LONDRA – “You’ll never walk alone”, neanche se una leggenda per i tifosi del Liverpool come Jürgen Klopp viene sostituito dal 46enne Arne Slot, olandese come il flop Erik Ten Hag, appena licenziato dal Manchester United. Ma l’ex tecnico del Feyenoord invece sinora è stato un assoluto top. E i Reds stanno volando in ogni competizione: primi in Premier League dopo 11 partite (9 vittorie, una sconfitta e un pareggio), cinque punti sopra un certo Manchester City di Pep Guardiola (e 9 sull’Arsenal). Punteggio pieno in Champions dopo quattro turni. Approdo ai quarti in Carabao Cup (la vecchia Coppa di Lega). Più ovviamente la FA Cup.
I numeri di Arne Slot
Nessuno se lo aspettava, anche perché ai più Slot era un perfetto sconosciuto fino a inizio stagione. E il Liverpool, arrivato terzo l’anno scorso, non ha fatto praticamente acquisti nel mercato estivo, fatta eccezione per Federico Chiesa dalla Juventus (sinora tormentato da infortuni e poca forma) e un portiere georgiano, Giorgi Mamardashvili. Eppure, escluso l’inciampo della sconfitta casalinga contro il Nottingham Forest, il Liverpool ha rasentato la perfezione. E Slot è l’esordiente che ha fatto meglio di tutti in Inghilterra nelle varie competizioni: 15 vittorie nelle prime 17 partite, mentre Mourinho si era fermato a 14, Ancelotti e Conte a 13.
I segreti del Liverpool
Ma quali sono i segreti di questo Liverpool? Innanzitutto la difesa: sei gol subiti in Premier sinora, uno solo in Champions. I Reds con Klopp si infiammavano all’improvviso nel loro passionale Gegenpressing, mentre con Slot la squadra è rimasta letale ma è pure diventata ancora più compatta: basti vedere la trasformazione di Alexander-Arnold, che ora sembra davvero un terzino completo e non solo una straordinaria ala aggiunta, a differenza del passato. Anche Konate è molto più incisivo che in passato, e fondamentale negli uno contro uno, così come Van Djik finalmente tornato ai suoi altissimi livelli dopo il grave infortunio al ginocchio di due anni fa.
C’è anche un’altra ragione: il 22enne olandese Ryan Gravenberch, che Slot ha spostato qualche metro più indietro, spodestando l’unico mediano in rosa, il giapponese Endo, dopo il mancato blitz in estate per il centrocampista Martin Zubimendi della Real Sociedad. Ora Gravenberch eccelle in squadra per passaggi intercettati ed è il filtro in mezzo al campo che è mancato negli ultimi anni a Klopp, dopo l’addio di Jordan Henderson e James Millner.
L’istinto camaleontico
Ma la qualità maggiore di Slot sembra essere uno straordinario istinto camaleontico, che fa rendere al massimo lui e i suoi giocatori, in ogni circostanza, vedi la rinascita anche di coloro che sembravano essersi persi, come Darwin Nunez. Si dice che i suoi metodi di allenamento piacciano molto ai giocatori perché, come ha detto lo stesso tecnico olandese, “devono sentirsi felici anche nel training, non solo in partita”. Slot è uno essenziale, come aveva già fatto vedere al Feyenoord. Alza pochissimo la voce, anche nell’intervallo: preferisce mostrare video e spiegare le nuove soluzioni tattiche da adottare.
Non è un caso che, nonostante stia dominando in Inghilterra e in Europa e a parte i pochissimi gol subiti, il Liverpool non eccelle praticamente in nulla nelle statistiche della Premier League. Se non nei clean sheets (sei in Premier) e in qualche modo nella percentuale di tiri da dentro l’area. Anche nei tiri (inclusi quelli da fuori area), in campionato i Reds sinora sono soltanto ottavi in classifica con 155, dietro persino a Bournemouth (167) e Fulham (172). Mentre per quanto riguarda quelli nella porta avversaria, la squadra di Slot sale in terza posizione con 66, dietro al City di Guardiola (74) e il Tottenham (69).
Certo, Slot ha ricevuto una eredità straordinaria, ossia un Liverpool forgiato per 9 anni da Jürgen Klopp che ha vinto tutto, inclusa una Champions League. Ma questo è un altro pregio del nuovo tecnico olandese: l’umiltà di non strafare. “Non ho voluto cambiare troppo, la squadra mi sembrava a posto”, ha dichiarato qualche giorno fa, “non serviva intervenire: chi mi ha preceduto ha fatto un grande lavoro ed è un vantaggio da sfruttare”.