Questo sito contribuisce alla audience di
 

Roma senza timone: Friedkin confusi, il futuro è in stallo

Il sostituto di Juric non è ancora stato individuato: il casting si tiene a Londra

ROMA — C’è ancora distanza tra la Roma e un futuro sereno: è la stessa che separa l’Italia da Londra. C’è da prendere decisioni, fare scelte: è il momento di esserci. Ma Friedkin padre e figlio non ci sono, essere presenti quando serve resta ancora la cosa più difficile. Non sono venuti a Roma, sono in Inghilterra: è lì che si sentono a casa, è quello il loro posto in Europa, è lì che hanno gli uffici del loro gruppo, non importa se hanno un club in Italia che naviga nella mediocrità con classifica disastrosa, senza allenatore per la terza volta in due mesi, con dirigenti che non vengono ascoltati o messi nelle condizioni di lavorare e che stanno cercando di convincere la famiglia Friedkin a scegliere un tecnico italiano, troppo tempo servirebbe a uno straniero per capire dove sia finito.

Il casting a Londra

È comunque a Londra che la famiglia proprietaria della Roma fa il casting per scegliere il successore di Juric, lì ascolta agenzie e procuratori. Il primo nome dell’agenzia di Frank Trimboli, Frank Lampard, è stato scartato: il suo meglio è alle spalle, alla carriera luminosa da giocatore non ne è seguita una altrettanto brillante di allenatore. E anche i Friedkin sanno, nonostante la distanza non solo fisica, la voglia di stupire, l’attitudine ai colpi di teatro, che un tecnico che ha fallito al Chelsea e all’Everton non sarebbe accolto a braccia aperte. È stato valutato Graham Potter, fermo da aprile dello scorso anno, anche lui cacciato dal Chelsea dopo la miseria di 28 punti in 22 partite in Premier League. Ma le imprese in Svezia — dove ha preso una squadra in quarta categoria per portarla nella massima serie a sfiorare l’Europa League — e gli anni entusiasmanti al Brighton gli sono valsi il soprannome “mago”. Con quel nome non c’è voluta grande fantasia, ma i risultati sì, sono serviti eccome.

Friedkin convinti: De Rossi non torna

L’entusiasmo con cui De Rossi, altri tre anni di contratto, parla di un ritorno nella squadra che lo ha cacciato a settembre (“è sempre casa mia, un giorno tornerò”), non è lo stesso della famiglia Friedkin, convinta di aver fatto un errore a confermarlo la scorsa estate. Restano sullo sfondo Mancini, che verrebbe di corsa, è in attesa, ma non riceve chiamate e Rudi Garcia, che è accompagnato dallo scetticismo dei tifosi e una statistica imbarazzante: con le ultime tre squadre europee Marsiglia, Lione e Napoli ha vinto meno di metà delle partite giocate, per non parlare del fallimento in Arabia. Mancini ha lo stesso procuratore di De Rossi e anche di Sarri: un procuratore che i Friedkin hanno sentito. Ma non hanno fretta, non vogliono prendere altre decisioni su cui fare marcia indietro come con Juric, e infatti il comunicato dell’esonero è arrivato subito dopo la sconfitta col Bologna, ma il nome del successore non c’era, non era pronto, e c’è da attendere ancora. Un tempo che sembra infinito e che misura quanto è grande la distanza che c’è tra la Roma e i suoi proprietari.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Giuntoli spiega cosa cerca la Juve sul mercato ed esalta il lavoro di Thiago Motta

Mar Nov 12 , 2024
Giuntoli spiega cosa cerca la Juve sul mercato ed esalta il lavoro di Thiago Motta

Da leggere

P