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Thiago Motta zittisce Vlahovic: “Nella mia Juve difendere è un obbligo, non un’opzione”

Dura replica dell’allenatore alle richieste tattiche del serbo: “Qui tutti sanno che devono correre”. Il centravanti salta il Milan e resta in dubbio per la Champions League

TORINO – Vlahovic non deve avere passato giorni dei più sereni: a parte il lieve infortunio patito in Serbia-Danimarca che gli impedirà di giocare a San Siro contro il Milan (per la Champions è ancora in dubbio), la polemica tattica innescata quand’era in nazionale non è piaciuta a Thiago Motta, che gli ha parlato al suo rientro a Torino.

Motta a Vlahovic: “Si attacca e si difende tutti insieme”

Il senso del dialogo lo ha riferito l’allenatore: “Tutti i miei giocatori sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno. E su questo siamo tutti d’accordo. È un obbligo, un dovere e non un’opzione”. Poi, per ribadire il concetto: “Con Dusan abbiamo parlato e siamo d’accordo: qui corriamo tutti, attacchiamo e difendiamo insieme”. In pratica: se Vlahovic vuole la bicicletta deve pedalare, non esiste la possibilità che gli vengano risparmiate incombenze difensive, come il serbo sostiene che abbia fatto il suo ct Stojkovic in nazionale. Se ne riparlerà, in ogni caso, quando Dusan tornerà a disposizione, e chissà con quale stato d’animo.

Nico Gonzalez e Douglas Luiz ancora fuori

La Juve si presenterà a Milano in chiara emergenza, perché oltre a Vlahovic mancheranno i lungodegenti Bremer e Cabal e i “misteriosi” Nico Gonzalez e Douglas Luiz, i cui infortuni muscolari stanno persistendo oltre ogni più pessimistica previsione. Difesa e centrocampo manterranno comunque l’assetto abituale, con Savona-Gatti-Kalulu-Cambiaso dietro e Thuram-Locatelli-Koopmeiners in mezzo, mentre l’attacco è da scrivere, visto che in rosa non c’è un alter ego del centravanti e se c’è è infortunato: i problemi fisici di Milik, anche se stanno prendendo più tempo del dovuto, non possono certo essere considerati sorprendenti. Thiago Motta ha però eluso la domanda sull’incompletezza della rosa, pensando piuttosto alle alternative.

Tre soluzioni per il centravanti, McKennie la sorpresa

Il più adatto a fare il centravanti sarebbe Weah, elogiatissimo dall’allenatore (“Mi piace tutto quello che fa e che faccia gol mi piace tantissimo. È interessante perché dà tante alternative, aiuta, è generoso, responsabile, capisce le consegne e di cosa ha bisogno la squadra”), ma ci sono allo studio anche altre soluzioni, perché Motta non vorrebbe togliere l’americano della fascia, dove darebbe una mano a Savona nel confronto con Leao ed Hernandez, che altrimenti toccherebbe a Conceiçao, più leggero e meno propenso ai ripiegamenti. Il portoghese potrebbe quindi finire a sinistra, con Yildiz a fare il falso nove, oppure in panchina per dare spazio a un centravanti a sorpresa, McKennie, forse il più adatto a destreggiarsi in area di rigore.

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