Madrid – C’era la storia in campo, nel nuovo Bernabeu: 22 Coppe Campioni tra Real Madrid e Milan. E le coppe del Real, oltre a essere quasi il doppio, da una decina d’anni pesavano assai di più. Però il Milan ha fatto un capolavoro tecnico, potenzialmente storico a sua volta. Ha strabattuto a domicilio, dominandoli, i campioni d’Europa in carica. Ha annichilito Mbappé, Vinicius e gli altri ricamatori scritturati dal cacciatore d’arte Florentino Perez, alla seconda disfatta casalinga dopo la batosta col Barcellona. L’impresa milanista, che va innegabilmente ascritta alla vena ritrovata di Leao, ma anche alle mosse tattiche dell’ispirato e riabilitato Fonseca, andrà consolidata attraverso un calendario non impossibile (Slovan, Stella Rossa, Girona, Dinamo Zagabria). Ma diventa realistica la qualificazione diretta agli ottavi di finale, che pareva utopia. Nel gioco degli opposti, è invece inguaiato il Real di Ancelotti, che rischia seriamente gli spareggi di febbraio, prospettiva inimmaginabile a inizio stagione.
«La cronaca della gara»
Il duello custodiva aspetti emotivi evidenti: era il primo grande appuntamento calcistico internazionale in Spagna, dopo il dramma di Valencia.Se sia opportuno che in questi casi lo spettacolo vada avanti, come ha eccepito il decano Ancelotti, è questione non capziosa e qui la alimentavano i tanti occhi puntati su un evento incongruo, rispetto all’enormità del dolore collettivo. Le scene dentro lo stadio – le due squadre con la maglia bianca e la scritta per Valencia, l’inno valenciano mentre veniva srotolata su una tribuna l’enorme bandiera, il minuto di silenzio – restituiscono la dimensione straniante dello sport come parentesi anestetica delle tragedie sempre più frequenti, che siano guerre o catastrofi naturali.
Le stelle del Real non brillano
Però poi il potere ipnotico del pallone ha prevalso. Doveva essere in teoria la partita di Vinicius, Mbappé e Bellingham, le tre stelle madridiste ferite rispettivamente dal Pallone d’oro mancato e dalle promesse di gloria fin qui non mantenute. È stata la partita di Leao, con le sue fughe continue, di Morata, col suo gol dedicato a Valencia, e soprattutto di Musah, schierato da tuttofare sulla destra, in un sistema che Fonseca ha pragmaticamente disegnato su una difesa a 5 elastica, in cui si sono impigliati Mbappé e Vinicius, coppia di punta poco complementare, perché tende a calpestare le stesse zolle, e il malinconico Bellingham. Il Milan ha subito corso a mille all’ora e il vantaggio di Thiaw (testa su corner di Pulisic) ne ha agevolato il controllo del centrocampo, anche se il rapido pareggio di Vinicius (cucchiaio sul rigore causato dallo scomposto Emerson Royal) sembrava derubricare la falsa partenza madridista a incidente di percorso. Non era così, come ha confermato prima dell’intervallo il tap-in di Morata, in mezzo a una difesa torpida, sulla respinta di Lunin alla girata di Leao.
Leao in cattedra
Che sul nobile palcoscenico si è preso il ruolo, di ala sinistra inafferrabile, in teoria spettante agli svogliati omologhi Mbappé e Vinicius. Malgrado le correzioni di Ancelotti nell’intervallo, in particolare con l’ex milanista Diaz, Leao non ha smesso di imperversare e ha porto all’incursore Reijnders la spada per il 3-1. Il gol annullato al Var a Rüdiger per fuorigioco di Rodrygo, sull’unica topica di Maignan, è risultato incidentale, come i gol mancati da Loftus-Cheek e Diaz. Incidentalmente va rilevato anche il fatto che nella formazione iniziale del Milan non ci fossero italiani. La storia, dall’1-1 di Sacchi nel 1989, è cambiata.
Real Madrid (4-4-2): Lunin – L.Vazquez, Militao, Rüdiger, Mendy (29’ st Fran Garcia) – Valverde (1’ st Camavinga), Tchouaméni (1’ st B.Diaz), Modric (18’ st Ceballos), Bellingham (29’ st Rodrygo)– Mbappé, Vinicius. All. Ancelotti.Milan (5-4-1): Maignan – Musah, E.Royal (47’ st Calabria), Thiaw, Tomori (47’ st Pavlovic), T.Hernandez – Pulisic (25’ st Loftus-Cheek), Reijnders, Fofana, Leao (33’ st Okafor) – Morata (25’ st Abraham). All. Fonseca.Arbitro: Vincic.Reti: nel pt 12′ Thiaw, 23′ Vinicius (rigore, 39′ Morata; nel st 28′ Reijnders.Note: Ammoniti Morata, Camavinga, Vazquez. Fofana. Spettatori 74.642