BRATISLAVA – Quo vadis, Fonseca? I dubbi rimangono tutti sparpagliati sul tavolo, anche se a Bratislava è arrivata la terza vittoria in Champions League e il Milan ha fatto un passo avanti almeno verso la qualificazione ai sedicesimi di finale. Ma lo stentato 3-2 con il piccolo Slovan – ultimo in classifica e al quinto ko di fila nel maxi girone – lascia il bicchiere dei rossoneri mezzo vuoto e non basta per nascondere sotto il tappeto gli equivoci irrisolti di un caotico avvio di stagione. Il primo gol subito in Slovacchia è infatti il manifesto di una squadra anarchica, al di là della difesa d’ufficio dell’allenatore portoghese. “Nelle marcature preventive non ha funzionato bene qualche cosa e c’è stata una lettura un po’ sbagliata del momento di gioco, dipesa tuttavia dalle scelte individuali e non dagli squilibri di natura tattica. È evidente che si può far meglio e lavoriamo per riuscirci, però è stato importante portare via i 3 punti e per la terza gara consecutiva in Europa abbiamo segnato 3 gol, dominando. È un eccesso dire che siamo vulnerabili”. Critiche ingenerose, insomma. Il tecnico le ha respinte al mittente un’altra volta, come dopo il pareggio contro la Juve.
La precarietà
Ma sulla gestione Fonseca aleggia lo stesso un senso di precarietà, perché i fatti hanno un peso più importante delle parole. Ibrahimovic ha raggiunto il Milan in Slovacchia con gli altri dirigenti solo martedì mattina e appena è arrivato a Bratislava è corso a vedere la partita di Youth League. “Con la squadra però c’è stato un meeting, i giocatori sanno cosa devono fare. Bisogna avere sempre alta la concentrazione, come contro il Real. Il segreto per arrivare in alto è questo e siamo in contatto continuo anche con il mister per possibili interventi a gennaio sul mercato. Tireremo le somme dopo il ciclo di gare che ci aspetta, Supercoppa Italiana di inizio anno compresa”. Per un po’ la panchina rossonera non dovrebbe traballare, insomma, a patto però che la sofferta vittoria contro lo Slovan diventi un punto di ripartenza e il tecnico faccia tesoro dei problemi ancora da risolvere.
La gestione di Leao
Tra questi c’è la gestione di Leao, che a Bratislava era stato di nuovo escluso dai titolari. Poi è entrato nell’intervallo e ha deciso la partita. “Non mi piace stare in panchina e Fonseca lo sa, ma con lui non ho alcun problema. Sta facendo un bel lavoro”, ha detto l’attaccante dopo la vittoria contro lo Slovan, concludendo la partita con qualche acciacco fisico da valutare, come Pulisic. “Anche lui sa per quale motivo non è partito tra i titolari. È molto importante che sia entrato con un atteggiamento giusto e abbia aiutato la squadra a conquistare i tre punti…”, ha risposto al suo connazionale il tecnico. La vittoria se non altro ha riportato nello spogliatoio la serenità. Ora il Milan deve migliorare per organizzazione e gioco.