Aggrediti in quanto israeliani. Il vento dell’antisemitismo ha soffiato per le strade di Amsterdam nella notte di Ajax-Maccabi Tel Aviv. Gli stadi sono un fronte avanzato del conflitto e la circolazione di tifosi israeliani un facile invito a manifestazioni pro-Palestina. Sfociate, ora, in quelli che il premier olandese Dick Schoof ha definito “inaccettabili attacchi antisemiti” e il leader dei sovranisti olandesi Geert Wilders anche “un pogrom nelle strade di Amsterdam”. Molte tifoserie in Europa sostengono la causa palestinese. Mercoledì scorso, durante Psg-Atletico Madrid, i supporter parigini avevano esposto un mega-striscione che occupava tutta la curva con la scritta Free Palestine.
Cosa succede in Europa
La Uefa non ha sanzionato il club in quanto “lo striscione esposto non può essere considerato provocatorio o offensivo”. In Europa League, la stessa sera di Ajax-Maccabi, il tifosi del Galatasaray avevano esposto la scritta “lasciate vivere i bambini di Gaza” durante la gara contro il Tottenham. Bandiere palestinesi compaiono un po’ dovunque, anche negli stadi italiani. La federazione d’Israele si colloca nella Uefa, la confederazione europea del calcio, per impedire occasioni di incontro e scontro con il mondo arabo. In un comunicato la Uefa ha condannato duramente gli incidenti e ha annunciato di voler esaminare i filmati.
Il clima pre-partita
Il clima prima della gara alla Cruyff Arena era già tesissimo. Molti video sui social testimoniano di provocazioni condotte da parte dei tifosi del Maccabi a partire da un coro “Morte agli arabi” cantato sulle scale mobili di una metropolitana. Altri mostrano i tifosi israeliani intenti a strappare bandiere palestinesi e intonare cori inneggianti al massacro nella Striscia di Gaza. Prima del fischio d’inizio i supporter del Maccabi hanno anche fischiato il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Valencia in una contestazione contro la Spagna per il suo supporto alla causa palestinese.
La tifoseria del Maccabi
Il Maccabi Tel Aviv, come ricorda Valerio Moggia, è un club senza una collocazione politica specifica, anche se una costola del suo tifo, i Fanatics, è emersa nell’ultimo ventennio per alcune manifestazioni di intolleranza. Nel 2014 hanno creato un caso nazionale per aver rivolto insulti razzisti contro un loro giocatore, Maharan Radi, arabo-israeliano, costringendolo a lasciare la squadra. Questa cellula è però isolata all’interno della curva del Maccabi. A marzo scorso alcuni tifosi del Maccabi hanno aggredito un uomo con una bandiera palestinese ad Atene.
L’Ajax, la squadra del ghetto di Amsterdam
I tifosi dell’Ajax hanno simpatie nei confronti del popolo ebraico e utilizzano spesso la bandiera israeliana. Tutto questo è dovuto al fatto che il club ha avuto numerosi presidenti e dirigenti di origini ebraiche. Dal dopoguerra in poi si sono succedute figure come Jaap van Prague, Uil Coronel, Maup Caransa. I suoi tifosi vengono chiamati dalle tifoserie avversarie “De Joden”, gli ebrei, spesso in tono sarcastico e razzista. In particolare il match con il Feyenoord di Rotterdam, la partita più sentita di tutto il calcio olandese, è stato spesso teatro di manifestazioni di antisemitismo da parte della tifoseria avversaria.