TORINO — Le parole pronunciate in mattinata da Urbano Cairo a Roma, durante l’evento ‘Sport Industry Talk’ al MAXXI, sono rimbalzate a Torino in un baleno. Meno di un mese fa, dopo la sconfitta contro la Fiorentina, il presidente del Torino era stato perentorio: “Io non voglio vendere il club. Red Bull? Non ho avuto contatti con nessuno”. Ieri invece la svolta: “Ho preso il Torino 19 anni fa quando stava fallendo (in realtà la società era già fallita e rinata in B con il lodo Petrucci, ndr), ma non voglio rimanere a vita e ci sta passare la mano ad un certo punto. Ma vorrei che nel momento in cui decida di vendere ci sia uno più ricco di me, allora mi farò da parte. Io non voglio restare a tutti i costi: i ventenni finiscono, vale anche per me». E ancora: “Presi il club perché fui chiamato dal sindaco Chiamparino. Risposi alla chiamata perché avevo una mamma tifosissima del Toro che spinse, ero conscio dei problemi e delle insidie del calcio. Subito abbiamo fatto benissimo, poi alti e bassi, adesso da una dozzina d’anni siamo stabilmente in serie A» ha aggiunto Cairo. Fin qui le certezze legate alle parole del presidente che effettivamente somigliano ad un bilancio di fine corsa.
Red Bull o un gruppo arabo alla finestra
Ma se Cairo vende, chi compra? Il primo nome sulla bocca di tutti resta Red Bull, ma non bisogna dare per scontata l’equazione che un eventuale cambio di proprietà coinvolga necessariamente il colosso degli energy drink. Lievitano, in questi ultimi giorni, le voci a proposito di un fondo arabo — di origini kuwaitiane? — che sarebbe già pronto a subentrare. Ma c’è anche chi ipotizza l’abbinata di due bocche da fuoco, in fotocopia a ciò che sta accadendo con il Paris Fc, con Red Bull presente ma in quota minoritaria.
Resta, sullo sfondo, la bizzarria legata alle parole utilizzate, identiche a quelle che Cairo pronunciò a Repubblica giovedì 9 settembre 2010, una vita fa: “Venderò a chi è più ricco di me” disse quel giorno. Per lui erano tempi difficili, ancor più di oggi, con la squadra che si barcamenava in B e i mugugni che montavano; ma proprio quelle parole finirono per smorzare la forza di chi urlava. Altri tempi, altra contestazione, visto che in questi ultimi mesi la protesta è tracimata, inondando lo stadio fino allo striscione esposto in piazza San Carlo, il salotto buono della città. In mezzo a voci e indiscrezioni, una certezza: il vero obiettivo di Cairo è ormai dietro l’angolo visto che fra domenica e lunedì raggiungerà e supererà il primato di longevità di Orfeo Pianelli. Ricapitoliamo le date: il presidente dell’ultimo scudetto granata rimase in sella dal 20 febbraio del 1963 fino al 21 maggio del 1982, per un totale di 7030 giorni. Calendario alla mano, Cairo prese in pugno il club granata, salvato un mese prima dai lodisti, il 2 settembre 2005; dunque, da lunedì nessuno sarà più come lui. Sotto l’aspetto della longevità.
Le manovre su Rcs Sport
Intanto, sottotraccia, Cairo starebbe valutando altre clamorose manovre. “Progetto di scissione parziale mediante scorporo di RCS MediaGroup SpA in favore di RCS Sports & Events Srl”. Il comunicato di RCS MediaGroup del 15 novembre scorso fa luce sul progetto di scorporare la parte degli eventi sportivi rispetto all’attività più prettamente editoriale. RCS MediaGroup all’interno del suo perimetro ha infatti due società che si occupano di sport: la RCS Sport e la RCS Sports & Events. La prima gestisce l’organizzazione del Giro d’Italia e di grandi gare ciclistiche italiane (Sanremo, Strade Bianche, Lombardia e altre), mentre la seconda si occupa degli aspetti pubblicitari e promozionali legati alle stesse competizioni. Entrambe sono possedute al 100% da RCS MediaGroup. L’obiettivo è quello di “accentrare tutte le attività del gruppo facente capo a RCS MediaGroup relative all’organizzazione di manifestazioni sportive” all’interno di RCS Sports & Events. Il fine dell’operazione di riorganizzazione potrebbe essere finalizzato teoricamente a una cessione del comparto sportivo del gruppo. Da tempo si vocifera di un interesse per le corse Rcs da parte del fondo saudita Pif, che dopo il golf e il tennis avrebbe messo gli occhi sul ciclismo. In generale il ciclismo guarda sempre più al Medio Oriente: Rcs fornisce supporto tecnico e know-how per l’organizzazione dell’UAE Tour, una corsa a tappe di inizio stagione. Nel 2028 i Mondiali su strada si disputeranno ad Abu Dhabi, dopo che già nel 2016 s’erano corsi a Doha, in Qatar.