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Del Piero, la mamma: “Era così gracile, volevo che giocasse in porta”

Bruna Furlan parla dell’ex fuoriclasse in occasione del 50° compleanno: “Ora posso dirlo, è proprio un bravo figlio”

“Volevo che Alessandro giocasse in porta, perché era gracilino e avevo paura si facesse male”. Ve lo immaginate Alex Del Piero coi guantoni? Il campione del mondo e bandiera della Juventus, 50 anni oggi, raccontato da mamma Bruna Furlan alla Tribuna di Treviso. “Ora posso dirlo, è proprio un bravo figlio. Lui e anche il fratello eh”. Non l’aveva mai detto, perché “non abbiamo mai esagerato con i complimenti, anche quando vinceva tutto”. Mamma Bruna e papà Gino, scomparso nel 2001, hanno trasmesso ad Alessandro i valori del campione, prima ancora del talento e della passione per la Juve. A 14 anni, quando ha lasciato casa per andare a Padova, aveva già la testa sulle spalle. “Lui è stato sempre bravo, anche nascosto nella vita privata, ha fatto bene. Non mi piace che si parli tanto di sé”.

L’attenzione per il diploma

La madre ha insistito tanto per fargli conseguire il diploma: “Se poi si fa male – pensavo – cosa facciamo?”. Insomma, quella dura, in famiglia, era lei. “Suo padre è stato sempre molto dolce, se doveva fare un’osservazione non lo faceva mai con violenza, con aggressività. Con le cattive non si fa tanta strada”. Un senso della misura che poi ha contraddistinto anche la carriera del figlio. L’infortunio, tanto temuto da Bruna, arriva l’8 novembre 1998, un giorno prima del 24esimo compleanno. Allo stadio Friuli la rottura del legamento crociato anteriore e posteriore del ginocchio sinistro. “Lì poteva finire la sua carriera, ci è voluto un anno per riprendersi”, commenta la mamma, presente allo stadio: “Io c’ero, lo sentivo gridare e credevo di morire”. Le stesse lacrime, stavolta di gioia, nel 2012. Ultima partita con la Juventus: “Ho sofferto tanto, ma per lui è iniziata una nuova vita”. Adesso fa il papà a tempo pieno, o quasi. Quello che “tutti dovrebbero avere”.

Un papà quasi a tempo pieno

Ora “vive a Madrid, spesso torna a Torino perché suo figlio adesso gioca a Empoli, prima stava a Los Angeles. Ha molti impegni, anche i figli lo sono, li porta a scuola lui”. Aspettando il ritorno a casa, con Bruna che non vede l’ora di dargli il regalo di compleanno. Vestiti? Macché. “Quelli se li compra da solo”. Piuttosto “gli preparo un bel pasticcio”. Senza abbuffarsi troppo, perché “i problemi di linea ce li ha più adesso”. Mezza pirofila può bastare?

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