Come nei Giri d’Italia più emozionanti, il campionato a un terzo del percorso ricomincia con una visione inedita.
Sei squadre possono giocarsi lo scudetto in una volata di gruppo. A ventisei gare dal termine il Napoli riparte con 26 punti, Inter Atalanta Fiorentina e Lazio a 25, a 24 c’è la Juve. Tre elementi condizionano i pronostici. Gli scontri diretti, la condizione atletica in una primavera che si profila sempre più calda per le anomalie del clima, nella stessa stagione la fatica maggiore dei club impegnati nelle coppe europee dagli ottavi di finale in poi.
Se la logica è questa, calcolando pro e contro in una sorta di playstation, il Napoli è favorito in due prospettive su tre. Non frequenta le coppe europee, tristemente escluso quest’anno, al contrario di ben otto italiani club iscritti. L’altra: non ha scontri diretti da aprile fino al 25 maggio, 38esima e ultima giornata della serie A.
A negare questi vantaggi sono in tanti.
Antonio Conte, che predica sempre prudenza, finora ha dichiarato solo che più forte del suo Napoli è l’Atalanta. Chi scommette, perché ragiona da tifoso o per interesse personale. I bookmaker hanno appena aggiornato le loro lavagne. Danno l’Inter favorita. Accettano puntate alla quota modesta di 1,85. Pagano 2,85 sterline a chi ne punta una. Napoli secondo favorito a 3,50. La Juve sesta con un punto in meno supera nei pronostici del banco l’Atalanta: 6, 5 e 7. Il Milan addirittura 25, meglio non farlo sapere a Fonseca e Ibrahimovic.
Osservando il calendario, il Napoli ha subito una ripartenza difficile e altri due cicli impegnativi.
Dopo il solido pareggio con l’Inter e la conferma di essere tra i candidati al titolo, il Napoli riceve il 24 novembre l’enigmatica Roma, liberata da intrighi e misteri di una controversa gestione tecnica.
Torna sull’asse Napoli-Roma per incontrare due volte la Lazio in tre giorni.
Il 5 dicembre negli ottavi di Coppa Italia, il 12 in campionato. Un tratto di pista dove non è difficile slittare.
Il Napoli incontra in trasferta la Fiorentina il 4 gennaio, l’Atalanta il 19 nella rivincita della sconfitta più amara finora subita, la Lazio di nuovo il 16 febbraio.
A Fuorigrotta le altre avversarie dirette. La Juve il 26 gennaio, l’Inter il 2 marzo in una supersfida che potrà dare segnali molto interessanti nel periodo più critico per i campioni in carica. Tra il 4 e 5 marzo hanno anche l’andata degli ottavi di Champions, l’11 o 12 il ritorno. Per il Napoli preparare la partita sul piano atletico e tattico in una settimana libera è un indubbio vantaggio. Conte non sarà d’accordo, ma gli allenatori fan tutti così.
Il campionato del Napoli si decide dal 13 aprile in poi. Prima di sette gare in agrodolce. Niente scontri diretti, ma innegabili insidie di squadre che potrebbero essere in lotta per posizioni più sicure. Tutte in fila le squadre non ambiziose per l’alta classifica, ma imprevedibili. Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma per chiudere a Fuorigrotta con il Cagliari.
Porta bene ricordare un precedente.
Fine estate del 1986, Coppa Uefa, il Napoli eliminato nei 32esimi a Tolosa sui rigori, Diego Armando Maradona sbaglia il suo. Assente Allodi per malattia, parla il direttore generale Pierpaolo Marino. Reagisce con una promessa condivisa da Ottavio Bianchi.
«Vuol dire che avremo più tempo per lo scudetto», è andata così. Quindi: senza coppe europee è davvero più facile vincerlo? Aurealio De Laurentiis ci pensa, toccando ferro: «Mai dire mai».