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Inter-Napoli 1-1: Calhanoglu replica a McTominay, poi fallisce il rigore del sorpasso. Gli azzurri restano in testa

Il turco è prima delizia, poi croce dei nerazzurri. Conte sempre capolista

Milano – C’era una volta, negli anni 90, la Serie A delle sette sorelle e chissà, magari è tornata adesso. L’ammucchiata in cima autorizza il paragone. Ma intanto, tra l’Inter e il Napoli, nessuna è riuscita a dimostrarsi la sorella maggiore. Complici il rigore respinto dal palo a Çalhanoglu, la girata alta di Simeone in extremis e il conseguente 1-1, il Napoli conserva un primato gracile, custodito per lo più dalla tattica.

«La cronaca della gara»

Uniti da un sacco di analogie, come la tendenza a sgolarsi in panchina per poi rimanere afoni a fine partita, Simone Inzaghi e Antonio Conte parlano attraverso l’inequivocabile linguaggio degli schemi. Non riescono a mascherare, in particolare, l’allergia allo sbilanciamento della loro squadra. La somatizzazione dei rispettivi e recenti scricchiolii difensivi li ha dunque indotti a dare l’assoluta priorità alla ricerca ossessiva della solidità. Se però per Inzaghi si traduce nel ricorso al sistema più collaudato, il 3-5-2 qui restaurato nella versione classica a cominciare dal recuperato Acerbi, per Conte l’approdo è decisamente più sofferto, quasi da laboratorio, e giustifica la metafora dei lavori in corso. La graduale abiura del 3-5-2 di inizio stagione segna una riforma autentica, sintetizzata dal 4-4-2 sfoggiato a San Siro.

L’atteggiamento del Napoli

Ma più dei numeri conta l’atteggiamento. Ben sapendo che l’Inter fonda la propria forza offensiva sulle rotazioni di posizione dei centrocampisti e sullo sganciamento dei difensori, il Napoli ha prosciugato il vortice, con asfissianti marcature avanzate a uomo: Politano ha impedito a Bastoni i noti lanci in diagonale, Gilmour ha braccato Çalhanoglu e McTominay ha privilegiato sulle discese la sorveglianza di Barella, il più dinamico. Il precetto trasmesso dal predicatore ai suoi discepoli — concentrazione assoluta, vedi Buongiorno difensore spietato e il fischiatissimo Lukaku, raccordo perfetto con le sue sponde continue — ha obbligato l’Inter a cercare sfogo nel tiro da fuori oppure nel dribbling, che non è notoriamente nelle sue corde e che ha causato la perdita di un paio di palloni avvelenati.

Un equilibrio complesso da rompere

Alla sovrappopolazione della metà campo si poteva sfuggire solo con un calcio piazzato: a metà tempo, su corner di Kvaratskhelia, il tocco al volo di Rrahmani in mischia ha liberato McTominay alla deviazione dell’1-0 nell’area piccola. La qualità tecnica complessiva pendeva comunque dalla parte di Inzaghi, anche se il filo dei potenziali duetti Lautaro e Thuram veniva spezzato dalle marcature assidue. Il fisiologico calo dell’attenzione ha cominciato a manifestarsi quando un lancio chilometrico di Dimarco per Dumfries e un’imbucata di Barella per Acerbi (respinta bassa di Meret) hanno dimostrato come il muro di Conte, eretto via via qualche metro più dietro, si potesse perforare. Il mattone fatale lo ha tolto il portiere del Napoli, inchiodato sul tiro da fuori di Çalhanoglu: la tardiva manata non ha evitato il pareggio.

Il primo errore di Calhanoglu

La ripresa, al di là della staffetta tra il recuperato Lobotka e Gilmour dopo un’ora, ha accentuato la presa di possesso interista del gioco, con Dimarco stabilmente a una trentina di metri da Meret e prontissimo a crossare, a tirare o a filtrare in area. Un suo palo esterno e un altro suo sinistro respinto dal portiere hanno fatto da preludio all’occasione madre: il discusso rigore fischiato da Mariani ad Anguissa (calcetto a Dumfries). Çalhanoglu, sparandolo sul palo, ha fatto il turco napoletano. Poi Meret ha vietato il gol a Barella e il neontrato Simeone ha girato un pallone in curva. Così è rispuntato, almeno per ora, il campionato delle sette sorelle.

Inter-Napoli 1-1 (1-1)

Inter (3-5-2): Sommer – Pavard, Acerbi, Bastoni (44′ st De Vrij) – Dumfries, Barella, Calhanoglu (37′ st Zielinski), Mkhitaryan, Dimarco (37′ st Darmian) – Thuram (37′ st Taremi), Lautaro (44′ st Arnautovic). All. Simone Inzaghi

Napoli (4-4-2): Meret – Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera – Politano (39′ st Ngonge), Anguissa, Gilmour (15′ st Lobotka), McTominay – Lukaku (32′ st Simeone), Kvaratskhelia. All. Conte.

Arbitro: Mariani

Reti: 23′ pt McTominay, 43’Calhanoglu

Note: amm. Inzaghi e Dumfries. Spettatori 72951

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