ROMA – La Serie A rilancia. La Figc chiude le puntate. L’ultima novità al tavolo delle riforme è una lettera. Con cui il presidente della Federcalcio mette il freno al numero uno della Lega calcio: “La nostra modifica dello Statuto è in linea con le richieste che ci avete richiesto in forma scritta il 13 febbraio”. Come a dire: adesso basta rilanci.
La lettera di Gravina a Casini
La Federcalcio ha depositato la propria modifica dello Statuto. E prevede un riequilibrio dei pesi politici ed elettorali, ma soprattutto l’agognata “autonomia” della Serie A. Cosa significa? Nei fatti, il diritto d’intesa (ossia di gradimento) sulle modifiche di norme federali che la riguarderanno: la Figc dovrà avere l’ok delle squadre per modificare le regole per l’iscrizione e l’ammissione alla Serie A, le norme sul tesseramento dei giocatori, i principi normativi che diversi da quelli già previsti da Uefa e Fifa. Secondo il n.1 della Figc Gabriele Gravina – ed è quello che ha scritto al presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini – l’intervento rispecchia le richieste avanzate dalla Serie A in un documento di riforme proposte a febbraio: chiedevano un rappresentante in consiglio federale aggiuntivo e la cosiddetta “intesa forte”, ossia “le decisioni che riguardano la Serie A possono essere adottate solo con il suo parere favorevole”. Comunque la si pensi, è esattamente ciò che contiene la riforma Gravina.
La Serie A rilancia
Casini aveva provato a rilanciare con due proposte (inizialmente erano tre) che puntano a ottenere di più almeno nei casi di stallo, in cui l’intesa tra Figc e Lega Serie A non si trova e i tempi impongono una deadline per decidere. Casini chiedeva nei fatti che avesse la meglio il parere della Serie A. La Figc non ha accolto le istanze: senza intesa, resta la normativa precedente su cui si provava a intervenire (e quindi, in teoria, approvata con l’intesa). Questo punto di vista ha tra i maggiori sostenitori Aurelio De Laurentiis, che ha espresso la propria posizione in una nota: “La Serie A, tramite la mutualità, contribuisce al sistema federale finanziando il calcio italiano con 120 mln annui, pari al 10% di tutti i suoi introiti dai diritti tv e paga oltre il 60 % delle entrate fiscali che lo Stato incassa dallo sport. Un emendamento legislativo impone una maggiore rappresentatività nella Serie A rispetto al passato ed è per questo che quest’ultima richiede una autonomia piena per le decisioni relative a tutto ciò che la riguarda”. Ma in quel testo anche una mano tesa a Gravina, come a dire: niente strappi.
Oggi l’assemblea: Lotito vuole lo stallo
Oggi la questione sarà al centro dell’assemblea. Bisognerà decidere le contro proposte da depositare (le due di cui sopra, verosimilmente), ma non solo. Il presidente Casini proporrà nuovamente di votare l’impugnazione del regolamento dell’assemblea straordinaria del 4 novembre. Ossia quella che dovrebbe approvare le novità dello Statuto. Le big sono contrarie, su tutte Juventus, Inter e Roma (ma anche Atalanta). Favorevole invece Lotito che, lo abbiamo raccontato, vuole lo stallo. Per far saltare l’assemblea, che potrebbe voler dire commissariare la Figc.