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Dal Brest al Lille, a sorpresa è la giovanissima Francia a brillare nella nuova Champions

A incantare le squadre della Ligue 1 che sognano di conquistare la quinta squadra per la prossima stagione

Lille — La nuova Champions, con la sua classifica lunghissima e ancora insondabile, non sta facendo grande chiarezza ma segnali già ne manda.

Le inglesi volano, le regine spagnole vanno piano

Le inglesi, per dire, l’hanno presa di petto: Liverpool e Aston Villa sono le uniche squadre a punteggio pieno, il Manchester City e l’Arsenal stanno subito sotto e tutt’e quattro sono ancora imbattute al contrario delle spagnole, tutte già rotolate almeno una volta, incluse Real e Barcellona.

Noi meglio dei tedeschi, ma è la Francia a brillare

Noi ce la caviamo basandoci sulla regolarità di Inter e Atalanta e gli sbalzi della Juve e siamo comunque meglio dei tedeschi, che stanno pagando gli imprevedibili inciampi del Bayern, che langue nelle zone medio-basse della classifica. Alla fine, chi si sta adattando meglio di tutti alla nuova formula sono i francesi con la nobile eccezione dell’ampolloso Psg, appena una vittoria e due reti in tre partite: sono invece gli outsider a sorprendere, a cominciare dal debuttante Brest, che pure è costretto a giocare a 100 chilometri da casa, a Guingamp, perché il suo stadiolo non è attrezzato per le competizioni europee.

Ma anche Lille e Monaco stanno andando benone e a questo giro ce le troviamo tra i piedi noi, la Juve in trasferta e il Bologna in casa.

Ci daranno fastidio, anche se entrambe sono falcidiate dagli infortuni. Gli assenti più celebri sono il lillois Meunier e i monegaschi Zakaria e Balogun.

Il Lille ha battuto il Real in casa e l’Atletico a Madrid, il Monaco ha sconfitto il Barcellona nel Principato: il loro stile è simile ed è, in un certo modo, il marchio di fabbrica della Ligue 1, dove si gioca un calcio rapido e fisico, sfrontato, verticale. Khéphren Thuram definisce il Lille «una squadra joueuse»: letteralmente può voler dire sia giocosa sia giocatrice, in gergo calcistico significa che ama giocare e giocare un calcio attraente e offensivo, la stessa ambizione cui tendono, sul piano teorico, anche la Juventus e Bologna, senonché fanno molta più fatica a metterlo in pratica.

La giovine Francia

Ai francesi viene naturale, forse perché coi ragazzi è più facile: la Ligue 1 continua a crescerne ed esportarne in quantità industriale. Ci sono 1091 calciatori professionisti transalpini sparsi per il mondo (di più, solo i brasiliani), 111 dei quali tra Premier, Bundesliga, Liga e Serie A, e molti altri già pronti a espatriare, anche se il Monaco, per esempio, da quando si affidata al dg Thiago Scuro e all’allenatore Hütter, entrambi di estrazione Red Bull, sta provando correggere la politica del produci e vendi. «Oggi», dice Scuro, «il 25% della nostra rosa viene dal vivaio. Vogliamo arrivare al 50% e partecipare regolarmente alla Champions, in modo da riuscire a trattenerli più a lungo». Stasera metterà in vetrina il 22enne Akliouche, il 19enne Ben Seghir e il 20enne Camara, mentre il Lille ha un ballottaggio a metà campo tra il 20enne Mukau e il 17enne Bouaddi.

Gli affari (a gonfie vele) del Lille

Gli avversari della Juve, però, più che sul vivaio puntano sulle compravendite: negli ultimi dieci anni il Lille ha un saldo attivo tra acquisti e cessioni (quindi esclusi i giocatori fatti in casa) di 363 milioni, il più alto d’Europa, a cui abbiamo contribuito anche noi comprandogli Osimhen, Leao, Weah, Maignan, Ikoné, Celik, Djalò, Malcuit. L’ultimo ad andarsene è stato il difensore Yoro, che lo United ha pagato 62 milioni. Il prossimo sarà il centravanti canadese David, che però a giugno andrà in scadenza e quindi non renderà un euro al club: lo vogliono Milan e Juventus.

Lo stile di gioco francese, con le loro squadre joueuses, sembra particolarmente adatto specialmente a questa Champions così poco tattica, in cui la velocità, la forza e gli slanci giovanili funzionano bene. Così, nonostante la Ligue 1 sia il meno ricco tra i campionati ricchi (i diritti tv sono rimasti invenduti fino a pochi giorni fa), in Francia sognano di guadagnarsi la quinta squadra in Champions nella prossima stagione, quella che in questa ci stiamo godendo noi e i tedeschi, grazie però soprattutto ai risultati ottenuti nell’ultima Europa League, che con il nuovo sistema di calcolo varrà meno, a livello di coefficiente, rispetto alla coppa più importante.

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