Questo sito contribuisce alla audience di
 

Amorim in anticipo: con la lezione a Guardiola ha già conquistato il Manchester United, la sua nuova squadra

Dopo il 4-1 al City in Champions, il tecnico dello Sporting lascerà Lisbona per allenare i Reds in Inghilterra

Ruben Amorim è il più moderno degli allenatori, perché è stato il primo a intuire che dall’instabilità cronica di chi siede in panchina poteva trarre dei vantaggi. Sta facendo carriera tramite la transitorietà. Il 1° marzo del 2020 Amorim guidava il Braga alla vittoria sul Maritimo, la domenica successiva era sulla panchina dello Sporting a vincere per 2-0 contro il Desportivo Aves: tra una partita e l’altra, i Leões lo avevano “comprato” pagando la clausola di 10 milioni, stregati dal quel giovane che allenava in prima serie da due mesi appena ma che in quello scorcio aveva vinto 10 partite su 11 e la Coppa di Lega. Come allora non si fece lo scrupolo di lasciare di colpo il Braga per un’opportunità migliore, così è stato adesso, che è passato al Manchester United. Sembra tutto uguale: il prezzo della clausola è quasi lo stesso e il momento ugualmente delicato (o inopportuno?) e ugualmente trionfale (10 vittorie su 10 in campionato, 3 su 4 in Champions). Amorim come viene va, si fa pagare e arricchisce i suoi club con le clausole, i giocatori che valorizza (nel suo triennio, lo Sporting ne ha venduti per 320 milioni) e i titoli che vince. Perciò martedì scorso, dopo aver frantumato il City, prossimo rivale cittadino, con un tonante 4-1, è stato portato in trionfo da tutti, società, squadra e tifosi. D’altronde, nel 2021 ha riportato lo scudetto all’Alvalade dopo 19 anni di digiuno, nel 2024 ha concesso il bis e adesso veleggiava verso il tris con il suo 3-4-3 molto originale, basato su un possesso ipnotico che prepara verticalizzazioni improvvise come coltellate, protette da una difesa mai sguarnita.

Ora per Amorim il derby con il City di Guardiola

Allo United sono già in brodo di giuggiole, come se quel 4-1 fosse il primo derby vinto (tra l’altro, a dirigere il settore tecnico del City andrà Hugo Viana, creatore assieme ad Amorim del fenomeno Sporting) e come se chiunque, in questi anni, non fosse arrivato a Manchester con la patente del guru prima di venire liquidato con quella dell’asino. Amorim le illusioni ha evitato di alimentarle, con la sua abilità dialettica (conosce molti registri: ironico, puntuto, sarcastico, retorico, romantico, crudo). Lunedì non ha voluto parlare in inglese alla frotta di giornalisti inglesi «per rispetto ai portoghesi», ma gli è scappata una battuta (“Se batterò Guardiola, diranno che sono il nuovo Ferguson”), l’indomani ha ridimensionato la sua impresa: “Lo United non potrà giocare come noi, non potrà essere così difensivo”. Per fare 4 gol a Guardiola, gli è bastato il 27% di possesso: come allenatore (e come comunicatore) è una via di mezzo tra Pep e Mourinho, ma il riferimento giusto è Jorge Jesus, un maestro poco noto all’estero anche se ha dominato l’ultimo campionato arabo. La carriera portoghese di Amorim finirà domenica, proprio dov’era cominciata: a Braga, ultima trasferta con lo Sporting. Chi prenderà il suo posto sembra non importi a nessuno, ma dovrebbe essere João Pereira, allenatore dello Sporting B.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Inter-Arsenal, le pagelle: Bisseck dominante, Lautaro troppo lontano dalla porta

Mer Nov 6 , 2024
Promossi e bocciati della gara di San Siro

Da leggere

P