Sliding doors. Era il 15 ottobre del 2023 e in uno studio televisivo, intervistato in diretta durante la trasmissione “Belve”, Antonio Conte lesse nel suo futuro con l’abilità di un consumato chiromante. «Se mi piacerebbe allenare un giorno il Napoli oppure la Roma? Sì, certamente, sono due piazze che vorrei vivere di persona per la gran passione che esprimono. Spero che un domani ci sia una possibilità per me di fare questa esperienza professionale e umana», disse con un sorriso furbo l’ex ct della Nazionale, consapevole fin dall’epoca di avere davanti a sé due porte spalancate.
Buon per gli azzurri che il primo a farsi avanti dopo quel pubblico assist sia stato Aurelio De Laurentiis, altrimenti nella sfida di oggi pomeriggio (ore 18) allo stadio Maradona il tecnico leccese sarebbe con ogni probabilità stato seduto sulla panchina dei giallorossi, indossando i panni di un temibilissimo avversario.
Conte voleva infatti un’avventura a tutti i costi al centro-sud e di conseguenza è molto probabile che avrebbe ascoltato con molto interesse anche un’eventuale proposta della Roma, come ammise in tv senza fare misteri e con la sua solita franchezza.
Invece l’offerta gli arrivò qualche mese dopo dal Napoli e sulla panchina azzurra l’ex ct ha adesso tutte le intenzioni di aprire un ciclo, dopo aver firmato un contratto triennale con De Laurentiis. Invece i proprietari americani del turbolento club giallorosso si sono fatti scappare l’attimo fuggente e da allora non sono più riusciti a ristabilire gli equilibri perduti, in campo e fuori, come si evince dai continui cambi di allenatore che nelle ultime due stagioni stanno mettendo a durissima prova la permanenza ad alti livelli della ambiziosa squadra della capitale, precipitata nel caos.
La Roma ha infatti finito abbastanza male il campionato scorso (obiettivo Champions fallito) e ha cominciato in maniera addirittura peggiore quello che approda oggi alla tredicesima giornata. In molti pensano legittimamente che con un big come Conte in panchina le cose sarebbero andate di gran lunga meglio, per i giallorossi, ma ormai l’errore è stato fatto e a beneficiare della bravura, del furore agonistico e dell’esperienza del tecnico pugliese è il Napoli, che non ha badato a spese pur di assicurarsi uno dei più bravi allenatori sulla piazza. Merito di De Laurentiis e anche della coerenza dell’ex ct, che voleva un’esperienza di prestigio al Sud e se l’è presa, senza farsi tentare dalle ricche offerte che gli erano arrivate nella primavera scorsa dall’estero, in particolare dell’Arabia.
Le sliding doors di Conte lo hanno spinto alla fine esattamente dove lui sognava: a Napoli. Ecco perché il nuovo leader azzurro affronterà oggi pomeriggio la Roma come un’avversaria qualsiasi, convinto com’è di essere seduto sulla panchina giusta. Nessun rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, insomma. Gli americani hanno esitato troppo e il lungo contratto fino al 2027 firmato con De Laurentiis è stato tutt’altro che un ripiego. L’avventura è partita bene e in caso di vittoria – oggi al Maradona – il tecnico pugliese potrà toccare di nuovo con le sue mani l’entusiasmo meridionale che cercava. Dal suo outing in tv è passato poco più di un anno e adesso ci sono altri sogni da trasformare in realtà, per don Antonio: in primis il successo nel sentitissimo derby del Sole. Non c’era il giallorosso nel suo destino, ma il dolce abbraccio dei 50 mila di Fuorigrotta.
Conte ha appena cominciato a goderselo e ha davanti a sé altri due anni e mezzo per portare a termine nel migliore dei modi la sua missione meridionale. La parola scudetto è per ora tabù, ma il tecnico leccese è venuto a Napoli per puntare all’obiettivo massimo, dandosi tempo fino al 2027 per centrarlo. Intanto al Maradona l’aspetta un altro pomeriggio di fuoco. Benvenuto al Sud.