Birmingham – Quel vecchio spot diceva che la potenza è nulla senza controllo, ma per la Juve vale il contrario: il controllo è nulla senza potenza. Perché loro, i bianconeri, controllano sempre tutto, la partita non gli scappa mai di mano, sanno capirla, ma di potenza non ce ne mettono mai abbastanza. Per potenza si intende una forza che smuova: una sgasata, una sbandata, una ringhiata, qualunque cosa che trasformi il controllo (o l’ossessione del controllo, addirittura) in un atto concreto di predominio. Invece niente, se non qualche bruciante fiammata di Conceiçao, l’unico che abbia provato a incrinare l’ordine costituito e l’equità precisa di questo 0-0, il quinto senza gol (il primo in Champions) dei nove pareggi della stagione bianconera.
«La cronaca della gara»
Punto pesante per la Juventus
È punto che vale, perché l’Aston Villa è forte anche se in un momento di difficoltà, e che serve parecchio per la classifica, ma è solo uno. La Juve dà sempre l’impressione di non essere inferiore a nessuno e finora ha steccato due sole volte, contro il Parma perché s’è lasciata prendere dal disordine e contro lo Stoccarda dove forse c’entrava la paura, ma non è mai sembrata neanche superiore a nessuno. Sta lì, tiene palla limita gli avversari, li riconduce alle sue volontà, gli impedisce, come dice Thiago Motta, «di fare la partita che conviene a loro» ma alla fine manca un pezzo, ammesso che la convenienza juventina non vada oltre al controllo anche se la prestazione di ieri è stata solida, buona e con tratti di audacia nella ripresa. Ed è chiaro che al Villa Park era difficile proporre o pretendere qualcosa di diverso, con quella rosa sottopopolata e ulteriormente desertificata dall’infortunio di Savona. E lo stesso si può dire dello 0-0 con il Milan, di cui Thiago Motta si è dichiarato soddisfattissimo anche a posteriori, ma può essere soddisfacente fermare un avversario forte ma non creare neanche un’occasione da rete, o una al massimo?
La capacità di ridimensionare gli avversari
Alla fine uno dice: quest’Aston Villa ce lo immaginavamo meglio, e l’asserzione vale per molte delle squadre affrontate dai bianconeri, che dunque riescono a ridimensionare fino a renderle innocue le virtù di chi si trova di fronte. Anche a Birmingham è andata così: i Villans pareva che non sapessero da quale parte prendere la Juve, che li ha costretti a viaggiare sotto ritmo, cosa che manderebbe in confusione qualunque squadra inglese. Di pericoloso è successo poco: Di Gregorio si è opposto a una conclusione rapinosa di Watkins (37’), Digne ha spolverato la traversa su punizione rischiando di castigare Di Gregorio come già aveva fatto con Vicario in Italia-Francia (46’) e nel mezzo Conceiçao ha tirato un tiro debole tra le braccia del Dibu Martinez, che però al 65’ si è superato levando dalla porta con un riflesso animale un colpo di testa del piccoletto portoghese, cui – sul corner battuto da Koopmeiners – nessuno aveva fatto caso essendo tutti impegnati a tenere d’occhio quelli grandi e grossi. Martinez ha ricacciato la palla un paio di centimetri prima che varcasse interamente la linea: è con parate come questa che giustifica il titolo di miglior portiere del mondo. In quella lunga fase, cioè nella prima metà della ripresa, la Juve ha esercitato il controllo maggiore e migliore, anche se ha rischiato su una conclusione ravvicinata di McGinn respinta alla disperata da Locatelli e poi proprio all’ultimo secondo, quando il Var ha annullato un gol di Rogers per un fallo di Diego Carlos su Di Gregorio. Giusto così: niente più dello 0-0 era adatto a questa partita.
Aston Villa (4-2-3-1) Martinez 7 – Cash 6, Diego Carlos 6.5, Pau Torres 6, Digne 6 – Kamara 6.5 (33’ st Barkley sv) , Tielemans 5.5 – Bailey 6.5 (41’ st Philogene sv), McGinn 5.5, Rogers 5 – Watkins 6 (33’ st Duran sv). All. Emery 6.
Juventus (4-3-3) Di Gregorio 6,5 – Savona 6.5 (21’ st Danilo 6), Gatti 6.5, Kalulu 6, Cambiaso 6 – Koopmeiners 5.5, Locatelli 6.5, Thuram 6 (41’ st Fagioli sv) – Conceiçao 7, Weah 5.5, Yildiz 5.5 (38’ st Mbangula 6.5). All. Thiago Motta 6.
Arbitro: Gil Manzano (Spa) 6.5.
Note: ammoniti Tielemans, Bailey, Pau Torres, Kalulu, Koopmeiners. Spettatori 42 mila circa.