MILANO – Al ritorno dalla Sardegna il Milan ha provato a consolarsi, per la sua difesa nuovamente indifendibile e per l’inspiegabile rinuncia di mercato a Kalulu offerto alla Juventus, con le buone novità in attacco: il redivivissimo Leao ha segnato una doppietta ed è arrivato a 50 gol in serie A, Abraham ha finalmente fatto centro su azione e il giovanissimo Camarda, che gli ha lasciato il posto dopo poco più di un’ora, si è dimostrato all’altezza del palcoscenico sul quale è salito per la prima volta da titolare.
Leao e Camarda uniche buone notizie
Ha cominciato con l’ovvia titubanza del neofita, restando un po’ ai margini del gioco, ma poi è entrato a poco a poco nelle azioni offensive e nel primo spicchio della ripresa ha retto bene l’urto atletico di avversari ben più scafati e possenti: Palomino, per dire, ha 34 anni, il doppio di lui. Che non ne ha ancora 17 e che ha saputo porgere a Chukwueze un comodo pallone a centro area, malamente sbucciato, e poi ha fiutato bene il cross di Pulisic: colpo di testa in anticipo su tutti, pure troppo. La schiacciata è stata debole, ma la prossima volta c’è da scommettere che andrà in un altro modo.
Il Milan compromette la corsa scudetto
Dove finiscono le buone notizie, però, cominciano la cattive, che quattro giorni dopo l’impresa di Madrid sono state decisamente di più. Emerge sempre più l’incomprensibilità della rinuncia a Kalulu, che da giovanissimo era stato ingaggiato per meno di 450mila euro dal Lione, è andato via in masochistico prestito. La Juventus (3.3 milioni di euro), che ha il diritto di riscatto (14 più 3 di bonus), lo eserciterà, visto l’ottimo rendimento. La sbandata del Milan a Cagliari non è la prima, in questa sua stagione ondivaga, ma dovrà essere necessariamente una delle ultime, se davvero lo scudetto è un obiettivo.
Proiezione allarmante da 49 gol incassati
Fonseca dice che tutte le candidate perdono punti, però la sua squadra, nelle 11 partite giocate, ne ha smarriti più delle altre. I numeri non sono tutto, essendo il calcio lo sport inesatto, ma in questo caso dicono tanto. Nel 2021-22, la stagione dello scudetto, il Milan incassò meno gol di tutti (31 in 38 giornate, come il Napoli) e vinse appunto il campionato. Oggi ne ha già subiti 14. La proiezione indica che, continuando di questo passo, arriverebbe a 49, cifra incompatibile con le ambizioni di successo.
Disastro sulle fasce, Hernandez distratto
Al di là dei numeri (se si aggiungono le 4 partite di Champions, i gol al passivo diventano 20 in 15 gare), la questione, come ha ammesso l’allenatore, è soprattutto tattica. Fonseca l’ha messa a nudo con autocritica. E Nicola ha aggiunto altri pezzi al ragionamento. Ecco il sunto della loro ricostruzione tattica della partita. Il Milan è stato particolarmente vulnerabile sui cross: ne ha concessi in continuazione. E il Cagliari ha sfruttato molto bene i cambi di campo, le aperture del gioco sulle fasce laterali. Sui cross, e in generale sui palloni aerei, ha vinto poi quasi tutti i duelli. In pratica la scelta di Fonseca di ricorrere al cosiddetto pressing alto, in un campionato in cui la maggioranza dei suoi colleghi imposta ormai il gioco difensivo sull’uno contro uno a tuttocampo, non ha pagato. I giocatori del Milan hanno spesso corso a vuoto al centro, perché il Cagliari convogliava sempre il pallone sulle fasce.
La doppietta del tifoso rossonero Zappa
La domanda lecita, di fronte al ripetersi delle situazioni, è però ovvia: perché, se il problema era stato individuato, la soluzione ha tardato? Peraltro l’ingresso nel finale di Musah esterno ha replicato l’assetto vincente col Real Madrid, la difesa a 5. Ma stavolta la distrazione collettiva ha permesso a Zappa di segnare il 3-3: col doppio centravanti Pavoletti-Lapadula Nicola ha intasato l’area, liberando spazio alle incursioni di Luvumbo e a quelle fatali del terzino Zappa, il tifoso milanista dichiarato, trasformato in goleador grazie alla doppietta neppure immaginata.
Pavlovic e Royal flop, Kalulu rimpianto
La morale è che il Milan finora è riuscito a non prendere gol solo con Venezia, Lecce, Udinese e Monza, ma in ciascuna di queste partite gli avversari avrebbero potuto benissimo farne almeno uno, il che rimanda all’evidente fragilità della fase difensiva. È fin troppo facile rilevare come si tratti innanzitutto di una questione di uomini. Del quartetto dello scudetto 2022 davanti a Maignan (Calabria-Kalulu-Tomori-Hernandez) a Cagliari il titolare era solo Hernandez, che peraltro non ha mai avuto nella copertura difensiva il suo pezzo forte: in effetti è stato molto distratto, concedendo al terzino Zappa l’insperata doppietta di cui sopra (e sarebbe stata tripletta, senza il fuorigioco di Viola sulla traiettoria). Calabria ha perso il posto e la fascia da capitano, Tomori è da tempo sull’altalena. Il suddetto caso Kalulu è noto. I nuovi, Emerson Royal e Pavlovic, non sono esattamente impeccabili.
Tutti gli errori di mercato
Così è inevitabile il ricorso a due giocatori dell’era Maldini-Massara: Thiaw, a sua volta poco costante nel rendimento come si è visto a Cagliari dopo i fasti di Madrid, e soprattutto Gabbia, attualmente infortunato. Tuttavia il problema tattico nasce più avanti, a centrocampo. Se infatti il calcio è fatto di equilibrio tra reparti e la difesa deve essere protetta da uno schermo adeguato.
C’erano una volta Tonali e Kessié
Per questo motivo è impossibile non rilevare che nel campionato vinto nel 2022 la coppia mediana era Tonali-Kessié, che Saelemaekers garantiva eccellente copertura e che l’alternanza tra Bennacer e Krunic e l’ingresso di Diaz offrivano alternative preziose. Le vicende del calciomercato hanno sgretolato quella squadra: in particolare il sacrificio di Tonali sull’altare del bilancio è stato fatale, perché la coppia Fofana-Reijnders, per quanto sempre più affiatata e complementare, non regge ancora il confronto nella fase difensiva, alla quale il contributo di Pulisic e Leao, giocatori dalle caratteristiche offensive, non può essere costante. Né Loftus-Cheek, Chukwueze e Okafor, quando vengono impiegati, aiutano granché a coprire. Il solo a farlo con profitto è Morata, centravanti votato al sacrificio, ma assente a Cagliari per infortunio.
Accordo Cagliari-governo cinese
A margine della partita, va rilevato lo sviluppo dell’accordo tra il Cagliari e il governo cinese. Il rappresentante della Contea di Xiapu, Guo Wensheng, sottoscrive con l’assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio un protocollo di collaborazione in ambito turistico e di crescita sociale. L’iniziativa prende lo spunto proprio da una collaborazione sportiva già avviata dal Cagliari Calcio con la Contea di Xiapu, nella regione cinese del Fujian, che ha sviluppato un vasto programma di formazione dedicato ai giovani e agli allenatori cinesi, con l’obiettivo di promuovere la crescita del calcio nell’area di Xiapu e di favorire la cooperazione tra i due territori attraverso scambi economici, commerciali e turistici. Nel 2024 si sono intensificate le interazioni con un programma di formazione calcistica: lo staff del Cagliari affianca gli istruttori locali nelle scuole di Xiapu, illustrando metodologie di allenamento e piani per favorire la crescita tecnica e fisica dei giovani locali. Ora la cooperazione si estende al settore turistico e all’artigianato.