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Italia-Francia 1-3: Rabiot toglie agli azzurri il primo posto nel girone

L’ex Juve mette a segno una doppietta. Di Vicario (autogol su punizione di Digne) e Cambiaso la altre reti di una sfida che sancisce un quarto di Nations più complicato per gli azzurri

Milano – Il quarantunesimo duello con la Francia non entra nella galleria dei quadri migliori della Nazionale, che chiude male il suo 2024. La sconfitta al Meazza (record d’incasso per gli azzurri, 1 milione 652 mila euro) è la seconda nelle ultime quattro esibizioni a San Siro: vanifica con analogo punteggio il 3-1 di settembre a Parigi e riscrive la classifica del girone di Nations League. Seconda alle spalle dei Bleus, l’Italia troverà a marzo, nei quarti di finale, una tra Spagna, Portogallo e Germania. Non è più come all’Europeo, però il divario rispetto alle più forti rimane.

«La cronaca della gara»

Un netto divario fisico con i francesi

Qui è parso soprattutto fisico, al di là dei tre gol subiti su calcio da fermo. La mossa di Deschamps di cambiare mezza squadra del fischiatissimo 0-0 di tre giorni prima con Israele ha funzionato più della decisione di Spalletti di conservare quasi inalterata (Locatelli il solo innesto meditato) la formazione della vittoria in Belgio, con Barella trequartista senza troppi vincoli, lui capitano per l’imprevisto ko di Donnarumma (virus influenzale), sostituito dall’incerto Vicario. Preceduta dall’emozionante omaggio dell’intero stadio a Gigi Riva e dai censurabili fischi della Curva Sud alla Marsigliese, la partita ha vissuto subito il contrappasso: poco più di due minuti e un giocatore del Marsiglia, l’ex juventino Rabiot, aveva già colpito, di testa su un corner di Digne, con Buongiorno e Vicario non irreprensibili.

Deschamps pensa di meno alla tecnica

Memore dell’analogo andamento della sfida del Parco dei Principi, quando vinse a dispetto dell’avvio in salita per il gol di Barcola, la Nazionale ha capito che stavolta la rimonta sarebbe stata più impervia. Senza i barocchismi parigini di Mbappé e Griezmann, che nel frattempo ha fatto il gran rifiuto, Deschamps ha allestito una squadra più fisica che tecnica, con la coppia romana di corridori Guendouzi (Lazio)-Koné (Roma) e con i tre attaccanti di stazza Kolo Muani-Nkunku-Thuram a impedire manovre dalla difesa. Locatelli regista, preferito a Rovella, ha scontato l’impaccio degli smarcamenti tardivi dei compagni. E la difficoltà di Frattesi, con i corridoi tutti intasati, ha accentuato l’isolamento di Retegui, braccato spalle alla porta da Saliba e Konaté. L’impeto di Tonali nel pressing ha permesso a Cambiaso e Dimarco di dare respiro al gioco sugli esterni, solo che il progetto tattico ha incontrato un’ulteriore complicazione quando Frattesi ha atterrato Nunku in fuga. Digne, sostituto dell’acciaccato Theo Hernandez, ha colpito con parabola liftata prima la traversa e poi la schiena di Vicario. Il primo posto è stato provvisoriamente recuperato col tocco al volo dell’esterno destro Cambiaso sul cross dell’esterno sinistro Dimarco imbeccato da Tonali: da quinto a quinto, dice il manuale del ct, come a ottobre col Belgio all’Olimpico.

L’impacabile Rabiot

La folla si è animata, ma la attendeva a metà ripresa una nuova frustata: sulla solita punizione morbida di Digne è arrivato il solito colpo di testa di Rabiot, con Vicario in controtempo. Le prime correzioni di Spalletti – Rovella per Locatelli, Kean per Retegui, Raspadori per Frattesi – hanno obbedito alla logica di rimpiazzare chi era sembrato più stanco o meno efficace. La seconda – Maldini per Cambiaso, con passaggio al 4-3-2-1 – ha risposto alla necessità di una variazione tattica più creativa e la terza – Udogie per Dimarco – all’esigenza di un maggiore impatto atletico. Rovella ha dettato un ritmo più alto. Tracce di corrida hanno traghettato al sussulto finale: girata di Kean, respinta di Maignan, Francia prima e Italia seconda. Ça va sans dire. Spalletti rimane sodisfatto: “Una sconfitta che non toglie le certezze acquisite”

ITALIA-FRANCIA 1-3 (1-2)

Italia (3-5-1-1): Vicario, Di Lorenzo, Buongiorno, Bastoni, Cambiaso (23′ st Maldini), Frattesi (21′ st Raspadori), Locatelli (21′ st Rovella), Tonali, Dimarco (36′ st Udogie), Barella, Retegui (21′ st Kean) All. Spalletti

Francia (4-3-1-2): Maignan, Koundè (36′ st Pavard), Konatè, Saliba, Digne, Guendouzi, Konè, Rabiot, Nkunku, Thuram (23′ st Barcola), Kolo Muani All. Deschamps

Arbitro: Slavko Vincic (Slovenia)

Reti: nel pt 2′ Rabiot, 33′ Vicario (A), 35′ Cambiaso, nel st 20′ Rabiot

Recupero: 1′ e 4′

Angoli: 3 a 2 per la Francia

Ammoniti: Frattesi, Kolo Muani per gioco falloso, Guendouzi per comportamento non regolamentare

Espulsi: nessuno

Spettatori: 68.158, incasso 1.652.799 euro (record per una partita dell’Italia)

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