MILANO – Il reclutamento dei calciatori, la prevenzione degli infortuni, gli schemi tattici e le singole situazioni di gioco. Non c’è aspetto del calcio che l’intelligenza artificiale non possa studiare e plasmare, secondo il criterio della scelta utile, sulla base di enormi quantità di dati. “Essendo una tecnologia generalista, l’intelligenza artificiale è destinata a incidere in ogni ambito dell’agire umano. E il calcio è interessante per due ragioni: l’enorme interesse che suscita e la dinamica competitiva, che rende misurabili i risultati”, sintetizza Guido Di Fraia, prorettore dell’università Iulm di Milano e direttore del laboratorio IA. Non passa settimana senza che venga annunciata una nuova collaborazione fra software house, club, leghe o aziende del settore. Alcune in fase pionieristica. Altre, ormai strutturate.
Intelligenza artificiale e scouting: la sperimentazione a Siviglia
Il Siviglia ha sviluppato con IBM Scout Advisor, strumento di intelligenza artificiale basato su Watsonx, piattaforma lanciata nel 2023 dall’azienda newyorkese. Lo strumento consente di migliorare il processo di scouting, combinando i dati di oltre 200 mila report sui giocatori. Secondo il presidente del Siviglia, José María del Nido Carrasco, “rappresenta un punto di svolta nel reclutamento”. Per Ana Paula Assis, General Manager di IBM EMEA, “l’obiettivo è rendere attendibili e spiegabili i criteri in base a cui scegliere un giocatore e non un altro”.
Il fine è individuare la persona giusta per ogni ruolo scoperto, secondo criteri già impiegati dalle intelligenze artificiali per la selezione del personale. Solo che al posto dei titoli di studio e delle esperienze lavorative, il sistema valuta abilità nella corsa, palloni toccati e tendenza agli infortuni.
I parastinchi smart progettati in Italia
Con lo stesso scopo, ha sviluppato un proprio strumento Soccerment, azienda italiana di analisi avanzata del calcio fondata da Aldo Comi, che ha anche stretto una partnership con la Mls americana con l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei giovani giocatori tramite soluzioni tecnologiche avanzate. Oltre alle piattaforma di analisi XVALUE, Soccerment ha infatti brevettato XSEED, parastinchi smart che grazie a diversi sensori rilevano e trasmettono a un software informazioni su posizione in campo, velocità, potenza e frequenza dei tocchi di palla di ogni giocatore. In Serie A li utilizza Lorenzo Colombo dell’Empoli. “Possiamo rilevare e trasmettere dati in modo scalabile e quindi economico, senza bisogno di qualcuno che fisicamente aggiorni la statistica a mano”, dice Comi.
A Liverpool gli schemi su corner li indica la IA
La più nota applicazione dell’intelligenza artificiale al calcio è nata dalla collaborazione fra Liverpool e Google DeepMind, che hanno sviluppato TacticAI, sistema che analizza i calci piazzati, per ottimizzare la tattica di gioco. A partire da una prima base di dati raccolti nell’analisi di oltre 7 mila calci d’angolo, il sistema è in continua evoluzione e fornisce suggerimenti su come posizionare i giocatori e dove indirizzare il pallone. Alla fine della scorsa stagione, il Liverpool ha comunicato che le indicazioni di TacticAI sono state efficaci nel 90 per cento dei casi, consigliando all’allenatore, che allora era Jürgen Klopp, strategie vincenti tanto in attacco quanto in difesa. D’altra parte Google già nel 2019 aveva sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di battere Lee Se-dol, al tempo campione del mondo del gioco da tavolo Go, reso celebre in occidente dal romanzo Shibumi di Trevanian. La macchina vinse grazie a strategie controintuitive che, alla logica umana, apparivano insensate. Un approccio che TacticAI sta cercando di riportare a ogni schema di gioco, calcio compreso.
Il bracciale di Cristiano e le implicazioni legali
Passando dalla tattica ai muscoli, fra gli sportivi è sempre più diffuso l’uso di assistenti virtuali all’allenamento, sul modello di Whoop, braccialetto che monitora sonno, stress, sforzo e recupero, utilizzato dalla sua versione beta da Cristiano Ronaldo, oggi ambassador dell’azienda che a fine 2023 ha raggiunto gli 800 dipendenti. Quasi altrettanti sono oggi i match analyst dei venti club di Premier League, il campionato più ricco d’Europa e il primo ad avere capito l’importanza dei dati nel calcio. Agli analisti di gioco oggi si affiancano nuove figure, come gli esperti del machine learning, incaricati di nutrire, interrogare e sviluppare gli strumenti di intelligenza artificiale. Un’attività che spesso interessa anche gli studi legali delle società. “L’uso sempre più esteso di dati pone problemi giuridici e contrattuali – dice Federico Venturi Ferriolo, partner di LCA studio legale – analizzando battiti cardiaci, ossigenazione del sangue, stato di salute generale, un’intelligenza artificiale può prevedere la prospettiva di carriera di un giocatore. È legittimo che un datore di lavoro lo faccia? E a chi appartengono i dati? Sono questioni complesse, che pongono sfide nuove per chi fa e applica le norme”.