia di squadra, che limitano le soluzioni in attacco specialmente con un McKennie non al meglio. Inoltre il recupero dell’argentino permetterebbe di accentrare Yildiz, apparso troppo sacrificato sulla sinistra e decisamente più a suo agio quando ha libertà di azione alle spalle di Vlahovic: entrambi ne traggono beneficio.

Alla lista di assenti, che comprende anche Bremer, non dovrebbe aggiungersi Douglas Luiz, fermatosi ieri nel riscaldamento: gli esami hanno escluso lesioni, la situazione verrà monitorata giorno per giorno. Il brasiliano non sta vivendo un grande inizio di stagione, ma averlo a disposizione amplierebbe il ventaglio di scelte a disposizione di Motta. “Bisogna digerire la sconfitta il prima possibile, si soffre una notte, magari un giorno, si lascia indietro e si va in avanti”, ha concluso l’allenatore dopo il ko con i tedeschi: l’occasione con l’Inter è il miglior modo per provare a lasciarsi alle spalle la brutta serata con lo Stoccarda.

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