ROMA – Si è bloccata, la Lazio di Baroni, proprio di fronte all’ostacolo più agevole da superare, quello rappresentato dai bulgari del Ludogorets. Ma i 30mila dell’Olimpico hanno comunque applaudito alla fine i biancocelesti, che hanno tentato in tutti i modi di scardinare il bunker allestito dal tecnico Jovicevic, un 6-3-1 che raramente si vede a livello internazionale. Fallito l’attacco al record storico delle cinque vittorie consecutive in competizione europee, la Lazio resta comunque in testa alla classifica di Europa League, anche se non più da sola. E gli ottavi restano a un passo per una squadra che si conferma in salute, anche se stavolta si è fatta imbrigliare dalla difesa avversaria.
«La cronaca della partita»
La traversa ferma Guendouzi
Il Ludogorets, che prima di questa partita era terzultimo in Europa League con un punticino (ma domina il campionato bulgaro), si è coperto benissimo, concedendo pochissime occasioni alla Lazio. Nella prima, su lancio di Patric, Pedro ha superato il portiere ma si è allungato troppo il pallone. Nell’ultima, Guendouzi ha colpito la parte alta della traversa con un tiro da fuori nel convulso finale, dopo un assedio durato praticamente 95 minuti e che si è intensificato nel secondo tempo.
Isaksen travolto, per l’arbitro non è rigore
Al 71′ l’episodio-chiave della partita: nell’area del Ludogorets, dopo uno stop sbagliato, Erick Marcus ha travolto Isaksen che gli aveva soffiato il pallone. Sembrava rigore, l’arbitro croato Strukan non lo ha concesso ma è stato richiamato dal Var per controllare l’azione (nel frattempo erano stati ammoniti Rovella e poi Patric per proteste). Dopo una lunga verifica al monitor, con Castellanos già sul dischetto, Strukan ha deciso di confermare la prima decisione. Furiosi i giocatori e i tifosi della Lazio (per Baroni un episodio “incommentabile”), in Europa però capita che contatti di questo tipo non vengano considerati punibili con il rigore. Certo, i dubbi – fortissimi – sul contrasto restano. La curva nord laziale, che già all’inizio aveva indirizzato un “vaffa” all’Uefa per il caso Amsterdam (ma l’organismo calcistico europeo non può opporsi alla decisione di vietare la trasferta ai sostenitori biancocelesti, presa dalla sindaca della capitale olandese e dal capo della polizia per la gara con l’Ajax del 12 dicembre), ha riservato fischi assordanti all’arbitro croato, come il resto dell’Olimpico.
I cambi di Baroni
Le he provate tutte già nel primo tempo, Baroni, per trovare pertugi nel catenaccio bulgaro: ha spostato a sinistra e poi a destra il centravanti Noslin, perso nel traffico, affidando compiti da “falso 9” a Pedro; partendo da destra, Tchaouna era libero di svariare su tutto il fronte offensivo; Patric provava il lancio lungo appena la terza linea del Ludogorets si alzava un minimo; Dia si alternava nel ruolo di trequartista e punta pura. Il senegalese però, colpito duro alla tibia destra nel finale di tempo, all’inizio della ripresa è stato sostituito da Castellanos (notevole un suo cross di rabona), mentre Lazzari e Isaksen hanno preso il posto di Pellegrini, ammonito, e del deludente Tchaouna.
Vecino, condizioni da verificare
Al 60′ ha dovuto lasciare il campo anche Vecino: condizioni fisiche da verificare. È entrato Rovella, che ha guidato il vano assalto finale: dei biancocelesti piace la veemenza con cui cercano il gol e il successo, oltre alla velocità feroce nel recupero del pallone. Niente da fare però, dopo sette vittorie consecutive tra campionato ed Europa League, stavolta la Lazio si è dovuta accontentare del pareggio. Ma la serie positiva della squadra di Baroni continua.
Lazio-Ludogorest 0-0Lazio (4-2-3-1): Mandas, Marusic, Gigot, Patric, Pellegrini (1′ st Lazzari), Guendouzi, Vecino (15′ st Rovella), Tchaouna (1′ st Isaksen), Dia (1′ st Castellanos), Pedro (34′ st Zaccagni), Noslin. (94 Provedel, 55 Furlanetto, 13 Romagnoli, 34 Gila, 58 Milani, 53 Di Tommaso, 7 Dele-Bashiru). All.: BaroniLudogorets (4-3-1-2): Bonmann, Witry, Kurtulus, Almeida, Son (36′ st Camara), Duarte, Naressi, Gropper (36′ st Yordanov), Chochev (44′ st Piotrowski), Marcus, Rwan Cruz (23′ st Duah). (67 Hristov, 1 Padt, 5 Terziev, 19 Rusev, 24 Verdon). All.: JovicevicArbitro: Strukan (Croazia)Angoli: 7-3 per la LazioRecupero: 1′ e 5’Ammoniti: Pellegrini, Kurtulus, Tchaouna, Gigot, Rovella, Isaksen per gioco falloso. Patric per protesteSpettatori: 35.000.