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Conte si gioca il primato, Maradona tutto azzurro per Napoli-Roma (ore 18)

In 50 mila a Fuorigrotta per la sfida con Ranieri. Vittoria obbligatoria per mantenere la testa. La trasferta è vietata ai residenti nel Lazio per il rischio incidenti

Tutto nello spazio elettrizzante e ristretto di appena 90’: dalla difesa del primo posto solitario in classifica alla voglia matta di vincere il derby del Sole e riconquistare i 50 mila tifosi attesi al Maradona, dove il Napoli mette in palio il suo scettro oggi pomeriggio (ore 18) contro la Roma, in una sfida come al solito molto sentita e valida per la tredicesima giornata della Serie A.

La sorprendente fuga al vertice degli azzurri è cominciata lo scorso 29 settembre ed è dunque a un passo dal significativo traguardo dei due mesi, ma per la prima volta – dopo i tre anticipi di campionato già giocati ieri – la squadra di Antonio Conte sarà costretta a fare i conti con un carico di pressione in più, sapendo di dover rispondere ai risultati delle sue dirette avversarie per la vetta.

In particolare l’Inter, che ha passeggiato a Verona e ha operato senza trovare ostacoli al Bentegodi il momentaneo sorpasso sulla capolista. Ma Di Lorenzo e compagni andranno a caccia della vittoria a Fuorigrotta anche per riscattare il ko subito contro l’Atalanta nell’ultima partita disputata in casa, tre settimane fa.

C’è bisogno di un’ulteriore reazione sul campo per dare continuità al prezioso pareggio portato via da San Siro prima della sosta contro i nerazzurri e pure per questo la squadra è in ritiro da ieri sera, nel solito albergo di Pozzuoli. Il momento è cruciale e niente va lasciato al caso. Al fianco del gruppo è atteso non a caso il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha trascorso le ultime due settimane negli Stati Uniti e aveva promesso ai tifosi prima di partire che avrebbe fatto il possibile per rientrare in tempo per assistere alla partita.

Domani saranno passati quattro anni dalla scomparsa di Maradona e c’è poi il capitolo a parte dell’amarcord, che avrà in aggiunta il suo peso non trascurabile sulle motivazioni del Napoli: chiamato a onorare nel “suo” stadio la memoria del mitico Diez. Ma la lista degli ingredienti speciali del derby di oggi pomeriggio è extra large e va messa nel conto anche la sfida in panchina tra Conte e Ranieri: due tra gli allenatori italiani di spessore nettamente superiore alla media, legati tra di loro pure da un sincero rapporto di amicizia.

Antonio e Claudio hanno però esaurito i convenevoli con la telefonata confidenziale di mercoledì scorso e ora sono pronti per darsi battaglia, in 90’ in cui la posta in palio sarà fondamentale per entrambi. Il tecnico azzurro difende infatti – come detto – la sua leadership in campionato, quello giallorosso è invece al debutto al capezzale della Roma e comincia la sua rincorsa a handicap a Fuorigrotta, dove se non bastasse ritorna da stimato ex.

Ranieri ha guidato per due stagioni il Napoli all’inizio degli anni Novanta e verrà applaudito dai 50 mila, in un clima che non sarà tuttavia sereno e cordiale. Non sarà facile il compito che attende l’arbitro Massa, dopo i veleni di San Siro per l’utilizzo del Var. Gli azzurri si sono già sentiti penalizzati contro l’Inter e Conte non è rimasto in silenzio, facendo capire di essere pronto a dare battaglia pure fuori dal campo. Infine il ricordo in curva di Ciro Esposito, per sottolineare che purtroppo il derby del Sole da tanto tempo ha smesso di essere una festa. Il Maradona avrà un solo colore per motivi di ordine pubblico, con il divieto ai residenti nel Lazio ad assistere dal vivo alla partita.

I controlli saranno ancora più serrati del solito e i disagi per lo sciopero dei mezzi pubblici hanno suggerito al club di lanciare un appello attraverso il suo sito internet, invitando i 50 mila tifosi a presentarsi ai cancelli (aperti dalle 15.30) con largo anticipo rispetto al fischio d’inizio. Poi il pallino passerà ai giocatori: toccherà a loro, nonostante il valore speciale della posta in palio, fare in modo che a Fuorigrotta lo spettacolo riesca comunque a prevalere sul resto. La capolista deve difendere il suo primato.

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