LONDRA – Lo striptease nella pioggia battente di Momo Salah, dopo il rigore del 3-2 finale, sa quasi di mezzo campionato vinto. Perché il Liverpool si aggiudica una partita pazza a Southampton e vola da capolista a +8 sul Manchester City di Pep Guardiola, ieri umiliato in casa per 4-0 dal Tottenham. La Premier è ancora lunga – siamo solo alla 12esima giornata – ma se allo scontro diretto di domenica prossima a Liverpool dovessero spuntarla i Reds, a quel punto sarebbe difficile immaginare i citizens colmare un distacco di 11 punti, viste le prestazioni schizofreniche del City.
Il piccolo Southampton
Oggi il Liverpool la stava pure perdendo, contro la squadra ultima in classifica con soli 4 punti sinora, una vittoria e la miseria di sette gol fatti prima del match di oggi. Il Southampton poi ha una particolare tendenza all’autolesionismo, soprattutto quando vuole uscire palla al piede dalla propria area. Proprio un pasticcio in disimpegno al 30esimo tra il portiere McCarthy, Fernandes e Downes, consegna la palla sui piedi di Szboszlai, con l’ungherese che insacca comodamente l’1-0 col sinistro a giro.
Il giovane Dibling
Sembra l’inizio di una passeggiata per il Liverpool sul lungomare di Southampton. Invece, i Reds si complicano maledettamente la vita. Van Djik commette un altrettanto errore capitale, e un suo errore in impostazione lancia il 17enne inglese Dibling, uno da vecchi tempi: spilungone, calzettoni bassi, solo apparentemente sguaiato ma letale nello stretto ma pure quando parte palla al piede. Insomma, un Nicola Berti moderno, che costringe Robertson al fallo al limite dell’area. Secondo l’arbitro e il Var invece il contatto avviene sulla linea (decisione davvero al limite) ed è rigore. La tozza punta Armstrong tira addosso a Kelleher ma è fortunato sulla ribattuta.
I Saints sognano
Dopo solo dieci minuti della ripresa e il Southampton insacca il clamoroso raddoppio: contropiede letale ancora una volta di Dibling, fendente per Armstrong che imbecca Fernandes in mezzo all’area, lasciato completamente libero da un Liverpool in bambola. Il 20enne portoghese non sbaglia e i Saints sognano una incredibile vittoria contro la capolista. Il tecnico Slot toglie Gakpo e Jones per Luis Diaz e MacAllister (Chiesa sarà ancora fuori per settimane) e quando l’uruguaiano e il colombiano riescono a sbagliare un gol a due metri dalla porta, le stelle sembrano avverse ai Reds.
Poi ci pensa Salah
Invece, al 65esimo, Gravenberch si inventa una meraviglia alla Pirlo da metà campo, Salah (sino a quel momento spento) scatta sul filo del fuorigioco e infila il pessimo McCarthy uscito per l’ennesima volta a farfalle. La sentenza arriva un quarto d’ora dopo, per un ingenuo fallo di mano di Sugawara. Il faraone egiziano trasforma e parte la festa, almeno per oggi. Ma questo Liverpool ha dimostrato anche oggi di essere spietato e quadrato – soprattutto nei momenti difficili – come poche squadre quest’anno.
Amorim debutta con un pareggio
Non va oltre l’1-1 invece l’esordio del portoghese Ruben Amorim alla guida del Manchester United. L’ex allenatore dello Sporting non ha esitato a imporre le sue idee: difesa a 3, l’ex ala atalantina Amad Diallo quinto di destra a centrocampo alla Cuadrado, Rashford punta centrale (e non più attaccante esterno). L’1-0 in casa dell’Ipswich arriva proprio dalla combinazione dei due: imprendibile fuga dalla destra del giovane ivoriano e tap-in vincente dell’inglese sul cross, che finalmente segna il suo primo gol in Premier League quest’anno (il secondo nelle ultime 18 partite di campionato).
Ma il nuovo fuoco dello United si spegne presto. La squadra torna a perdersi nelle sue mediocrità e l’Ipswich riemerge già nella prima frazione: Onana compie un miracolo clamoroso sul 21enne Delap (già sei gol quest’anno in Premier) e si ripete nel secondo tempo sul tacco dell’inglese, ma non può nulla sul sinistro sotto l’incrocio di Hutchinson. Anche perché Mazraoui la devia all’ultimo di testa, per la gioia di Ed Sheeran sugli spalti.