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Lukaku e Kvara per continuare la fuga in campionato

Cinquantamila tifosi sugli spalti per uno scontro diretto
Confermato Gilmour al posto di Lobotka ancora infortunato:
lo slovacco rientrerà con l’Inter

Il percorso è quello ambizioso di tornare subito una grande squadra. C’è una regola semplice (sulla carta ovviamente) da seguire: affrontare ogni avversario senza fare distinzioni. E quindi dopo il Milan, l’obiettivo del Napoli è non fare sconti neanche all’Atalanta nel match di oggi (inizio alle 12.30, arbitro Doveri, diretta su Dazn) che rappresenta un altro ostacolo nel percorso di consapevolezza della gestione Conte.

Il 2-0 al Milan è già il passato, ora c’è da superare l’orchestra di Gasperini che nello scorso campionato ha dominato con facilità al Maradona vincendo 3-0: «Al massimo potranno sottovalutare loro il Napoli – ha spiegato con un paradosso Conte – noi certamente no».

C’è voglia di cancellare quella sconfitta ma soprattutto di restare in vetta alla classifica in vista dell’incrocio ad alto rischio di domenica prossima a San Siro contro l’Inter, impegnata stasera contro il Venezia.

Ma il pensiero resta fisso sull’Atalanta che un certo Guardiola considera fastidiosa come una seduta dal dentista.

Conte lo sa bene e ha preparato l’appuntamento con una cura maniacale dei dettagli: limitare il gioco bergamasco e poi colpire. La miglior difesa del campionato contro l’attacco più prolifico della serie A con 26 reti all’attivo, è questo il tema più intenso del match al Maradona.

Napoli-Atalanta ha tanto da offrire. Con un background comune: duelli individuali a tutto campo da parte di entrambe le squadre.

Gli azzurri lo fanno ormai da quattro mesi e hanno già ottenuto un grande equilibrio difensivo. I nerazzurri di Gasp, invece, hanno una grande trazione anteriore, ma spesso si scoprono e subiscono di più. Conte punta su questo per conquistare un’altra vittoria: il Napoli vuole sognare i riflessi tricolori senza la pressione di doverli ottenere a tutti i costi.

Gasp spera nel colpaccio per certificare il definitivo ingresso nella zona scudetto con una squadra rivoluzionata rispetto all’anno scorso. Sarebbe l’ennesimo capolavoro della sua gestione. I rispettivi copioni sono abbastanza consolidati. Conte riparte dall’undici che ha sbancato San Siro: Gilmour sarà confermato in cabina di regia (Lobotka tornerà con l’Inter) e proverà a confermare i progressi mostrati contro il Milan. Lo scozzese è in crescita e sta diventando una certezza del Napoli. Davanti confermato il quadrilatero offensivo: Politano, Kvaratskhelia, McTominay e Lukaku che avranno il compito di mandare in tilt la retroguardia dell’Atalanta. Big Rom e Kvara sono in grande forma dopo le prodezze contro i rossoneri e non intendono fermarsi adesso. Lukaku ha voglia di riprendersi il Maradona: l’ultimo gol (su rigore) risale al 4 ottobre contro il Como e dopo quasi un mese gli piacerebbe esultare assieme ai 50mila che saranno sugli spalti. Continuità è la parola d’ordine da ricercare nel vocabolario calcistico del belga e sarà decisiva per confermarsi al vertice. Magari vincendo la sfida a distanza con Mateo Retegui, capocannoniere della serie A con 10 centri all’attivo. È stato accostato al Napoli in estate, poi l’argentino con cittadinanza italiana è finito all’Atalanta dopo l’infortunio di Scamacca e ha cambiato il corso della sua carriera. Toccherà a Buongiorno limitarlo e in generale alla retroguardia azzurra che nelle ultime cinque partite ha subito soltanto una rete: «Partecipiamo tutti alla fase di non possesso», ha ricordato Conte che ha elogiato lo spirito di Politano, forse l’emblema di un Napoli pronto a sacrificarsi per conquistare un risultato positivo: «Non penso a una sfida scudetto – ha spiegato Conte – ma al confronto tra due squadre che vogliono disputare la Champions. L’Atalanta c’è già, il Napoli ancora no». L’obiettivo è ritornarci senza smettere di guardare tutti dall’alto. Inutile parlarne, meglio consolidarsi con i fatti. L’Atalanta per restare grande, il Napoli ci crede.

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